L’invidia non è semplicemente una perversione del temperamento, ma anche un disordine del carattere che sconvolge tutte le altre facoltà dell’essere. Essa ebbe origine con Satana, che desiderava avere il primato in cielo. Non potendo ottenere tutto il potere e tutta la gloria che cercava, si ribellò contro il governo divino. Successivamente, invidiò i nostri progenitori, li tentò perché peccassero e in tal modo provocò la rovina dell’intero genere umano. TT2 12.1
L’uomo invidioso chiude gli occhi alle buone qualità e alle nobili gesta altrui. E’ sempre pronto a screditare e a travisare tutto ciò che è eccellente. Gli uomini spesso confessano e lasciano altre colpe, ma c’è poco da sperare dall’invidioso. Siccome invidiare una persona significa riconoscerne la superiorità, l’orgoglio non permetterà alcuna concessione. Se si cerca di convincere la persona invidiosa del suo peccato, essa si inasprisce sempre più contro l’oggetto della sua passione e molto spesso essa finisce col diventare incurabile. TT2 12.2
L’invidioso sparge veleno dovunque vada, separando gli amici e suscitando l’odio e la ribellione contro Dio, contro l’uomo. Egli cerca di essere considerato il migliore e il più grande, non già compiendo eroiche e altruistiche azioni per raggiungere così la meta dell’eccellenza, ma screditando il più possibile il merito dovuto all’impegno altrui... TT2 12.3
La lingua che si diletta nel torto, la lingua ciarliera che dice: “Racconta e io riferirò”, dichiara l’apostolo Giacomo che sarà messa nel fuoco dell’inferno. Essa sparge dappertutto dei tizzoni accesi. Cosa importa a chi diffonde dei pettegolezzi se diffama un innocente? Egli non cesserà la sua opera perversa, anche se essa distrugge la speranza e il coraggio in coloro che già piegano sotto il loro fardello. Egli si preoccupa solo di soddisfare il suo amore per lo scandalo. Perfino dei cristiani professi chiudono i loro occhi a tutto ciò che è puro, onesto, nobile e amabile; fanno tesoro di tutto quello che è discutibile, sgradevole, e lo rendono noto al mondo. TT2 12.4