“Se camminerai nelle mie vie e osserverai la mia legge, anche tu governerai la mia casa e custodirai i miei cortili, e io ti darò libero accesso fra quelli che stanno qui”. Zaccaria 3:7 VG 234.1
Il futuro della chiesa dipende dagli sforzi che realizzano i suoi membri per comprendere la peccaminosità dell’egoismo, e della loro buona volontà per prendere il rimedio che li curerà dall’infermità che stanno soffrendo. Che abbia luogo una riforma, affinché coloro che accetteranno la verità nel futuro non si contamineranno con l’influenza corruttrice di Satana…. VG 234.2
Molti di quelli che sono condannati dagli uomini sono vendicati da Dio. Molti che sono esaltati dal giudizio umano, Dio li dichiara disgraziati, miserabili, poveri, ciechi e nudi. L’opinione umana spesso si sbaglia. Frequentemente l’uomo rimprovera suo fratello perché il suo discernimento è difettoso. Dio guarda al cuore. Legge i motivi che portano alle azioni. VG 234.3
Dio insinua questa domanda: “Devo fare questo?”. Satana incita l’uomo a dire: “Posso”. La rettitudine è un suddito leale. Il potere è un tiranno arrogante che istiga alla contesa, è il flagello del mondo. La rettitudine è la rappresentazione dell’uomo perfetto in Cristo Gesù. È il fondamento di ogni giustizia e pace, l’olio che riempie i recipienti divini…. VG 234.4
C’è un’opera da fare tra le chiese avventiste che ancora non è stata realizzata. Gli angeli ministratori stanno aspettando di vedere chi inizierà il compito con spirito retto…. Si umilino tutti davanti a Dio, chiedendo grazia e sapienza per vedere dove hanno violato la sua santa legge. A meno che il suo Spirito le illumini, altrimenti non lo sapranno mai, benché i loro fratelli glielo mostrino. Quelli che si rifiutano d’avere una relazione corretta con Dio, quelli che non obbediscono alle norme del suo governo, non possiedono il suo sigillo…. VG 234.5
Il Signore è misericordioso. Non castiga il suo popolo perché lo odia, ma perché odia i peccati che stanno commettendo. Deve correggerli affinché ritornino alla sua lealtà. Il suo piano è che il castigo sia un avvertimento per essi e per gli altri. Nessuno ha bisogno di camminare nel buio. Nessuno ha la necessità di dire: “Spiegami le offese precise delle quali sono colpevole”. A quelli che dicono così, gli presento la Parola del Signore “Investigate in preghiera e lo saprete”. VG 234.6
Se le ammonizioni e i rimproveri che sono presentati nella Parola di Dio e nelle testimonianze del suo Spirito non sono sufficientemente chiari, quali parole lo saranno, per produrre un risveglio e una riforma? VG 234.7
(Manoscritto 108, del 14 Agosto 1901, “Diario”) VG 234.8