Nel deserto, Cristo sconfisse Satana ottenendo la vittoria in favore della razza umana, e con il Suo esempio diede all’uomo la possibilità di sconfiggere le tentazioni. Tuttavia, il nemico non si arrese e con ogni mezzo tentò di ottenere la vittoria sul Redentore del mondo. Egli sapeva bene che molte cose erano in gioco, e che tra lui e Cristo, solo uno dei due sarebbe uscito vincitore. E al fine di schiacciare Cristo con la sua forza superiore, lo portò a Gerusalemme sul pinnacolo del Tempio e continuò ad accusarlo con le sue tentazioni. Egli nuovamente chiese a Cristo, se davvero era il Figlio di Dio, e per provare ciò che affermava, avrebbe dovuto gettarsi giù dal Tempio. Satana insisteva, affinché il Redentore con questo gesto manifestasse la propria fiducia in Suo Padre. Nella prima tentazione nel deserto, egli tentò d’insinuare in Gesù dei dubbi riguardo all’amore di Dio verso il Figlio, mostrando le sue condizioni e la sua fame come prove che Egli non godeva del favore di Dio. Ma non ebbe successo. Satana quindi, cercando di approfittare della fede e della perfetta fiducia che Cristo aveva mostrato verso il Padre, insistendo disse: MS1 230.1
“Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: “Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo, ed essi ti porteranno sulle loro mani, perché tu non urti con il piede contro una pietra”.
Matteo 4:6 MS1 230.2
E Gesù rispose: MS1 230.3
“È scritto: “Non tentare il Signore Dio tuo”.
Matteo 4:7 MS1 230.4