Avere un concetto più elevato di noi stessi è naturale, ma dovremmo renderci conto di come realmente siamo. Ma benché sia penoso conoscere noi stessi, tuttavia dovremmo pregare sempre, affinché il Signore ci riveli il modo in cui Lui ci vede. Non dobbiamo semplicemente pregare per le rivelazioni su noi stessi, ma dobbiamo pregare, affinché Gesù sia rivelato a noi come Colui che perdona. Quando noi vediamo Gesù come Egli è veramente, dovremmo risvegliare nel nostro cuore il desiderio fervente di essere liberati dall’IO e poter essere ripieni di tutta la pienezza di Cristo. Con questa nuova esperienza potremmo fare del bene gli uni agli altri e, utilizzare i mezzi alla nostra portata per raggiungere la pietà. Dobbiamo purificare la nostra anima da ogni impurità nella carne e nello spirito, e perfezionare la santità nel timore di Dio. MS1 257.3
L’amore di un Dio santo è un principio stupefacente che può commuovere l’universo in nostro favore nel tempo di grazia che ci viene concesso per provarci…….. Ma se dopo il tempo di grazia, siamo trovati trasgressori della legge di Dio, il suo amore può trasformarsi in uno strumento di vendetta. Il Signore non fa dei compromessi con il peccato. Il trasgressore sarà castigato. L’ira di Dio cadde sul Suo amato Figlio, crocifisso sul Calvario al posto del peccatore. Ora l’amore di Dio si estende per abbracciare il più degradato e vile peccatore che si avvicina a Cristo con cuore contrito, trasformandolo in un obbediente e fedele figlio di Dio. Tuttavia, nessun’anima potrà essere salvata se essa continua a persistere nel peccato. MS1 257.4
Il peccato è la trasgressione della Legge, e il braccio che ora è pronto a salvare, sarà forte nel castigare qualora il trasgressore supera i confini che limitano la pazienza divina. Chi si rifiuta di cercare la Vita, chi non studia le Scritture per cercare la Verità, per non essere condannato nelle sue pratiche, sarà abbandonato alla propria cecità e alla mercé di Satana. Nella stessa misura che il penitente e l’obbediente è protetto dall’amore di Dio, l’impenitente e il disobbediente sarà lasciato a soffrire i risultati della sua ignoranza e durezza di cuore, perché non ha ricevuto l’amore della Verità per essere salvato. MS1 257.5
Molti professano di seguire Cristo, ma non sono mai diventati cristiani maturi. Essi ammettono che l’uomo è caduto e che le sue facoltà sono state indebolite, che è incapace di gesta etici, inoltre essi affermano che Cristo era nato per sopportare il peso del peccato, della sofferenza e dell’abnegazione e sono disposti a lasciare che Lui porti tutti questi pesi. Essi affermano che non devono fare altro che credere, invece Cristo ci dice: MS1 258.1
“Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua”.
Matteo 16:24 MS1 258.2
Gesù ha obbedito sempre ai comandamenti di Dio. I Farisei accusarono Gesù di aver trasgredito il quarto comandamento, perché fece del bene agli uomini in giorno di Sabato. Ma Gesù rivolgendosi a loro, chiese: MS1 258.3
“È lecito, di sabato, far del bene o far del male? Salvare una persona o ucciderla? E, girato lo sguardo intorno su tutti loro, disse a quell',uomo: Stendi la mano! Egli lo fece, e la sua mano fu guarita. Ed essi furono pieni di furore e discutevano tra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù”.
Marco 3:3-6 MS1 258.4
Questo miracolo, invece di convincere i Farisei che Cristo era il Figlio di Dio, li riempì di rabbia, perché molti presenti glorificavano Iddio. Quando Gesù dichiarò che la Sua opera di misericordia era lecita in giorno di Sabato, i Farisei lo condannarono di aver trasgredito la legge. A chi dunque dovremmo credere? MS1 258.5
Gesù ha detto: MS1 258.6
“Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore”.
Giovanni 15:10 MS1 258.7
Se facciamo così, possiamo essere certi di seguire la via di Cristo e di obbedire ai Suoi comandamenti. Il Signore ci ha dato delle facoltà che dovremmo usare continuamente per cooperare con Cristo per il nostro bene e per la nostra salvezza con timore e tremore, ma Dio è Colui che opera in noi il volere e il fare per il suo beneplacito. MS1 258.8