Mi ero proposto di non sapere fra voi altro, se non Gesù Cristo e lui crocifisso... La mia parola e la mia predicazione non consistettero in parole persuasive di umana sapienza, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza. 1 Corinzi 2:2-4 CIF 242.1
Per Paolo la croce era un oggetto di supremo interesse. Da quando era stato indotto ad abbandonare la persecuzione contro i seguaci del A quel tempo Paolo aveva ricevuto una rivelazione dell’infinito amore di Dio, manifestato nella morte di Cristo, e una meravigliosa trasformazione aveva preso atto nella sua vita, armonizzando tutti i suoi piani e i suoi ideali con la volontà di Dio. Da quel momento, egli era diventato un nuovo uomo in Cristo. Paolo capì per esperienza personale che quando un peccatore contempla l’amore del Padre, come è rivelato nel sacrificio del Figlio, e si sottomette all’influsso divino, realizza un cambiamento del cuore... Al tempo della sua conversione, Paolo fu ispirato con l’ardente desiderio di aiutare i suoi simili a riconoscere Gesù di Nazareth come il Figlio dell’Iddio vivente, come Colui che è capace di trasformare e salvare ogni uomo. Da allora la sua vita era stata totalmente dedicata alla testimonianza dell’amore e della potenza di Gesù crocifisso. Nel suo grande cuore c’era simpatia per gli appartenenti di ogni ceto sociale. “Io son debitore — Paolo dichiarò — tanto ai Greci quanto ai Barbari, tanto ai savî quanto agli ignoranti”. Romani 1:14 (Luzzi). L’amore per il Signore della gloria, che egli aveva accanitamente perseguitato, accanendosi contro i suoi santi, era il principio base della sua condotta, e la sua potente motivazione. Se mai egli avesse vacillato nell’adempimento del suo dovere, uno sguardo alla croce e al meraviglioso amore da essa rivelato, sarebbero stati sufficienti a costringerlo a fare dei piani e ad agire con spirito di abnegazione... Paolo, sospinto dallo Spirito, riferì la storia della sua miracolosa conversione e confermò la sua fede nelle scritture dell’Antico Testamento CIF 242.2
Le sue parole furono così tanto impressionanti che solo quelli che avevano l’animo pieno di odio contro la religione cristiana riuscirono a rimanere indifferenti. Le sue parole furono pronunciate con solenne fervore e i suoi ascoltatori non poterono non accorgersi che egli amava con tutto il cuore il Salvatore crocifisso e risorto. Essi videro che la sua mente era centrata in Cristo, che la sua intera vita era legata al suo Signore... Paolo comprese che la sua forza non proveniva da se stesso ma dalla presenza dello Spirito Santo che riempiva il suo cuore di un influsso salvifico e che assoggettava ogni suo pensiero a Cristo. Parlando di questa condizione, egli disse: “Portiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo”. 2 Corinzi 4:10 (Luzzi). Cristo fu la principale figura dell’insegnamento paolino. “Non son più io che vivo — egli dichiarò — ma è Cristo che vive in me”. Galati 2:20 (Luzzi). Il suo io era nascosto, mentre Cristo era rivelato e innalzato. AA 245-251 CIF 242.3