Non cerchi ciascuno unicamente il proprio interesse, ma anche quello degli altri. Filippesi 2:4 CIF 243.1
Quanto è pressante e toccante questo appello: “...Voi conoscete la grazia del nostro Signore Gesù Cristo, il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché, mediante la sua povertà, voi poteste diventar ricchi”. 2 Corinzi 8:9. Sapete da dove proveniva, conoscete la profondità dell’umiliazione che accettò di subire. Egli si incamminò lungo la via del sacrificio e proseguì fino al momento della morte. Non ci fu un attimo di tregua per lui da quando lasciò il trono del cielo fino alla croce. Il suo amore per l’uomo gli permise di accettare le offese e sopportare gli abusi... CIF 243.2
Paolo ricorda che non dobbiamo limitarci a cercare il nostro “interesse, ma anche quello degli altri”. E ci raccomanda: “Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma spogliò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce”. Filippesi 2:4-8... Voi sapete, dice Pietro “...che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati...” 1 Pietro 1:18. Se tutto questo fosse stato sufficiente sarebbe stato realizzato con facilità da colui che dice: “Mio è l’argento e mio è l’oro...” Aggeo 2:8. Ma il peccatore poteva essere riscattato soltanto dal prezioso sangue del Figlio di Dio. Coloro che rinunciano ad apprezzare questo sacrificio meraviglioso e rifiutano di servire il Cristo moriranno vittime del loro egoismo... CIF 243.3
Tutti coloro che accettano il Cristo come Salvatore personale aspireranno a collaborare nella sua opera. Riflettendo su quello che Dio ha fatto per loro, proveranno un amore e una riconoscenza profondi. Desidereranno manifestare la loro gratitudine consacrando i loro talenti al servizio di Dio. Vorranno manifestare il loro amore per il Cristo e i redenti. Non eviteranno impegno, privazioni e sacrificio. Il vero collaboratore di Dio farà il possibile per glorificare il suo Maestro. Agirà in modo da adempiere alla volontà divina. Cercherà di sviluppare le sue facoltà, adempirà tutti i suoi doveri come se si trovasse in presenza di Dio. Desidererà soltanto che il Cristo riceva onore e servizio perfetti. In un quadro era stato rappresentato un bue tra l’aratro e l’altare con l’iscrizione: “Pronto per l’uno o per l’altro”. Pronto per preparare il solco o per essere offerto in sacrificio sull’altare. Questa è la posizione del vero figlio di Dio. È pronto ad andare dove lo chiama il dovere, a rinunciare a se stesso, a sacrificarsi per l’opera del Redentore. MH 501,502 CIF 243.4