Là mangerete davanti all'Eterno, il vostro DIO, e gioirete, voi e le vostre famiglie, di tutto ciò a cui avrete posto mano e in cui l'Eterno, il vostro DIO, vi avrà benedetti. Deuteronomio 12:7 CIF 250.1
Dio ordinò al popolo di Israele di organizzare così il solenne culto comune: “In quel luogo farete il banchetto sacro davanti al Signore, vostro Dio, e farete festa voi e le vostre famiglie, per ringraziare il Signore di aver benedetto il vostro lavoro”. Deuteronomio 12:7. Quando facciamo qualcosa per la gloria di Dio dovremmo essere sempre allegri, animati da uno spirito di lode e ringraziamento. Non dovremmo servire il nostro Dio scontenti o addolorati, perché è un Padre sensibile e misericordioso; adorare il Signore e contribuire al progresso della sua opera dovrebbe costituire per noi un piacere. Dopo aver offerto loro la salvezza, Dio non si aspetta certo che i suoi figli si comportino come se egli fosse un padrone severo ed esigente; egli è il loro migliore amico e vuole che coloro che lo onorano lo sentano vicino, godano delle sue benedizioni e si rallegrino. Il Signore desidera che i suoi figli provino gioia e consolazione nel fare la sua volontà; desidera che tutti coloro che si riuniscono per adorarlo sentano di essere amati e protetti da lui; questo amore li aiuta a svolgere con gioia i loro doveri quotidiani e a comportarsi sempre onestamente e fedelmente. Raccogliamoci intorno alla croce. Cristo Gesù crocifisso dovrebbe essere l’argomento dei nostri pensieri e delle nostre conversazioni. Ciò che più ci emoziona, dovrebbe essere il Cristo, il Cristo crocifisso. Pensiamo a ogni benedizione che riceviamo da Dio e comprenderemo il suo amore e affideremo tutto a colui che è stato inchiodato sulla croce per noi. Possiamo elevarci verso il cielo cantando le lodi di Dio, manifestando al Signore quella gratitudine che le creature celesti gli rivolgono con canti e musica. “Chi offre come sacrificio la lode, mi onora davvero. A chi prende questa strada io mostrerò la salvezza” (Salmi 50:23), dice Dio. Avviciniamoci al Creatore con gioia, rispetto e “...canti di lode e di ringraziamento”. Isaia 51:3. SC 103,104 CIF 250.2
Se chiamiamo Dio, Padre nostro, riconosciamo di essere suo figli, di avere bisogno di lasciarci guidare dalla sua saggezza, ubbidendogli sempre nella consapevolezza che il suo amore è eterno. Accetteremo il piano che ha fatto per la nostra vita. In quanto figli di Dio considereremo la sua gloria, il suo carattere, la sua famiglia, la sua opera come l’oggetto principale dei nostri interessi. Sarà nostro privilegio godere dei legami con il Padre e con ogni membro della sua famiglia, compiendo con gioia ogni azione, per umile che sia, che ci permetterà di onorare il suo nome o contribuire al benessere dei nostri fratelli. MB 105 CIF 250.3