Tutto quello che il Padre mi dà verrà a me; e colui che viene a me, io non lo caccerò fuori. Giovanni 6:37 CTC 43.1
Gesù stesso, quando viveva tra gli uomini, pregava spesso... Se il Salvatore dell’uomo, il Figlio di Dio, sentiva il bisogno di pregare, tanto più noi che siamo deboli, mortali e peccatori, dovremmo sentire la necessità di una preghiera fervente e costante... Non pensate che, il vostro Padre Celeste non vi ama e non vi ascolterà quando pregate, poiché avete commesso errori, poiché la vostra vita è stata oscurata dagli errori. CTC 43.2
Il Suo cuore si commuove al pensiero dei nostri dolori o quando esprimiamo le nostre sofferenze... Presentategli tutto ciò che vi rende perplessi, perché niente è troppo gravoso per colui che sostiene il mondo e regna su tutto l’universo. Non esiste pensiero che turbi la nostra pace che egli non noti; per il Signore tutta la nostra vita è come un libro aperto e nessun problema è troppo difficile da risolvere... CTC 43.3
Se manteniamo il Signore al primo posto, se il nostro cuore trabocca di gratitudine e lode, la nostra vita religiosa sarà caratterizzata da una continua freschezza. Le nostre preghiere a Dio assumeranno la forma di una conversazione con un amico, ed egli ci svelerà i suoi misteri personalmente. Spesso ci sentiremo invadere da una dolce e gioiosa sensazione di vicinanza a Gesù. È meraviglioso pensare che le nostre preghiere possano essere efficaci e che dei comuni mortali, soggetti a sbagliare, abbiano l’opportunità di presentare le loro richieste direttamente a Dio. Quale potere può desiderare l’uomo, se non quello di mettersi in contatto con il Dio infinito? L’uomo, nella sua condizione di debolezza e di peccato, ha il privilegio di parlare con il suo Creatore. Noi possiamo pronunciare parole in grado di raggiungere il trono del Re dell’universo... L’arcobaleno che circonda il suo trono è una garanzia che certifica la sincerità dell’Eterno. Quando confessiamo la nostra indegnità e il nostro peccato. L’adempimento della sua parola nei nostri riguardi pone in gioco l’onore del suo governo. Signs, June 18, 1902 CTC 43.4