47. Nessuno fra coloro che si dicono cristiani si deve disinteressare della salute del corpo e pretendere che l'intemperanza non sia un peccato in grado di ledere la spiritualità. Vi è una stretta relazione tra la sfera fisica e quella morale. — The Review and Herald, 25 gennaio 1881; Counsels on Health, 67. CCA 34.1
48. È stata l'ingordigia a far perdere ai nostri progenitori il giardino dell'Eden. Per riconquistarlo, la temperanza ha molta più importanza di quello che generalmente si pensa. — RS 279 (1905). CCA 34.2
49. Ogni trasgressione di una legge fisica è una trasgressione della legge di Dio. Gesù Cristo è il nostro Creatore. Egli è l'autore del nostro essere; ha creato l'organismo umano. È l'autore delle leggi fisiche proprio come della legge morale. Ma l'uomo dimostra noncuranza e negligenza per le abitudini e le azioni riguardanti la propria vita fisica e la propria salute e, per questo, pecca contro Dio. Sono tanti quelli che pretendono di amare Gesù Cristo, ma non dimostrano né riverenza né rispetto per colui che donò la sua vita per strapparli dalla morte eterna; egli non è né onorato, né rispettato, né riconosciuto. Questo atteggiamento si traduce nel disprezzo che essi manifestano nei confronti dei propri corpi, violando le leggi del loro essere. — Manoscritto 49, 1897. CCA 34.3
50. Una trasgressione continua delle leggi naturali equivale a una trasgressione continua della legge di Dio. L'attuale cumulo di sofferenza e di angoscia, che si rileva ovunque; la bruttezza, la perdita di vigore a causa dell'invecchiamento, la malattia e la debolezza fisica, che attualmente sommergono il mondo, lo rendono un vero e proprio lazzaretto, in netta opposizione a quello che potrebbe essere e a ciò che Dio avrebbe voluto che fosse. La generazione contemporanea si è indebolita mentalmente, moralmente e fisicamente. Tutta questa miseria si è accumulata da una generazione all'altra per il fatto che l'uomo decaduto ha trasgredito la legge di Dio. L'incapacità di rinunciare ad appetiti smodati porta a commettere peccati di estrema gravità. — Testimonies for the Church 4:30 (1876). CCA 34.4
51. È un peccato mostrare un'eccessiva trascuratezza nel mangiare, nel bere, nel dormire e in tutto ciò che è oggetto della nostra attenzione. L'armoniosa e sana attività di tutte le facoltà dell'organismo e dello spirito conduce alla felicità; e più queste facoltà sono elevate e affinate, più la felicità è pura e completa. — Testimonies for the Church 4:417 (1880). CCA 34.5
[Dio sottolinea il peccato della trascuratezza § 246] CCA 34.6
52. Un'alta percentuale di tutti i mali che affliggono l'umanità proviene da abitudini sbagliate, causate da ignoranza volontaria o da disprezzo per il messaggio ricevuto da Dio riguardo alle leggi che regolano gli esseri umani. Non è possibile glorificare Dio mentre viviamo in contraddizione con le leggi della vita. Il cuore non può consacrarsi a Dio fintanto che ci si culla in desideri malsani. CCA 35.1
Un corpo malaticcio ed uno spirito offuscato, dovuti al fatto che si coltivano costantemente passioni corrotte, rendono impossibile qualsiasi santificazione del corpo e dello spirito. L'apostolo comprendeva il ruolo importante che assume una condizione fisica sana per assicurare il successo nel perfezionamento del carattere cristiano. Egli dice: “Disciplino il mio corpo e lo riduco in servitù perché, dopo aver predicato agli altri, non sia io stesso riprovato”. 1 Corinzi 9:27. Egli enumera i frutti dello Spirito, tra i quali figura la temperanza. “ora quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze”. Galati 5:24. — Health Reformer, marzo 1878. CCA 35.2
[Impossibilità di raggiungere la perfezione cristiana finché si lascia via libera agli appetiti § 356] CCA 35.3
53. Dobbiamo cercare di capire come conservare il corpo nel miglior stato possibile ed è un dovere sacro vivere coerentemente con le conoscenze che Dio ci ha gratuitamente dispensato. Se chiudiamo gli occhi davanti alla luce ricevuta per paura di scoprire errori che non siamo disposti ad abbandonare, la gravità de nostri peccati sarà valutata ancor più seriamente e non attenuata. Se poi la luce viene accantonata per un settore, lo sarà anche per un altro. Noi pecchiamo sia trasgredendo le leggi che regolano il nostro essere sia violando uno dei dieci comandamenti, poiché non possiamo agire così senza renderci colpevoli nei confronti della legge di Dio. Giorno dopo giorno, indeboliamo la nostra capacità di glorificare Dio, quando in realtà egli reclama tutte le nostre migliori energie e facoltà mentali. A causa di abitudini sbagliate, diminuiamo le nostre potenzialità vitali, mentre pretendiamo di essere discepoli di Cristo che si preparano a ricevere l'immortalità. CCA 35.4
Fratello mio, sorella mia, dovete compiere un'opera che nessun altro può realizzare per voi. Risvegliatevi dal torpore e Cristo vi dispenserà la vita. Cambiate la vostra maniera di vivere, di mangiare, di bere, di lavorare. Finché vi ostinerete a seguire la via che avete intrapreso da anni, non potrete distinguere chiaramente le realtà sacre ed eterne. La vostra sensibilità è affievolita e il vostro intelletto ottenebrato. Non avete approfittato del vantaggio di poter crescere nella grazia e nella conoscenza. Non siete cresciuti in spiritualità, al con trario siete sprofondati sempre più nelle tenebre. — Testimonies for the Church 2:70, 71 (1868). CCA 35.5
54. L'uomo rappresentava il coronamento della creazione, fatto a somiglianza di Dio, destinato ad esserne un'immagine... L'uomo è molto caro al Signore, perché è stato formato a sua immagine. Questo fatto dovrebbe mostrarci l'importanza di denunciare, con la parola e con l'esempio, il peccato di distruggere quel corpo che è destinato a rappresentare Dio davanti al mondo, e tutto questo compiacendo appetiti manipolati o mediante qualsiasi altra pratica. — The Review and Herald, 18 giugno 1895. CCA 36.1
[La legge naturale proclamata in modo chiaro § 97] CCA 36.2
55. Dio esige che il suo popolo faccia progressi continui. Rendiamoci conto che la soddisfazione dei nostri appetiti è il più grande ostacolo allo sviluppo mentale ed alla santificazione dello spirito. Nonostante tutte le nostre conoscenze nel campo della riforma sanitaria, molti di noi si nutrono male. — Testimonies for the Church 9:156 (1909). CCA 36.3
56. Non si dovrebbero preparare per il giorno di riposo una quantità e una varietà di cibo superiori rispetto agli altri giorni. Al contrario gli alimenti devono essere più semplici, si deve mangiare di meno, per avere lo spirito più disposto a occuparsi di questioni spirituali. Uno stomaco sovraccarico implica un cervello impigrito. Si possono quindi ascoltare le parole più preziose senza capirle a causa del fatto che lo spirito è appesantito da una digestione difficile. Mangiando troppo nel giorno di riposo, molti si privano a loro insaputa delle benedizioni di questo giorno. — The Ministry of Healing, 307 (1905). CCA 36.4
57. Mi è stato mostrato che certi nostri congressi sono lontani dal corrispondere a ciò che il Signore desidera. I membri che vi giungono non sono disposti a ricevere lo Spirito Santo. Generalmente, prima delle riunioni, le sorelle passano troppo tempo occupandosi della loro immagine, dunque degli ornamenti esteriori, mentre dimenticano completamente l'aspetto interiore, che ha un valore elevatissimo per il Signore. Esse trascorrono molto tempo cucinando inutilmente, preparando piatti sostanziosi, dolci e altri cibi, che risultano nocivi per coloro che ne consumano. Se le nostre sorelle utilizzassero un pane di buona qualità ed altri alimenti sani, esse — e le loro famiglie — sarebbero pronte ad apprezzare le parole di vita e molto più ricettive all'influsso dello Spirito Santo. CCA 36.5
Lo stomaco è spesso sovraccarico di alimenti meno semplici e meno sani di quelli che vengono consumati a casa dove, fra l'altro, si fa movimento due o tre volte in più rispetto a un congresso. Ne risulta uno stato di tale assopimento che lo spirito comprende difficilmente le verità eterne e, una volta concluse le riunioni, i membri sono delusi di non aver maggiormente beneficiato dell'azione dello Spirito di Dio... La preparazione di cibi e il vestiario devono essere considerate cose di secondaria importanza ma, ognuno a casa propria, si applichi piuttosto a sondare il proprio cuore. — Testimonies for the Church 5:162-164 (1882). CCA 36.6
[L'avidità contrasta con la comprensione della verità presente § 72] CCA 37.1
[L'avidità paralizza i sensi § 227] CCA 37.2
[L'avidità inibisce le capacità del cervello §§ 209, 226] CCA 37.3
[L'avidità squalifica chi ne è vittima dall'elaborare piani e dispensare consigli § 71] CCA 37.4
[L'avidità indebolisce le facoltà spirituali, mentali e fisiche dei bambini § 346] CCA 37.5
[Il fatto di dormire mentre vengono proclamate le sacre verità della Parola § 222] CCA 37.6
[La forza mentale e morale cresce grazie ad un regime alimentare semplice §§ 85, 117, 206] CCA 37.7
[Gli effetti di un regime carneo sulle capacità mentali §§ 678, 680, 682, 686] CCA 37.8
[Ulteriori informazioni a proposito dell'alimentazione da preparare durante i congressi § 124] CCA 37.9
58. Avete bisogno di uno spirito illuminato e forte per apprezzare l'elevato carattere della verità e della grazia salvifica. Attribuite alle realtà eterne il loro giusto valore. Se vi cullate nel mantenere cattive abitudini in campo alimentare e, così facendo, affievolite le vostre capacità intellettuali, non riuscirete a comprendere il valore della salvezza e della vita eterna e a percepire il desiderio di uniformare la propria vita a quella di Cristo. Non rinuncerete a voi stessi e non vi impegnerete per sottomettere totalmente la vostra volontà a quella di Dio. Tuttavia, è proprio quello che esige la sua Parola e che risulta necessario per essere pronti per la vita eterna. — Testimonies for the Church 2:66 (1868). CCA 37.10
59. Anche se siete esigenti riguardo alla qualità del vostro cibo, pensate di glorificare Dio nel corpo e nello spirito consumando una tale quantità di alimenti? Coloro che agiscono in questo modo impongono allo stomaco un peso inadeguato e risultano incapaci di apprezzare e ricordare le verità che ascoltano. Non riescono a risvegliare quella sensibilità che si è offuscata nel loro cervello, per comprendere il valore dell'espiazione e del grande sacrificio che è stato compiuto in favore dell'uomo perduto. Risulta impossibile valutare fino a che punto è grande il suo valore, la sua infinita ricchezza, la ricompensa riservata ai vincitori fedeli. La parte istintuale della nostra natura non deve mai guidare le facoltà morali ed intellettuali. — Testimonies for the Church 2:364 (1870). CCA 37.11
60. Alcuni non rinunciano ad appetiti sensuali, che entrano in conflitto con lo spirito e costituiscono un ostacolo permanente alla loro crescita spirituale. La loro coscienza li accusa costantemente e, tuttavia, si sentono offesi non appena certe verità vengono loro presentate. Si condannano da soli e si rendono conto che i temi trattati li ri guardano direttamente. Sono tormentati e si sentono colpiti, al punto da allontanarsi dalla comunità. È in piena consapevolezza che abbandonano le riunioni e, di conseguenza, la coscienza comincia a rimordere meno. Ben presto perdono interesse per le riunioni e il loro amore per la verità si affievolisce; se non si verificherà una riforma totale, essi indietreggeranno e si uniranno ai ribelli che camminano nelle file di Satana. Se crocifiggeranno i desideri carnali che lottano contro quelli dello spirito, si troveranno fuori tiro, sfuggendo così alle frecce della verità, e saranno risparmiati. Ma se coltiveranno i loro desideri sensuali, accarezzando i loro idoli, diventeranno il bersaglio delle frecce della verità e, quando la guerra verrà proclamata, subiranno le ferite che essa procura... CCA 37.12
L'uso di stimolanti non naturali distrugge la salute ed esercita un influsso che ottenebra il cervello, rendendolo inadeguato a percepire le realtà eterne. Chi accarezza questi idoli non può valutare veramente la salvezza che Cristo ha assicurato mediante una vita di rinuncia, di continua sofferenza, di vergogna e, infine, mediante il sacrificio stesso di questa sua vita senza peccato per salvare dalla morte l'uomo perduto. — Testimonies for the Church 1:548, 549 (1867). CCA 38.1
61. Il burro e la carne hanno un effetto stimolante. Danneggiano lo stomaco e snaturano il gusto. I sensibili nervi del cervello s'intorpidiscono e le tendenze istintuali sono rafforzate a scapito delle facoltà morali ed intellettuali. Queste ultime, il cui ruolo è quello del controllo, risultano indebolite al punto da non poter più distinguere le realtà eterne. A causa di tutto questo, il senso della spiritualità e della religiosità è come colpito da una paralisi. Satana esulta nel constatare la facilità con cui — grazie alla gola — riesce a dominare uomini e donne intelligenti, che il Creatore aveva destinato a realizzare una grande opera. — Testimonies for the Church 2:486 (1870). CCA 38.2
[Impossibilità per gli intemperanti di comprendere il valore dell'espiazione § 119] CCA 38.3
[Gli intemperanti non percepiscono l'influsso santificante della verità § 780] CCA 38.4
62. Tutto ciò che riduce le nostre forze fisiche indebolisce anche lo spirito e la capacità di distinguere il bene dal male. Saremo sempre meno in grado di riconoscere il bene e diminuirà la nostra forza di volontà di scegliere la giustizia. Abusando delle forze fisiche si riducono gli anni della nostra vita che avremmo potuto impiegare alla gloria di Dio e così siamo incapaci di compiere l'opera che egli ci ha affidato. — Christ's Object Lessons, 346 (1900). CCA 38.5
63. Coloro che hanno ricevuto il messaggio relativo al modo corretto di nutrirsi e di vestirsi con semplicità, nel rispetto delle leggi morali e fisiche, e nonostante ciò si discostano da queste indicazioni trascureranno il loro dovere anche in altri campi. Rifiutando la croce che devono portare per adeguarsi alle leggi della natura, offuscano la coscienza e, cercando di evitarne i consigli, finiscono per trasgredire i dieci comandamenti. In alcuni si riscontra una decisa avversione di farsi carico della propria croce, disprezzandola per la vergogna che suscita. — Christian Temperance and Bible Hygiene, 159 (1890). CCA 38.6
64. Coloro che sviluppano la malattia cedendo alle proprie passioni, non possiedono né la salute del corpo né quella dello spirito. Non sanno distinguere neanche le dimostrazioni più evidenti in favore della verità, né comprendere le esigenze di Dio. Il nostro Salvatore non allungherà il suo braccio per toglierli dalla loro condizione di degrado finché essi persisteranno nella via che li conduce sempre più in basso. Tutti sono invitati a fare il possibile per preservare la salute del corpo e dello spirito. Se queste persone, per soddisfare le esigenze dei loro appetiti affievoliscono la propria sensibilità ed offuscano la loro capacità di comprensione fino al punto da non riuscire a capire la grandezza del carattere di Dio o non apprezzare lo studio della sua Parola, possono essere certe che Dio non gradirà la loro offerta proprio come non accettò quella di Caino. Dio chiede che si purifichino da ogni contaminazione della carne e dello spirito, compiendo la loro santificazione nel rispetto del Signore. Quando l'uomo fa tutto ciò che può per assicurarsi la salute, dominando gli appetiti e le passioni, con l'obiettivo di conservare uno spirito lucido e un'immaginazione santificata e poter presentare a Dio un'offerta di giustizia, allora potrà essere salvato, ma unicamente per un miracolo della grazia di Dio, come l'arca che galleggiò sulle onde scatenate. Costruendo un'arca sicura, Noè realizzò ciò che Dio gli aveva chiesto; allora il Signore compì quello che l'uomo non poteva fare e preservò l'arca con la sua potenza miracolosa. — Spiritual Gifts 4:148, 149 (1864). CCA 39.1
65. La maggior parte delle difficoltà che si presentano nelle nostre chiese sono la conseguenza degli attacchi inflitti allo stomaco dall'avidità. Chi è intemperante nell'alimentazione e nel lavoro parla e agisce in modo irrazionale. Una persona intemperante non può essere paziente; per essere intemperanti non occorre fare uso di bevande alcoliche. Il peccato consiste nel mangiare in modo eccessivo, o troppo spesso o nel fare uso di cibi pesanti e malsani. Questo influisce negativamente sul buon funzionamento degli organi digestivi, indebolisce il cervello e compromette la capacità di giudizio, rendendo impossibili attività e ragionamenti razionali, calmi e sani. E tutto ciò costituisce una delle cause principali dei problemi presenti nella chiesa. Di conseguenza, per presentarsi adeguatamente davanti a Dio, e quindi glorificarlo nel corpo e nello spirito che gli appartengono, i suoi figli devono impegnarsi con attenzione e interesse per evitare di assecondare i propri appetiti, mostrandosi temperanti in ogni cosa. CCA 39.2
Allora, comprenderanno la verità nella sua bellezza e chiarezza e la tradurranno nella vita quotidiana; grazie a un comportamento corretto, sobrio e saggio, non forniranno nessuna occasione ai nemici della loro fede di contrastare il messaggio della verità. — Testimonies for the Church 1:618, 619 (1867). CCA 40.1
66. Fratello e sorella G., risvegliatevi, ve ne prego. Non avete accettato il messaggio della riforma sanitaria e non vi siete conformati alle sue indicazioni. Se aveste controllato i vostri appetiti, vi sareste risparmiati molte fatiche e spese supplementari; inoltre vi sareste assicurati migliori condizioni di salute ed un più alto livello di forza mentale, che vi avrebbe permesso di apprezzare le verità eterne; avreste uno spirito più acuto per comprendere le testimonianze della verità e vi sareste preparati meglio per condividere con altri la vostra speranza. — Testimonies for the Church 2:404 (1870). CCA 40.2
67. Alcuni fra voi hanno messo in ridicolo quest'opera di riforma, hanno detto che era inutile e si trattava di una forma di fanatismo in grado di allontanare le menti dalle verità per questo tempo. Hanno valutato che certe situazioni fossero state spinte fino a posizioni estremistiche, ma in realtà non sanno nemmeno di che cosa stanno parlando. Uomini e donne, che si reputano devoti, sono malati dalla radice dei capelli fino alla pianta dei piedi e le loro forze fisiche, mentali e morali sono indebolite a causa dell'indulgenza nei confronti dei loro appetiti contraffatti e per il superlavoro: come potrebbero esaminare le testimonianze della verità ed avere una giusta comprensione delle esigenze di Dio? Se le loro facoltà morali ed intellettuali sono ottenebrate, non possono apprezzare il valore del sacrificio espiatorio e l'elevato carattere dell'opera di Dio, né gioire dello studio della sua Parola. Come potrebbe una persona nervosa e dispeptica essere sempre pronta a rispondere, con rispetto e umiltà, a chiunque le chiedesse spiegazione della sua speranza? Una persona simile si ritroverebbe ben presto confusa e agitata e, a causa di un'immaginazione malsana, sarebbe portata a considerare la realtà sotto una falsa luce; infine, per mancanza di quell'umiltà e calma che caratterizzavano la vita di Cristo, si ritroverebbe a contendere con gente irragionevole e disonorare così la propria professione di fede. Considerando la realtà da un punto di vista puramente spirituale, dobbiamo essere dei perfetti riformatori per diventare simili a Cristo. CCA 40.3
Ho visto che il Padre ci aveva accordato la grande benedizione del messaggio della riforma sanitaria, per permetterci di adeguarci ai progetti che aveva previsto per noi, glorificandolo così nel corpo e nello spirito, che gli appartengono, per presentarci irreprensibili davanti al suo trono. La nostra fede ci chiede di elevare i nostri punti di riferimento e fare dei progressi. Molti discutono sul modo di comportarsi di altri riformatori della salute, mentre dovrebbero pensare a impegnarsi personalmente. La razza umana è in condizioni deplore voli e soffre per malattie indefinibili. Molti hanno ereditato tali malattie e subiscono le conseguenze delle cattive abitudini dei genitori; ciononostante, mantengono nei confronti di loro stessi e dei figli, lo stesso comportamento che era stato adottato nei loro riguardi. Non si rendono conto dei loro problemi. Sono malati e non sanno che sono proprio le loro cattive abitudini a produrre queste grandi sofferenze. Pochi sono sufficientemente sensibili per comprendere fino a che punto la dieta influisce sulla salute, sul carattere, sul loro ruolo in questo mondo e sul destino eterno. Ho visto che coloro che hanno ricevuto il messaggio della riforma sanitaria e hanno compreso i vantaggi che si ottengono seguendone i principi, hanno il dovere di manifestare un grande interesse per chi ancora soffre per mancanza di conoscenza. Chi osserva il sabato e aspetta il prossimo ritorno del Salvatore non dovrebbe disinteressarsi di questa grande opera di riforma. Uomini e donne devono essere istruiti e i pastori, come pure i membri, dovrebbero sentire che incombe su di loro la responsabilità di parlare su questo argomento e presentarlo agli altri. — Testimonies for the Church 1:487-489 (1867). CCA 40.4
68. Le abitudini che hanno un influsso sull'equilibrio del nostro organismo hanno un ruolo rilevante nel successo di ogni individuo. Più sarete attenti al vostro regime alimentare, più saranno semplici e non eccitanti gli alimenti che sostengono il corpo nella sua attività, e più sarà chiara la vostra concezione del dovere. È necessario esaminare accuratamente ogni abitudine, ogni stile di vita, per evitare che un fisico cagionevole ci condizioni in ogni dimensione dell'esistenza. — Lettera 93, 1898. CCA 41.1
69. La nostra condizione fisica dipende da quello che mangiamo. Se l'appetito non è sotto il controllo di uno spirito santificato, se non siamo temperanti in tutto ciò che mangiamo e beviamo, non potremo trovarci in uno stato mentale e fisico sufficientemente sano da studiare la Parola con l'intenzione di conoscere ciò che dicono le Scritture: “Che devo fare per ereditare la vita eterna?”. Ogni abitudine malsana ci metterà in cattive condizioni e il delicato apparato digerente ne sarà danneggiato e reso incapace di compiere adeguatamente il suo lavoro. Il regime alimentare ha un grande influsso sulle nostre tendenze a lasciarci indurre in tentazione e commettere peccati. — Manoscritto 129, 1901. CCA 41.2
70. Se il Salvatore degli uomini, con la potenza divina che era in lui, sentiva il bisogno di pregare, quanto più noi che siamo deboli e peccatori dovremmo comprendere la necessità di una preghiera fervente e incessante! Quando Cristo era più duramente assalito dalla tentazione, non mangiava. Si raccomandava a Dio e la sua sottomissione assoluta alla volontà del Padre gli assicurava la vittoria. Più di tutti gli altri cristiani nel mondo, quelli che hanno capito la verità per gli ultimi tempi dovrebbero seguire nella preghiera il grande esempio di Cristo. CCA 41.3
“Nessun discepolo è da più del suo maestro, anzi ogni discepolo ben addestrato sarà come il suo maestro”. Luca 6:40. Le nostre tavole sono spesso imbandite con una grande varietà di piatti nocivi alla salute, perché li preferiamo alla rinuncia, all'assenza di malattia e al vigore dello spirito. Gesù desiderava ardentemente la forza dall'alto. Considerava che avesse molto più valore per lui, il Figlio di Dio, di una tavola ben apparecchiata. Ci ha dimostrato che la preghiera è indispensabile se vogliamo essere abbastanza forti da respingere il principe delle tenebre e compiere l'opera che ci è stata affidata. La nostra forza è debolezza, ma quella che Dio ci dona è efficace per renderci più che vincitori. — Testimonies for the Church 2:202, 203 (1869). CCA 42.1
[La gola fa perdere l'equilibrio allo spirito § 237] CCA 42.2
[La gola indebolisce la coscienza § 72] CCA 42.3
71. È un vero peccato che proprio quando dovremmo manifestare un'evidente rinuncia alle nostre tendenze egoistiche, riempiamo lo stomaco di una grande quantità di cibi malsani che producono fermentazioni nocive. Ogni debolezza dello stomaco si riflette sul cervello. L'ingordo imprudente non capisce che si squalifica da solo, non ha la possibilità di dare saggi consigli, di redigere dei progetti utili a far progredire più rapidamente l'opera di Dio. Tuttavia è proprio così. Egli è incapace di distinguere le realtà spirituali e, nelle riunioni dove si prendono decisioni, dice “No” quando dovrebbe dire “Sì” e “Amen”. Le proposte che avanza sono molto fuori dai parametri. Il cibo di cui si è nutrito ha ottenebrato il cervello. CCA 42.4
La soddisfazione degli appetiti impedisce l'essere umano di testimoniare in favore della verità. La gratitudine che esprimiamo a Dio per le sue benedizioni è compromessa a causa degli alimenti che ingeriamo. L'ingordigia è fonte di dissensi, litigi, divisioni e molti altri problemi. Si pronunciano parole nervose, si fanno gesti sgarbati, si concretizzano pratiche disoneste e si manifesta l'emotività, tutto questo perché il sistema nervoso si è ammalato a causa degli abusi che sovraccaricano lo stomaco. — Manoscritto 93, 1901. CCA 42.5
72. Certe persone non sono convinte della necessità di rendere gloria a Dio attraverso un corretto modo di mangiare e di bere. Tutta la loro vita risente del fatto che esse cedono all'appetito. Questo si constata nella famiglia, nella chiesa, nelle riunioni di preghiera, nell'educazione dei bambini. CCA 42.6
Si tratta di una vera e propria maledizione nella loro vita. Non si riesce a far loro comprendere le verità del nostro tempo. Dio ha generosamente provveduto al sostentamento ed alla felicità delle sue creature. Se le leggi non fossero mai state trasgredite e se tutti avessero agito in armonia con la volontà divina, si sperimenterebbero la salute, la pace e la felicità piuttosto che la sofferenza e la malattia. — Testimonies for the Church 2:368 (1870). CCA 42.7
73. Il Salvatore del mondo sapeva che cedere agli appetiti indebolisce il corpo e offusca gli organi della percezione al punto che non si riescono più a distinguere le cose sacre ed eterne. Sapeva che gli uomini si lasciano tentare dall'ingordigia e che questa debolezza altera le forze morali. La razza umana si è talmente abbandonata all'indulgenza verso i propri appetiti e, per spezzare la forza di questa abitudine, il Figlio di Dio è stato costretto a digiunare per quasi sei settimane. Che sforzo dovrà fare il cristiano per trionfare, come Gesù, su questo punto! La forza della tentazione che ci induce a soddisfare un appetito alterato non può che essere valutata in base all'inesprimibile angoscia di Cristo durante questo lungo digiuno nel deserto. CCA 43.1
Il Salvatore sapeva che per attuare con successo il piano della salvezza doveva cominciare l'opera della redenzione dell'uomo dallo stesso punto in cui era avvenuta la caduta. Adamo peccò abbandonandosi al suo appetito. Allo scopo d'imprimere nella coscienza l'obbligo assoluto di ubbidire alla legge di Dio, Cristo cominciò l'opera di redenzione con una riforma delle abitudini fisiche dell'uomo. Il declino della virtù e la degenerazione della razza devono essere attribuite soprattutto alla soddisfazione di un appetito smodato. CCA 43.2
Abbiamo tutti la responsabilità, e particolarmente i pastori che insegnano la verità contenuta nella Parola, di trionfare su questo punto. L'efficacia di un pastore sarà più evidente se avrà il controllo dei suoi appetiti e delle sue passioni, e la sua forza mentale e morale sarà maggiore se assocerà il lavoro manuale all'esercizio intellettuale. Mediante abitudini di rigorosa temperanza e facendo lavorare sia il corpo sia lo spirito, sarà in grado di portare a termine una maggiore mole di lavoro e salvaguardare la lucidità del suo spirito. Se riuscirà a perseverare in questa direzione, il suo pensiero e le sue parole sgorgheranno come da una fonte, avrà più energia per il servizio e l'impressione che lascerà sui suoi ascoltatori sarà più efficace. CCA 43.3
L'intemperanza nell'alimentazione, anche quando si tratta di alimenti di buona qualità, avrà delle ripercussioni sull'organismo e indebolirà i sentimenti più elevati e più santi. — Testimonies for the Church 3:486, 487 (1875). CCA 43.4
74. Certe persone, in occasione delle assemblee, portano del cibo che non è assolutamente adatto: torte sostanziose, dolci e una varietà di piatti capaci di turbare la digestione perfino a un lavoratore in buona salute. Evidentemente, si pensa che gli alimenti migliori non siano mai abbastanza buoni per un pastore. I membri mettono questi piatti sulla sua tavola o lo invitano alla loro. In questo modo, i pa stori sono tentati di mangiare troppo, e soprattutto alimenti dannosi. Non solo viene compromessa la loro efficienza ai congressi, ma molti di loro cominciano a soffrire di dispepsia. CCA 43.5
A rischio di sembrare scortese, il pastore deve declinare questa forma di ospitalità, anche se ispirata da buone intenzioni. Allo stesso modo, i membri devono avere abbastanza cortesia da non costringerlo a scegliere fra queste alternative. Commettono un errore se espongono il pastore alla tentazione offrendo del cibo malsano. Per questa ragione si sono persi talenti preziosi per l'opera di Dio; molti altri hanno visto dimezzarsi la forza delle proprie facoltà. I pastori, più di chiunque altro, devono risparmiare le loro forze mentali e nervosi. Devono evitare qualsiasi alimento e bevanda capace di irritare o eccitare i nervi. L'eccitazione è seguita da depressione; l'ingordigia offusca lo spirito e rende la capacità di pensare laboriosa e confusa. Nessuno può distinguersi nel campo spirituale senza osservare una stretta temperanza per quanto riguarda le abitudini alimentari. Dio non può permettere al suo Spirito di essere con coloro che, ben sapendo come mangiare per mantenersi in salute, persistono in abitudini che indeboliscono sia lo spirito sia il corpo. — Manoscritto 8, 1882. CCA 44.1
75. Ispirato dallo Spirito Santo, l'apostolo Paolo dichiara che qualunque cosa si faccia, fosse anche il semplice atto di mangiare o bere, non deve essere fatto per soddisfare un appetito alterato, ma per agire con un vero senso di responsabilità: “Fate tutto alla gloria di Dio”. 1 Corinzi 10:31. Ogni organo del corpo umano deve essere preservato; dobbiamo stare attenti a non introdurre nello stomaco ciò che contribuisce ad allontanare dallo spirito i pensieri elevati e santi. “Non posso comportarmi come voglio?”. Questa è la domanda di certe persone, come se noi avessimo l'intenzione di privarli di un grande bene, quando parliamo loro della necessità di mangiare in modo razionale e di adeguare tutte le abitudini alle leggi stabilite da Dio. Ognuno ha dei diritti precisi. Possediamo un'individualità e un'identità che ci sono proprie. Nessuno può annullare la propria personalità in quella di un altro. Tutti devono agire per se stessi, conformemente ai dettami della propria coscienza. CCA 44.2
Per quanto attiene la nostra responsabilità e il nostro influsso, siamo sottomessi a Dio, al quale dobbiamo la vita. Non riceviamo questa vita dalla natura umana, ma solo da Dio. Gli apparteniamo per creazione e per redenzione. Il nostro corpo non ci appartiene, per cui non possiamo trattarlo a nostro piacimento, paralizzandolo a causa di abitudini che portano alla rovina e, di conseguenza, lo rendono incapace di offrire a Dio un servizio perfetto. Le nostre vite e facoltà gli appartengono. Egli si mette a nostra disposizione in ogni momento; mantiene in attività il nostro organismo; rischieremmo di morire nell'istante stesso in cui fossimo costretti a far funzionare da soli questo prezioso meccanismo. Noi dipendiamo da Dio in maniera assoluta. CCA 44.3
Comprendiamo una grande lezione quando capiamo la nostra posizione nei riguardi di Dio e la sua nei nostri confronti. Le parole: “Non sapete voi... che non appartenete a voi stessi? Poiché foste comprati a prezzo”. 1 Corinzi 6:19, 20) devono imprimersi nella nostra mente, per poter riconoscere continuamente i diritti di Dio sui nostri talenti, i nostri beni, il nostro influsso, la nostra stessa persona. Dobbiamo imparare come considerare questi doni di Dio, lo spirito, l'anima, il corpo che sono stati riscattati da Cristo, per rendergli un servizio perfetto ed gradito. — Special Testimonies, Serie A 9:58 (1896). CCA 45.1
76. La luce ha... brillato sul suo sentiero per quanto riguarda la riforma sanitaria e il dovere del popolo di Dio di essere temperante in ogni cosa negli ultimi tempi. Ho visto che lei è fra coloro che non si sono ancora impegnati su questo punto e che ha bisogno di riformare il suo modo di mangiare, di bere e di lavorare. Se ci si adegua al messaggio ricevuto, esso produrrà una completa trasformazione nella vita e nel carattere di tutti coloro che santificherà. — Testimonies for the Church 2:60 (1868). CCA 45.2
77. Mangiare, bere e vestirsi sono azioni che hanno un influsso diretto sulla nostra crescita spirituale. — The Youth's Instructor, 31 maggio 1894. CCA 45.3
78. Molti dei cibi usati liberamente dai pagani erano proibiti ai giudei. Non si trattava però di distinzioni arbitrarie: le cose vietate erano malsane e il fatto che fossero state dichiarate impure indicava che l'uso di alimenti nocivi contamina l'uomo. Ciò che rovina il corpo tende a corrompere lo spirito e renderlo inadeguato alla comunione con Dio e al servizio che gli è dovuto. — The Ministry of Healing, 280 (1905). CCA 45.4
79. Lo Spirito di Dio non può venire in nostro aiuto ed assisterci nel perfezionamento del carattere cristiano fintanto che noi soddisfiamo gli appetiti a detrimento della salute, e fintanto che l'orgoglio controlla la nostra vita. — The Health Reformer, settembre 1871. CCA 45.5
80. Tutti coloro che partecipano alla natura divina rifuggono dall'egoismo che regna nel mondo a causa dell'avidità. È impossibile a coloro che cedono all'ingordigia raggiungere la perfezione cristiana. — Testimonies for the Church 2:400 (1870). CCA 45.6
81. Questa è la vera santificazione. Non si tratta semplicemente di una teoria, un'emozione o una forma verbale, ma di un principio vitale, attivo, che pervade la vita di ogni giorno. Essa implica che le nostre abitudini nel mangiare, nel bere, nella maniera di vestirci siano adeguate a preservare la salute fisica, mentale e morale, affinché possiamo presentare i nostri corpi al Signore non come un'offerta corrotta da abitudini sbagliate, ma come “un sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio”. Romani 12:1. — The Review and Herald, 25 gennaio 1881. [Per il contesto, cfr. § 254] CCA 45.7
82. Le nostre abitudini nel mangiare e nel bere dimostrano se apparteniamo al mondo o facciamo parte di coloro che il Signore ha separato dal mondo mediante la sua verità chiara e potente. — Testimonies for the Church 6:372 (1900). CCA 46.1
83. È l'intemperanza nel mangiare che causa tante malattie e priva il Signore della gloria che gli è dovuta. Numerosi figli di Dio, per non aver praticato la rinuncia, sono incapaci di raggiungere l'elevato livello di spiritualità che è posto davanti a loro e, pur essendo passati attraverso il pentimento e la conversione, l'eternità non cesserà di testimoniare la perdita che hanno subito abbandonandosi all'egoismo. — Lettera 135, 1902. CCA 46.2
84. Sono tanti coloro che si privano delle benedizioni del Signore per quanto riguarda la salute e i doni spirituali. Lottano per ottenere vittorie e benefici particolari allo scopo di raggiungere grandi obiettivi; ma per arrivare alla meta, credono di dover essere sempre in preghiera e in lacrime. Solo quando si impegneranno a sondare le Scritture per conoscere la volontà divina, per sottomettersi senza riserve, troveranno la pace del cuore. Tutte le angosce, tutte le lacrime, tutte le lotte non potrebbero assicurare loro le benedizioni per le quali sospirano. Devono abbandonare interamente l'io e fare ciò che si presenta loro di volta in volta, afferrando la grazia del Signore promessa a tutti coloro che la reclamano con fede. CCA 46.3
“Se qualcuno vuol venire dietro a me — ha detto Gesù — rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”. Luca 9:23. Imitiamo — nella parola e nella santità di vita — la semplicità e la rinuncia dell'uomo del Calvario. Egli è molto vicino a coloro che si consacrano a lui. Se c'è mai stata un'epoca in cui sarebbe stato necessario che lo Spirito di Dio lavorasse nei cuori, è proprio quella attuale. Afferriamo la potenza divina per riuscire a vivere nella santità e nella rinuncia. — Testimonies for the Church 9:165, 166 (1909). CCA 46.4
85. Dal momento che i nostri progenitori hanno dovuto lasciare il giardino dell'Eden per aver ceduto all'appetito, la nostra sola speranza di rientrarvi consiste nel resistere con fermezza alla gola e alle passioni. La sobrietà nell'alimentazione e il controllo delle passioni preserveranno l'intelligenza, produrranno forza mentale e morale, renderanno l'uomo capace di sottomettersi interamente al controllo delle più elevate facoltà e di distinguere fra il bene e il male, il sacro e il profano. Tutti coloro che hanno realmente compreso la portata del sacrificio a cui Cristo ha acconsentito lasciando il cielo per mostrare all'uomo come resistere alla tentazione... rinunceranno volontariamente a se stessi e decideranno di aderire alle sofferenze del Salvatore. CCA 46.5
Il timore di Dio è il principio della saggezza. Coloro che hanno vin to seguendo l'esempio di Cristo dovranno vigilare costantemente per non cedere alle tentazioni di Satana. È necessario controllare gli appetiti e le passioni grazie ad una coscienza illuminata, affinché l'intelligenza risulti lucida e distingua chiaramente le opere e le insidie di Satana, senza confonderle con gli effetti della provvidenza divina. Molta gente desidera la ricompensa finale e la vittoria, ma non è disposta a sopportare le fatiche e le privazioni, tanto meno a rinunciare, come ha fatto il Salvatore. Solo mediante l'ubbidienza ed un impegno costante potremo vincere come Cristo ha vinto. CCA 46.6
La potenza dell'appetito causerà la perdita di migliaia di uomini quando — grazie alla vittoria su questo punto — avrebbero avuto la forza morale di trionfare su tutte le altre tentazioni di Satana. Ma coloro che sono schiavi dell'appetito non potranno raggiungere la perfezione del carattere. La continua trasgressione della legge di Dio, dopo seimila anni, ha prodotto la malattia, la sofferenza e la morte. A mano a mano che ci avviciniamo alla fine dei tempi, la tentazione di Satana per quanto riguarda l'appetito sarà sempre più forte e più difficile da vincere. — Testimonies for the Church 3:491, 492 (1875). CCA 47.1
86. Chi apprezza le luci che Dio gli ha dato per conservargli la salute troverà in esse un aiuto prezioso nell'opera di santificazione mediante la verità, per prepararsi in vista dell'immortalità. — Christian Temperance and Bible Hygiene, 10; Counsels on Health, 22 (1890). CCA 47.2
[La relazione esistente fra un regime alimentare semplice e una buona capacità di valutazione spirituale § 119] CCA 47.3
[La mancanza di controllo sull'appetito indebolisce la resistenza alla tentazione § 237] CCA 47.4
[Le barriere dell'autocontrollo non devono essere abbattute § 260] CCA 47.5
[Il regine carneo è un ostacolo allo sviluppo della spiritualità §§ 655, 656, 657, 660, 682, 683, 684, 688] CCA 47.6
[La forza per vincere altre tentazioni è assicurata a coloro che hanno vinto gli appetiti § 253] CCA 47.7
[La formazione del carattere ritardata da una cura sbagliata dello stomaco § 719] CCA 47.8