Gli uomini meno facoltosi sono proprio quelli che sostengono maggiormente l’opera di Dio. Nelle ristrettezze essi rafforzano la loro generosità tramite offerte continue. Quando le spese equivalgono praticamente alle entrate, c’è ben poco margine per un attaccamento ai beni terreni. CEC 160.1
Molti, quando cominciano a disporre di maggiori possibilità economiche, calcolano quanto tempo sarà necessario per realizzare una certa somma. Nell’ansia di accumulare essi trascurano la ricchezza di Dio. La loro generosità non aumenta in proporzione al loro denaro. Nella misura in cui cresce la loro passione per la ricchezza tutti i loro interessi si concentrano sui beni terreni. Arrivano al punto di pensare che la decima sia un’imposizione ingiusta e severa. La Parola di Dio insegna: “...se le ricchezze abbondano non vi mettete il cuore”. Salmi 62:10 (Tilc). Molti hanno detto: “Se io fossi ricco come il tale moltiplicherei le mie offerte. Se disponessi di capitali non farei altro che investirli per sviluppare l’opera di Dio. Il Signore ne ha messo alla prova alcuni affidando loro dei beni: le tentazioni sono aumentate e la loro generosità è risultata inferiore a quella dei tempi di povertà. L’avidità ha assorbito talmente il loro cuore e il loro spirito da trasformarsi in idolatria. — Testimonies for the Church 3:403. CEC 160.2
Alcuni quando sono poveri sono generosi, non appena arricchiscono diventano avari. La loro mancanza di fede scaturisce dalla mancanza di generosità per l’opera di Dio, una volta raggiunta la prosperità non sanno più sacrificarsi. — Testimonies for the Church 4:77. CEC 160.3