La Bibbia descrive un’ampia categoria di persone che fanno professione di fede senza agire coerentemente. Molti pur affermando di credere in Dio, lo rinnegano con le loro opere. Il loro attaccamento a case e terreni, li designa come idolatri e apostati. Ogni forma di egoismo è avidità e quindi idolatria. Molti, che sono iscritti nei registri di chiesa, come credenti in Dio e nella Bibbia, in realtà adorano quei beni che il Signore aveva affidato loro in quanto suoi amministratori. Essi non si inchineranno realmente davanti ai tesori terreni ma ne dipenderanno come se fossero il loro dio. Essi sono adoratori di “Mammona” e manifestano per le ricchezze terrene quel rispetto che spetta solo al Creatore. Colui che vede e conosce tutto considera la falsità della loro professione di fede. Dio viene escluso dalla vita di un cristiano che accorda ampio spazio agli interessi terreni: il denaro è il suo Dio. In realtà questi beni appartengono all’Eterno ma egli rifiuta di amministrarli in favore del prossimo. Se fossero utilizzati secondo il piano di Dio potremmo vedere realizzarsi tante buone opere e migliaia di uomini convertiti lodare e ringraziare per il bene ricevuto. CEC 160.4
Il nostro denaro deve essere utilizzato per lo sviluppo dell’opera di Dio, per la salvezza di coloro che erano vittime dei loro errori, dei loro peccati, per presentare a coloro che si sono separati da Dio l’amore rigeneratore di Cristo. Troppo spesso il denaro viene utilizzato per scopi egoistici. Invece di essere un mezzo per annunciare agli uomini il piano della salvezza di Dio e di Cristo, suscitando così lode e gratitudine nei confronti del nostro Benefattore, viene utilizzato per acquisire dei beni che contribuiscono a sminuire la gloria di Dio, a offuscare la visione del cielo. A causa del cattivo uso del denaro, il nostro mondo è stato invaso dal male e lo spirito è diventato insensibile all’influsso del Redentore. CEC 161.1
Dio afferma: “Mio è l’oro, mio l’argento”. 1 Re 20:3. Egli fa un bilancio esatto della vita e del comportamento di ogni figlio o figlia di Adamo e sa come sono stati utilizzati i suoi beni. Uomini e donne possono dire: “Noi non siamo cristiani, non professiamo di servire Dio”. Questo li rende forse meno colpevoli? I mezzi e le risorse del Signore vengono sprecati in attività che mirano a soddisfare i loro interessi egoistici. CEC 161.2
Mi rivolgo a coloro che non conoscono Dio e che forse leggono queste righe perché grazie alla provvidenza divina esse sono cadute sotto il loro sguardo: “Come utilizzate i beni che il Signore vi ha affidato? Che cosa fate delle doti fisiche e mentali che Egli vi ha date? Siete in grado di conservare da soli il vostro organismo in buona salute?” CEC 161.3
Se Dio pronunciasse soltanto una parola per dire che dovete morire, sarete immediatamente immersi nel sonno della morte. Giorno dopo giorno, ora per ora, minuto dopo minuto, Dio opera con la sua potenza infinita per guidare la vostra esistenza. È lui che col suo alito vitale vi mantiene in vita. Se Dio trascurasse l’uomo, come l’uomo trascura Dio, che ne sarebbe del genere umano? CEC 161.4
Il grande Medico si interessa dell’opera delle sue mani. Egli avverte gli uomini del pericolo di chiudere la porta del cuore al Salvatore dicendo: “...Non ho affatto piacere nel veder morire un uomo malvagio, desidero invece vederlo cambiare atteggiamento e vivere. Smettete di agire in modo malvagio, cambiate vita. Perché volete morire?” Ezechiele 33:11 (Tilc). — The Review and Herald, 23 maggio 1907. CEC 162.1