L’affermazione del Salvatore: “Non contrastate il malvagio” era molto dura per gli israeliti vendicativi che mormoravano fra loro a proposito delle sue parole. E Gesù aggiunse: “Voi avete udito che fu detto: Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici... e pregate per quelli che vi maltrattano e vi perseguitano”. Matteo 5:43. GMB 88.4
Questo era lo spirito di quella legge che i rabbini avevano ridotto a un codice di regole rigide e fredde. Essi si consideravano i migliori fra tutti i popoli e pretendevano di ricevere favori speciali da parte di Dio in virtù del fatto che erano israeliti. Ma Gesù precisò che dovevano dimostrare la superiorità dei loro principi tramite l’amore e la misericordia. GMB 88.5
Presentò ai suoi uditori colui che regna nell’universo con il nome di Padre. Egli voleva che comprendessero quanto era grande l’amore di Dio. Insegnò loro che Dio ha cura di ogni uomo che si è allontanato da lui e che “come un padre è pietoso verso i suoi figli, così è pietoso il Signore verso quelli che lo temono”. Salmi 103:13. GMB 89.1
Nessuna religione, eccetto quella della Bibbia, ha proposto al mondo un concetto simile di Dio. Il paganesimo insegnava agli uomini a considerare l’Essere Supremo con terrore: una divinità crudele che è appagata solo dai sacrifici e non un Padre che desidera offrire ai suoi figli il dono del suo amore. Per Israele stesso, che era rimasto insensibile ai preziosi insegnamenti dei profeti relativi a Dio, questa rivelazione del suo amore paterno rappresentava un concetto nuovo, un dono per il mondo. GMB 89.2
Gli ebrei pensavano che Dio amasse soltanto coloro che gli erano fedeli — secondo il loro punto di vista coloro che soddisfacevano le richieste dei rabbini — e il resto dell’umanità vivesse sotto la sua maledizione. Gesù precisò che non era vero e che tutti godono della luce del suo amore. Questa verità egli la illustrò tramite esempi tratti dalla natura: “...Egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti”. Matteo 5:45. GMB 89.3
La terra non produce ogni anno i suoi frutti e prosegue la sua corsa intorno al sole per virtù propria. Dio guida il corso dei pianeti e mantiene la loro orbita nel cielo; è grazie alla sua potenza che l’estate e l’inverno, la semina e il raccolto, il giorno e la notte seguono ininterrottamente il loro ciclo. Tramite la sua parola la vegetazione fiorisce, le foglie spuntano e i fiori sbocciano. Tutto ciò di cui godiamo, ogni raggio di sole, ogni goccia di rugiada, ogni briciola di pane, ogni attimo della nostra esistenza è un dono del suo amore. GMB 90.1
Quando il nostro carattere era privo di ogni virtù e attrattiva, odiavamo noi stessi e gli altri, il Padre ha avuto pietà di noi: “Quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini si sono manifestati, egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute ma per la sua misericordia...”. Tito 3:3-5. Se accettiamo il suo amore, diventeremo gentili e cortesi non soltanto nei confronti di coloro che amiamo ma anche verso i colpevoli, i corrotti e i peccatori. GMB 90.2
I figli di Dio condividono la sua natura. Non è per classe sociale, per nascita, per razza, per privilegi religiosi che essi appartengono alla famiglia di Dio; ciò si dimostra soltanto tramite l’amore, quell’amore che coinvolge tutta l’umanità. Perfino i peccatori, che sono ancora sensibili all’azione dello Spirito di Dio, risponderanno alla sua bontà. Ora essi rispondono all’odio con l’odio, ma poi risponderanno all’amore con l’amore. Soltanto lo Spirito di Dio dà la forza di rispondere all’odio con l’amore. Dimostrare bontà agli ingrati e ai malvagi, fare del bene senza aspettare il contraccambio sono le caratteristiche che contraddistinguono i cittadini del regno dei cieli e tramite cui i figli dell’Altissimo rivelano la loro discendenza divina. GMB 90.3