Frequentando i nostri istituti, numerosi giovani vengono separati dal dolce e benefico influsso della cerchia familiare. Proprio nell’età in cui hanno bisogno di un’assidua sorveglianza, essi sono sottratti all’influsso e all’autorità dei genitori e messi in contatto con una società di loro coetanei differenti sia per indole sia per modo di vivere. Fra questi, alcuni nella loro infanzia non hanno ricevuto una disciplina adeguata e così sono superficiali e frivoli; altri, invece, sono stati controllati eccessivamente e una volta lontani dalle mani che forse tenevano le redini troppo strette, si sentono liberi di agire come a loro meglio piace. Essi disprezzano l’idea stessa del freno. Per effetto di tali compagnie, i rischi dei giovani crescono a dismisura. TT2 287.1
I nostri ambienti scolastici sono stati stabiliti affinché la nostra gioventù non sia trasportata qua e là, esposta agli influssi malefici che abbondano dappertutto e perché, fin dove possibile, sia assicurata un’atmosfera familiare in cui i giovani si sentano protetti contro le tentazioni dell’immoralità e guidati a Gesù. La famiglia del cielo rappresenta ciò che dovrebbe essere la famiglia terrena, e i nostri focolari scolastici, dove si radunano i giovani che curano la loro preparazione in vista del servizio di Dio, dovrebbero avvicinarsi quanto più possibile al modello divino. TT2 287.2
Gli insegnanti incaricati di questi focolari portano grandi responsabilità. Essi, infatti, debbono comportarsi come padri e madri, manifestando interesse per gli studenti, sia singolarmente sia collettivamente, come fanno i genitori nei riguardi dei figli. Gli elementi instabili nel carattere dei giovani in favore dei quali essi si adoperano, sono per loro una fonte di inquietudine e procurano pesanti fardelli. Occorre un notevole tatto unito a molta pazienza per poter incanalare nella giusta direzione le menti già deformate da un errato modo di procedere. I professori hanno bisogno di una grande abilità per dirigere; è indispensabile che essi siano fedeli ai princìpi e allo stesso tempo saggi e teneri, accoppiando alla disciplina l’affetto e la simpatia simili a quelli di Cristo. Debbono essere uomini e donne di fede, dotati di saggezza, animati da spirito di preghiera. Non debbono manifestare un’austera e inflessibile dignità, anzi devono unirsi ai giovani ed essere i loro compagni nelle gioie e nelle afflizioni, come anche nel disimpegno dei compiti quotidiani. Il frutto di simile sforzo sarà una lieta e amorevole ubbidienza. TT2 287.3