Quando è stato fatto tutto il possibile per gli orfani nelle nostre case, restano ancora nel mondo molti bisognosi dei quali ci si deve occupare. Può darsi che essi siano coperti di stracci, rozzi, poco attraenti sotto vari aspetti; tuttavia essi sono stati comperati con prezzo e agli occhi di Dio hanno lo stesso valore dei nostri bambini. Sono proprietà di Dio, di cui i cristiani sono responsabili. Dio dice: “Richiederò dalla tua mano” le loro anime. TT2 346.1
Aver cura di questi bisognosi è una buona opera; però, nel tempo in cui viviamo il Signore non ci dà, come popolo, delle direttive circa la fondazione di grandi e costosi istituti per tale scopo. Nondimeno, se vi sono in mezzo a noi delle persone che si sentono chiamate da Dio a creare istituti per la cura degli orfani, che esse seguano le proprie convinzioni. Però per provvedere ai poveri del mondo, dovrebbero fare appello all’aiuto del mondo. Non devono contare su coloro ai quali il Signore ha affidato l’opera più importante che mai sia stata data agli uomini: recare il messaggio di misericordia a ogni nazione, lingua, tribù e popolo. La tesoreria del Signore deve avere di che poter sostenere l’opera del Vangelo nelle terre lontane. TT2 346.2
Quanti sentono la responsabilità di far sorgere queste istituzioni, ricorrano a sollecitatori avveduti per esporre le loro esigenze e raccogliere i fondi occorrenti. Le persone del mondo, le chiese di altre confessioni siano sollecitate da uomini che sentono la necessità di fare qualcosa in favore dei poveri e degli orfani. In ogni chiesa vi sono persone che temono Dio. Si faccia appello a loro, perché a loro Dio ha assegnato tale compito. TT2 346.3
Le istituzioni fondate dal nostro popolo per la cura degli orfani, dei malati e dei vecchi che sono in mezzo a noi vanno aiutate. Non bisogna lasciarle languire, recando così il discredito sulla causa di Dio. Contribuire al mantenimento di questi istituti non deve essere considerato un dovere ma un prezioso privilegio. Invece di scambiarci doni inutili, diamoli ai poveri e ai bisognosi. Quando il Signore vede che noi facciamo del nostro meglio per il sollievo di questi bisognosi, inciterà altri a contribuire per questa buona opera. TT2 346.4
Lo scopo di una casa per gli orfani non dovrebbe essere unicamente quello di assicurare loro cibo e vestiario, ma di affidarli alle cure di insegnanti cristiani che li educhino nella conoscenza di Dio e del suo Figliuolo. Quanti lavorano in questo campo dovrebbero essere uomini e donne dal cuore magnanimo, ispirati da entusiasmo per la croce del Calvario; uomini e donne colti, altruisti, che lavorano come Cristo lavorò per la causa di Dio e dell’umanità. TT2 346.5
Quando questi orfanelli vengono posti là dove possono ricevere conoscenza, felicià, virtù e diventare figli e figlie del Re celeste, saranno preparati per poter assolvere in seno alla società un compito simile a quello di Cristo. Essi debbono essere educati in modo che poi, a loro volta, possano essere di aiuto agli altri. In tal modo la buona opera sarà estesa e perpetuata. TT2 347.1
Quale madre ha mai amato il proprio figlio come Gesù ama i suoi figli? Egli considera il carattere contaminato con un accoramento più profondo di quello di una qualsiasi madre. Egli vede quale sarà la futura rimunerazione di un cattivo comportamento. Perciò per l’anima negletta deve essere fatto tutto quello che è possibile fare. TT2 347.2
Se chi non ha figli ed è stato costituito da Dio amministratore di beni, aprisse il suo cuore per occuparsi dei bambini bisognosi di amore, di sollecitudine, di affetto e di assistenza coi beni di questo mondo, la sua felicità sarebbe molto maggiore di quella che oggi prova. Finché i ragazzi che sono stati privati della misericordiosa premura paterna e del tenero amore materno sono esposti agli influssi corruttori di questi giorni, spetta a qualcuno sostituirsi al padre e alla madre per alcuni di essi. Imparate a esprimere loro amore, affetto e simpatia. Tutti coloro che dicono di avere un Padre in cielo il quale ha cura di loro e un giorno li accoglierà nelle dimore che sta preparando, dovrebbero sentire l’obbligo solenne di essere amici di chi non ne ha, padri degli orfani, soccorritori delle vedove e rendersi utili su questa terra giovando in qualche modo all’umanità. Molti non hanno preso in considerazione tutto ciò nella sua giusta luce. Se vivranno unicamente per se stessi non riceveranno forza maggiore di quanto questo richieda. — Testimonies for the Church 2:329 (1869). TT2 347.3