Cristo nella sua vita ha dato una lezione di ospitalità. Circondato da una folla affamata, sulle rive del mare, non rimandò i presenti a casa loro senza averli prima nutriti. Disse ai discepoli: “Date lor voi da mangiare!” Matteo 14:16. Con un atto di potenza creativa, egli fornì cibo sufficiente a soddisfare le necessità di quella moltitudine. Si trattava di un cibo molto modesto, privo di ogni ricercatezza. Colui che aveva a sua disposizione tutte le risorse del cielo, avrebbe potuto benissimo imbandire una ricca mensa, invece diede solo quanto era necessario: il nutrimento quotidiano di quella popolazione di pescatori che abitava vicino al mare. TT2 378.3
Se gli uomini, oggi, coltivassero delle abitudini di semplicità, se vivessero in armonia con le leggi della natura, vi sarebbe abbondante nutrimento per far fronte a tutte le esigenze della famiglia umana. Vi sarebbero meno necessità immaginarie e maggiori opportunità di agire secondo le vie di Dio. TT2 378.4
Cristo non cercò di attirare a sé gli uomini appagando la loro bramosia di lusso. Il cibo semplice da lui provveduto era garanzia non solo della sua potenza ma anche del suo amore e della sua tenera premura per le loro comuni necessità della vita. Mentre li nutriva con dei pani d’orzo, dava loro anche il pane della vita. Ecco l’esempio per noi! Il nostro vitto può essere modesto e perfino scarso; la nostra sorte può anche essere definita povertà; è possibile che le nostre risorse non siano maggiori di quelle dei discepoli i quali possedevano cinque pani e due pesci. Tuttavia, quando veniamo in contatto con i bisognosi, Cristo ci ripete:“Date lor voi da mangiare!” Noi siamo tenuti a distribuire quello che abbiamo; e mentre diamo, Cristo farà in modo che ci venga fornito quello che ci manca. TT2 378.5
Leggiamo, in proposito, la storia della vedova di Sarepta. A questa donna, di una contrada pagana, Dio mandò il suo servitore — in un periodo di grande carestia — a chiederle da mangiare. “Ella rispose: “Com’è vero che vive l’Eterno, il tuo Dio, del pane non ne ho, ma ho solo una manata di farina in un vaso, ed un po’d’olio in un orciolo; ed ecco, sto raccogliendo due stecchi, per andare a cuocerla per me e per il mio figliuolo; e la mangeremo, e poi morremo”. Elia le disse: “Non temere; va’e fa’come tu hai detto, ma fanne prima una piccola stiacciata per me, e portamela; poi ne farai per te e per il tuo figliuolo. Poiché così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Il vaso della farina non si esaurirà, e l’orciuolo dell’olio non calerà, fino al giorno che l’Eterno manderà la pioggia sulla terra”. Ed ella andò e fece come le avea detto Elia”. 1 Re 17:12-15. TT2 378.6
Meravigliosa fu l’ospitalità offerta al profeta di Dio da questa donna fenicia la cui fede e la cui generosità furono meravigliosamente ricompensate:” Ed essa, la sua famiglia ed Elia ebbero di che mangiare per molto tempo. Il vaso della farina non si esaurì, e l’orciuolo dell’olio non calò, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata per bocca di Elia. Or dopo queste cose avvenne che il figliuolo di quella donna, che era la padrona di casa, si ammalò; e la sua malattia fu così grave, che non gli rimase più soffio di vita. Allora la donna disse ad Elia: “Che ho io mai da far teco, o uomo di Dio? Sei tu venuto da me per rinnovar la memoria delle mie iniquità e far morire il mio figliuolo?” Ei le rispose: “Dammi il tuo figliuolo”. E lo prese dal seno di lei, lo portò su nella camera dove egli albergava, e lo coricò sul suo letto. Poi invocò l’Eterno, e disse: “O Eterno, Iddio mio, colpisci tu di sventura anche questa vedova, della quale io sono ospite, facendole morire il figliuolo?” Si distese quindi tre volte sul fanciullo, e invocò l’Eterno, dicendo: “O Eterno, Iddio mio, torni, ti prego, l’anima di questo fanciullo in lui!” E l’Eterno esaudì la voce di Elia: l’anima del fanciullo tornò in lui, ed ei fu reso alla vita. Elia prese il fanciullo, lo portò giù dalla camera al pian terreno della casa, e lo rimise a sua madre, dicendole: “Guarda! Il tuo figliuolo è vivo”. Allora la donna disse ad Elia: “Ora riconosco che tu sei un uomo di Dio, e che la parola dell’Eterno che è nella tua bocca è verità”. 1 Re 17:15-24. TT2 379.1
Dio non è cambiato. La sua potenza non è oggi inferiore a quella dei giorni di Elia. Non meno sicura ora, rispetto a quando fu fatta dal nostro Salvatore, è la promessa che Cristo ha dato:” Chi riceve un profeta come profeta, riceverà premio di profeta”. Matteo 10:41. TT2 379.2