La Scula Terrena E Quella Aldilà, 26 novembre

Loro crocifiggono nuovamente il Figlio di Dio e lo espongono a infamia. Ebrei 6:6DAG 356.1

Ognuno di noi deve prestare attenzione alla chiamata: “Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo”. (Matteo 11:28) Il Signor Gesù ha fatto i suoi studi prima di noi, per cui, tutto ciò che dobbiamo fare è imparare da Lui. La gentilezza cristiana deve essere praticata nella scuola di Cristo sia dai giovani come dalle persone anziane. Tutti quelli che imparano alla scuola di Cristo sono stati formati dalle agenzie celesti e non devono mai dimenticare che sono uno spettacolo per il mondo, per gli angeli e per gli uomini. Essi rappresentano Cristo. Devono aiutarsi a vicenda per diventare degni di partecipare alla scuola superiore. Devono aiutarsi l’un l’altro per essere puri e nobili, devono comprendere bene cosa significhi essere un figlio di Dio. Devono sempre esprimere parole incoraggianti. Devono sostenere i più deboli. In ogni cuore devono essere iscritte le seguenti parole con punta di diamante: “No ho nulla da temere tranne di non fare il mio dovere o che non riuscirò a farlo”. Viviamo in un’epoca in cui dovremmo cercare il Signore con più serietà... Ci sono molti modi in cui gli esseri umani possono crocefiggere di nuovo il Figlio di Dio e metterlo in condizioni di vergogna. L’adorazione per gli affari mondani confonde la mente a tal punto che Satana furtivamente entra in essa e guida l’anima verso la perdizione. L’errata visione di Dio attraverso lo scetticismo, prepara la via all’ateismo. Con parole frettolose e azioni egoistiche, gli uomini spesso rattristano il cuore di Cristo. Così, Satana lavora instancabilmente per condurli alla slealtà. Quando egli ottiene il controllo delle menti, la pressione è tale che i pensieri dell’eternità scompaiono. Uno spirito di autocontrollo, parole d’amore e tenerezza, onorano il Salvatore. Coloro che usano parole gentili e amorevoli, le parole che conducono a far la pace, saranno ampiamente ricompensate. Noi siamo ministri di Cristo e dobbiamo far risplendere il Suo Spirito con la stessa umiltà che aveva Cristo. Letter 257, Nov 26, 1903, to Dr. J. H. KelloggDAG 356.2