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La famiglia cristiana

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    L’accoglienza che Dio riserva ai redenti

    Ho visto venire dalla città un gran numero di angeli che portavano una corona gloriosa, una per ogni santo, con sopra scritto il suo nome. Quando Gesù li chiamava, si presentavano davanti a lui e mettevano la sua mano destra sulla testa dei santi. Nello stesso modo, gli angeli portavano delle arpe che Gesù offriva ugualmente ai santi. Gli angeli a cui era stato chiesto intonavano, e ogni voce faceva ascoltare gioiosi canti di lode; ognuno suonava armoniosamente le corde della propria arpa, producendo una musica melodiosa con accordi gradevoli e meravigliosi. Allora vidi Gesù condurre una folla di salvati alla porta della città. Egli toccò questa porta, la fece girare sui suoi cardini scintillanti, e invitò le nazioni che avevano accettato la verità a entrare. Dentro la città, tutto rallegrava la vista. Ovunque si vedevano ricchezza e gloria. Gesù posò lo sguardo sui santi che aveva riscattato; i loro visi erano risplendenti di gloria; e guardandoli con amore, disse con voce pura e armoniosa: “Io contemplo l’opera della mia anima e ne sono soddisfatto. Questa gloria è la vostra, voi ne potete gioire in eterno. Le vostre pene sono finite. Non vi sarà più la morte, né il dolore, né il grido, né la sofferenza”. Io vidi la folla dei redenti prostrarsi davanti a lui e gettare ai suoi piedi le loro corone risplendenti. Poi, quando con le sue mani li fece rialzare, essi suonarono le arpe d’oro e riempirono il cielo con la loro musica magnifica e i loro canti in onore dell’Agnello...FC 216.5

    Nessuno saprebbe descrivere il cielo. Quando ripenso a tutto questo, sono stupita. Piena di ammirazione per queste bellezze incomparabili e queste meraviglie indescrivibili, io non posso che posare la mia penna e gridare: “Oh quale amore! Quale meraviglioso amore!” Le parole più sublimi non saprebbero descrivere la gloria del cielo o le profondità incommensurabili dell’amore del Salvatore.17Early Writings, 288, 289.FC 217.1

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