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Messaggio ai giovani

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    Messaggi ai giovani: una compilazione

    Ironia della sorte, i giovani avventisti non conoscono i messaggi di Ellen G. White.12Un sondaggio informale, condotto in una comunità avventista del centro Italia, ha evidenziato che tra i giovani sotto i 30 anni solo uno aveva letto “almeno” un libro di Ellen G. White (!). Si avrebbe un risultato diverso “curiosando” in altre comunità? E se li conoscono, spesso è in forma distorta, mediata da un uso improprio di questi scritti, e trasmessi come un elenco di “si può” e “non si può”.MG 8.2

    Molti libri di E.G. White, come Messaggi ai giovani, sono una compilazione, e questa forma editoriale ha le sue norme di lettura e interpretazione: ignorarle, o usarle in modo parziale, può portare il lettore a conclusioni errate.13Una compilazione è un’antologia, cioè una raccolta di brani, estratti da tutta la mole di letteratura scritta da Ellen G. White, e suddivisi per argomenti, indipendendentemente dal loro contesto sociale e storico.MG 8.3

    Ogni consiglio pratico che viene trovato in questo libro deve essere attualizzato: è necessario trovare “il principio da cui scaturisce”.14J. Engelkemier, “The Use — and Misuse — of a Precios Gift”, in The Advent Review, 30 maggio 1996, p. 37. Un estratto di questo articolo può essere trovato nell’Introduzionedel E.G. White, Tesori delle Testimonianze, vol. 1, ed. ADV, Impruneta (FI), 1996. E.G. White scrisse a questo proposito: “Circa le Testimonianze... occorre tenere presente i tempi e le circostanze”.15E.G. White, Selected Messages 1:57 (1958), RHPA, Hagerstown (MD). Questo principio è applicabile ovviamente a tutti gli scritti di E.G. White, non solo alle Testimonianze. Che questa operazione richieda una lettura attenta è indubbio. Ma è ciò che serve per evitare di giungere a facili estremismi, dannosi sia a chi li fa propri, sia a chi ne subisce l’imposizione. Non solo. Un modo errato di leggere Ellen G. White tende a renderla un personaggio intransigente e fuori dal mondo.16Le riflessioni che seguono si ispirano al lavoro di G.R. Knight, Myths in Adventism, RHPA, Hagerstown (MD), 1985. E nella Chiesa Avventista, E.G. White è stata per questo vittima del “mito del profeta inflessibile”. G. Knight fa notare come “il mito del profeta inflessibile tende a portare il credente a isolare delle dichiarazioni che hanno un certo peso dalla Bibbia e dagli scritti di Ellen G. White e ad applicarle in maniera sconsiderata nella propria vita”17G.R. Knight, op. cit., 17.MG 8.4

    Ma questo non è il modo migliore per leggere Messaggi ai giovani. E.G. White stessa si ribellò a questo uso improprio dei suoi scritti, e in un’occasione scrisse: “[Ci sono alcuni che] selezionano dalle Testimonianze le espressioni più forti e le applicano in tutti i casi, senza tenere in considerazioni le circostanze che hanno ispirato quegli avvertimenti. Questo modo di fare produce un effetto negativo sulle menti delle persone... Chi seleziona alcuni elementi delle Testimonianze e li impone a tutti, disgusta gli animi invece di conquistarli. Essi creano divisioni quando potrebbero, e dovrebbero, creare la pace”.18E.G. White, Selected Messages 3:285, 286 (1958).MG 9.1

    In un’altra occasione, si trovò a doversi confrontare con amministratori avventisti che usavano in maniera dogmatica le sue affermazioni. A titolo esemplificativo, vorrei narrare questo episodio.MG 9.2

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