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Stupenda Grazia Di Dio

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    Dicembre - Il regno di Gloria

    La gloria di Dio vista nelle Sue opera, 1 dicembre

    Santo, santo, santo è l’Eterno degli eserciti. Tutta la terra è piena della Sua gloria. Isaia 6:3SGD 339.1

    Uscita dalla mano del Creatore, non solo il giardino d’Eden, ma la terra tutta, era immensamente bella: nessuna macchia di peccato, nessuna ombra di morte rovinava il creato. La gloria di Dio copriva «i cieli, e la terra era piena della sua lode» (Ab 3:3), «le stelle del mattino cantavano tutte assieme e tutti i figli di Dio alzavano gridi di gioia” (Gb 38:7). In questo modo la terra era il giusto simbolo di colui che è «ricco in bontà e fedeltà” (Es 34:6), argomento di studio adatto per coloro che erano stati fatti alla sua immagine. SGD 339.2

    Il giardino di Eden era una rappresentazione di quello che Dio voleva che diventasse tutta la terra; era suo proposito che la famiglia umana, a mano a mano che cresceva di numero, stabilisse altre dimore e scuole come quella che egli aveva fondato. Così, con il passare del tempo, la terra si sarebbe riempita di case e scuole dove si sarebbero studiate le parole e le opere di Dio, e dove gli studenti sarebbero stati formati in modo da riflettere sempre meglio, per l’eternità, la luce della conoscenza della sua gloria.1SGD 339.3

    Quando Adamo ed Eva uscirono dalle mani del Creatore somigliavano, nella loro natura fisica, mentale e spirituale, al loro Padre. «Dio creò l’uomo a sua immagine» (Gn 1:27), ed era suo proposito che, quanto più a lungo l’uomo e la donna fossero vissuti, tanto più pienamente avrebbero dovuto manifestare questa immagine, cioè tanto più compiutamente avrebbero dovuto riflettere la gloria del Creatore. Tutte le loro facoltà erano suscettibili di sviluppo; le loro potenzialità e il loro vigore dovevano via via aumentare. Vasto era il raggio d’azione offerto per esercitarle; glorioso il campo che si apriva alla loro ricerca. I misteri dell’universo visibile, «le meraviglie di colui la cui scienza è perfetta» (Gb 37:16), li invitavano allo studio.SGD 339.4

    La comunione a faccia a faccia con Dio e in intimità di cuore era il loro alto privilegio. Se essi fossero rimasti fedeli a Dio, questa situazione sarebbe durata per sempre. Nel corso delle ere eterne essi avrebbero continuato ad acquisire nuovi tesori di conoscenza, a scoprire fresche sorgenti di felicità, a formarsi un concetto sempre più chiaro della saggezza, della potenza e dell’amore di Dio.2SGD 339.5

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