Compassione e simpatia, ma anche buoni rapporti

Mi sento costretta a trattare il peccato con franchezza e a censurarlo. Porto questo fardello sul mio cuore, posto lì dallo Spirito di Cristo, per lavorare con fede, tenera simpatia e compassione per chi sbaglia. Io non li abbandonerò; non li lascerò diventare il divertimento delle tentazioni di Satana. Non vorrei recitare il ruolo dell'avversario delle anime, come è stato rappresentato nel racconto biblico di Giosuè e l'angelo. Le anime sono costate il prezzo del sangue del mio Redentore. Quando gli uomini, soggetti a tentazioni, e mortali erranti, si sentono liberi di pronunciarsi sul caso di un'altra persona che si umilia nella polvere, e decidono, secondo i propri sentimenti o quelli dei fratelli, quanto pentimento deve manifestare la persona che ha sbagliato per essere perdonata, essi si attribuiscono ciò che Dio non ha richiesto loro. Quando ho saputo di coloro che sono caduti in un grande peccato, ma che sono stati aiutati e che Dio ha accettato i loro sforzi; quando loro stessi mi hanno chiesto di lasciarli andare a lavorare e di non piangere per loro, io ho detto: “Non ti abbandonerò; devi raccogliere le tue forze per superare le tue prove”. Oggi, questi uomini sono in servizio attivo...TCS 154.1