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Testimonianze sul comportamento sessuale adulterio e divorzio

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    Le avversità di Davide

    Lei non si è umiliato come ha fatto Davide di fronte al suo peccato. Dopo aver commesso quel grande crimine della sua vita, il suo carattere si deteriorò completamente. Il crimine si ritorse terribilmente contro lui stesso. Si addossava consapevolmente la sua colpa. Sentì di aver perso l’amore e la lealtà dei suoi sudditi. Si indebolì fisicamente e moralmente. Perse il rispetto e la fiducia in sé stesso. Non osava fidarsi nemmeno dei suoi vecchi e provati consiglieri. Con tristezza e profondamente umiliato abbandonò il suo trono per rifugiarsi sui monti. TCS 113.1

    Ma Davide mai fu più degno di ammirazione come nell’ora delle avversità. Questo “cedro” di Dio non è stato più grande di quando ha lottato contro la tormenta e la tempesta. TCS 113.2

    Era un uomo di buon temperamento, che avrebbe potuto provare i più forti sentimenti di risentimento, poiché era profondamente ferito dall’imputazione immeritata di un torto. Egli dice che i rimproveri gli spezzarono il cuore. Non sarebbe stata una sorpresa se, spronato dallo sfogo, avesse dato origine a sentimenti incontrollabili di irritazione, esplosioni di rabbia veemente ed espressioni di vendetta. TCS 113.3

    Ma nessuno si aspetterebbe questo atteggiamento da un uomo con il suo carattere. Con lo spirito spezzato e con lacrime, ma senza lamentarsi, girò le spalle alla sua gloriosa vita e anche al suo crimine, e proseguì nella sua fuga per la vita.TCS 113.4

    Davide racconta: TCS 113.5

    Quando il re Davide fu giunto a Baurim, un uomo, imparentato con la famiglia di Saul, di nome Shimei uscì. Egli veniva avanti pronunciando maledizioni e gettando sassi contro Davide e contro tutti i suoi servitori. Allora Abishai, figlio di Tseruiah, disse al re: «Perché questo cane morto deve maledire il re, mio signore? Ti prego, lascia che io vada a troncargli la testa!». Ma il re rispose: «Che ho da fare con voi, figli di Tseruiah? Per cui lasciatelo maledire, perché l'Eterno gli ha detto: “Maledici Davide!”. E chi può dire: “Perché fai così?” Poi Davide disse ad Abishai e a tutti i suoi servi: «Ecco, mio figlio, che è uscito dalle mie viscere, cerca di togliermi la vita; a maggior ragione quindi questo Beniaminita! Lasciatelo stare e lasciate che maledica, perché glielo ha ordinato l'Eterno. 2 Samuele 16:9-11TCS 113.6

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