IL PRIMO SACRIFICIO DELL’UOMO
Per Adamo, l’offerta del primo sacrificio fu una cerimonia estremamente penosa. La sua mano doveva distruggere la vita, che solo Dio poteva dare. Fu la prima volta in cui egli assistette alla morte. Sapeva che se avesse ubbidito a Dio essa non sarebbe mai esistita, né per gli uomini né per animali. Quando uccise la vittima innocente, egli tremò al pensiero che la sua colpa avrebbe causato l’uccisione dell’Agnello di Dio. Quella scena gli diede l’immediata, profonda consapevolezza della gravità della sua trasgressione: niente, al di fuori della morte del Figlio di Dio, poteva espiarla. L’uomo rimase allora confuso e stupito di fronte a quell’immensa bontà, che era pronta a pagare un prezzo così grande per salvare gli uomini colpevoli: una speranza illuminò il suo futuro così oscuro e terribile. Si sentì sollevato e l’amara disperazione in cui era caduto l’abbandonò. GSS 26.3
Adamo fu incaricato di insegnare ai suoi discendenti, oltre alla promessa della venuta del Salvatore, il timore del Signore, l’umiltà e l’obbedienza. GSS 27.1
Adamo preservò come tesoro tutto quello che Dio gli aveva rivelato, e trasmise ogni parola ai suoi discendenti. GSS 27.2
In ogni offerta sacrificale su altare è stato visto il Redentore. La nuvola d’incenso che esce da ogni cuore contrito, la preghiera e le offerte che Dio avrebbe accettato, mostrano la fede nella venuta del Salvatore. GSS 27.3
I discendenti di Adamo profanarono anche il sistema dei sacrifici rivelato ad Adamo. Superstizione, idolatria, crudeltà e dissolutezza alterarono i sacrifici semplici e significativi che Dio aveva istituito. Al Sinai, il Signore diede istruzioni precise sul rituale dei sacrifici perché gli israeliti, per molti anni in contatto con una cultura pagana, avevano inserito nel loro culto pratiche religiose estranee. GSS 27.4