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Nei Luoghi Celesti

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    Il Regno D’amore Di Cristo, 31 dicembre

    I regni del mondo sono divenuti il regno del Signor nostro e del suo Cristo, ed egli regnerà nei secoli dei secoli». Apocalisse 11:15LC 383.1

    Il governo del regno di Cristo non è un governo terreno. È una rappresentazione del carattere di chi compone il regno... Il Suo tribunale è quello in cui presiede l’amore santo e i cui uffici e incarichi fanno parte della carità. Egli raccomanda ai suoi servi di avere pietà e amore, gli stessi Suoi attributi... Solo il potere di Cristo può trasformare il cuore e la mente, affinché tutti possano un giorno vivere nel regno di Dio... Per servirlo bene dobbiamo nascere dallo Spirto divino. La nuova nascita purifica il cuore e rinnova la mente; fornisce una nuova capacità di conoscere e amare Dio. Ci darà la volontà di obbedire ai Suoi comandamenti. Ecco la vera adorazione! MS 9, 1908LC 383.2

    Contempla Sion, la città delle nostre solennità! I tuoi occhi vedranno Gerusalemme, dimora tranquilla, tenda che non sarà più rimossa, i suoi pinoli non saranno più divelti e nessuna delle sue funi sarà strappata. Ma là l’Eterno nel suo splendore sarà per noi un luogo di fiumi e larghi corsi d’acqua, dove non giunge alcuna nave a remi e dove non passa alcun potente naviglio. Poiché l’Eterno è il nostro giudice, l’Eterno è il nostro legislatore, l’Eterno è il nostro re; egli ci salverà. Le tue corde sono allentate, non tengono saldamente l’albero e non spiegano più le vele. Allora si spartirà la preda di un ricco bottino; gli zoppi stessi prenderanno parte al saccheggio. Nessun abitante dirà: «Io sono malato». Il popolo che vi abita otterrà il perdono della sua iniquità (Isaia 33:20-24)..LC 383.3

    Ma voi gioite ed esultate per sempre in ciò che creo, perché, ecco, io creo Gerusalemme per il gaudio e il suo popolo per la gioia. Mi rallegrerò di Gerusalemme e gioirò del mio popolo; in essa non si udrà più alcuna voce di pianto né voce di grida... Non costruiranno più perché un altro vi abiti, non pianteranno più perché un altro mangi; poiché i giorni del mio popolo saranno come i giorni degli alberi; e i miei eletti godranno a lungo dell’opera delle loro mani... Non faranno più alcun danno né distruzione su tutto il mio santo monte”, dice l’Eterno. (Isaia 65:18-25) MS 9, 1908 LC 383.4

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