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Nei Luoghi Celesti

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    La fede nei momenti di afflizione, 24 aprile

    L’anima mia sarà saziata come di midollo e di grasso, e la mia bocca ti loderà con labbra giubilanti. Mi ricordo di te sul mio letto, penso a te nelle veglie della notte. Salmo 63:5,6LC 124.1

    *[Scritto durante un lungo periodo di malattia e sofferenza, mentre l’autore- Mary Gardiner Brainard era in Australia.] Molte ore ho passato nella veglia e nel dolore, ma non ho dimenticato delle preziose promesse di Dio che sono come un potere rivitalizzante nella mia mente. Il mio caro Salvatore mi è stato molto vicino e io amo meditare sull’amore di Gesù. La Sua tenera compassione e le lezioni che ha dato ai Suoi discepoli diventano chiare e così piene di significato che diventano come la manna celeste per l’anima... Quando il Signore ritiene opportuno, mi dice: “Riposati e con pazienza rifletti; e quando lo Spirito Santo mi porta alla memoria molte cose preziose, non ho alcuna ragione di lamentarmi... Ricordo alcuni versetti che mi sono stati di conforto molte volte nella mia afflizione:LC 124.2

    Non so cosa mi capiterà: Dio appende una nebbia ai miei occhi,
    E così, ogni passo del mio percorso ininterrotto, fa sorgere nuove scene,
    E ogni gioia che Egli manda a me viene come una dolce sorpresa.
    Non vedo un passo davanti a me mentre percorro un altro anno,
    Ma lascio il passato nella custodia di Dio, nel futuro la Sua misericordia sarà chiara,
    E quello che sembra buio in lontananza potrebbe illuminarsi mentre mi avvicino.
    Perché forse il temuto futuro è meno amaro di quanto pensi,
    Il Signore può addolcire le acque prima di chinarmi a bere,
    O, se Marah deve essere Marah, starà al suo fianco.
    Può darsi che Lui stia aspettando, per la venuta dei miei piedi,
    Qualche dono di tale rara felicità, una gioia così stranamente dolce,
    Che le mie labbra tremano solo con i ringraziamenti che non possono parlare.
    O irrequieta, beata ignoranza! È benedetto non sapere,
    Mi tiene ancora in quelle braccia possenti che non mi lasceranno andare,
    E cullare la mia stanchezza riposando sul petto che mi ama così.
    Quindi continuo a non sapere, non lo farei se potessi,
    Preferirei camminare nell’oscurità con Dio che andare da sola nella luce,
    Preferirei camminare con Lui per fede piuttosto che camminare da sola a vista.
    Il mio cuore si ritira da prove che il futuro potrebbe rivelare, Eppure non ho mai provato
    tristezza, ma ciò che il caro Signore ha scelto,
    Così rimando le lacrime che tornano con la parola sussurrata: “Lui sa”!MS 40, 1892
    LC 124.3

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