Contempliamo la croce
Contempliamo la croce del Calvario. È una garanzia permanente dell’illimitato amore, e dell’incommensurabile misericordia del Padre celeste. Quanto sarebbe meraviglioso se tutti potessero pentirsi e facessero le prime opere. Se le chiese faranno così, ameranno Iddio e il loro prossimo come sé stessi.MS1 323.2
Efraim non invidierà Giuda e Giuda non irriterà Efraim, in questo modo le divisioni saranno guarite, e gli aspri conflitti non saranno più uditi alle frontiere d’Israele. Attraverso la grazia ricevuta gratuitamente da Dio, tutti risponderanno alla preghiera di Cristo: che tutti i suoi discepoli diventino Uno in Cristo come Egli e Uno con il Padre. Pace, amore, misericordia e benevolenza saranno i principi permanenti nell’anima. L’amore di Cristo sarà il tema delle nostre conversazioni in ogni lingua, e il Testimone Verace non dirà più:MS1 323.3
“Ma ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore”.
Apocalisse 2:4MS1 323.4
Il popolo di Dio dimorerà in Cristo, l’amore di Gesù sarà rivelato e lo stesso Spirito animerà tutti i cuori, rigenerando e rinnovando tutti all’immagine di Cristo, modellando in egual misura tutti i cuori. Saremo tutti innestati in Cristo come tralci viventi alla vera vite, tutti si uniranno a Cristo: il Creatore della vita. Egli dimorerà in ogni cuore, guiderà, santificherà e presenterà al mondo l’unità dei suoi seguaci, e così, le testimonianze delle credenziali celesti saranno pronunciate alla chiesa del rimanente. L’unità della chiesa di Cristo dimostrerà che Dio ha mandato il suo Unigenito Figlio nel mondo. Quando i figli di Dio sono uno nell’unità di Spirito, il fariseismo, la giustizia propria, ossia il peccato del popolo Ebreo, sarà eliminato dai loro cuori. Cristo il modello perfetto, vivrà in ogni membro individuale del suo corpo, e il suo popolo diventerà un otre nuovo nel quale Lui potrà versare il vino nuovo, e questo vino nuovo non farà scoppiare gli otri. Iddio ci farà conoscere il mistero che fu celato per secoli. Egli ci farà conoscere: “…quale sia la ricchezza della gloria di questo mistero fra i Gentili, che è Cristo in voi, speranza di gloria; il quale noi proclamiamo, ammonendo ciascun uomo e ammaestrandolo in ogni sapienza, affinché presentiamo ogni uomo, perfetto in Cristo. A questo fine io m',affatico, combattendo secondo l',energia sua, che opera in me con potenza”.
Colossesi 1. 27,28,29MS1 323.5
Gesù venne sulla terra per impartire all’anima umana lo Spirito Santo, attraverso il quale l’amore di Dio è diffuso nel cuore degli uomini, ma è impossibile concedere lo Spirito Santo agli uomini che sono cristallizzati nelle loro idee, le cui dottrine sono stereotipate e immutabili, che camminano nelle tradizioni e nei comandamenti degli uomini, come fecero i giudei al tempo di Cristo.MS1 323.6
Nell’osservanza dei riti essi erano molto scrupolosi, e molto rigidi nel seguire le forme, ma nello stesso tempo erano privi di vitalità e di devozione religiosa. Cristo li paragona a degli otri secchi fatti di pelle, che allora si usavano come recipienti. I loro cuori erano aridi, di conseguenza non potevano accettare il Vangelo. Non potevano essere i nuovi otri nei quali lui poteva versare il suo vino nuovo. Cristo è stato costretto a cercare degli otri per la Sua dottrina di Verità e di vita, tra altre persone che non fossero gli scribi o i farisei.MS1 324.1
Egli doveva trovare degli uomini disposti a ricevere la rigenerazione nei propri cuori. Egli è venuto tra di noi per darci un cuore nuovo. Egli stesso ha detto: “Io vi darò un cuore nuovo”. Ma la generazione al tempo di Cristo e quella di oggi non sentiva né sente la necessità di avere un cuore nuovo. Gesù passò oltre gli scribi e i farisei perché non sentivano la necessità di un Salvatore. Essi tenevano molto alle forme e alle cerimonie. Questi servizi erano stati istituiti da Cristo stesso, ed erano pieni di vitalità e di bellezza spirituale. Nondimeno i Giudei avendo perso la spiritualità di queste cerimonie, si aggrapparono a vane forme morte, dopo che la vita spirituale si era estinta tra di loro. Quando loro si sono allontanati dai comandamenti di Dio, hanno cercato di rimpiazzare ciò che avevano perso, moltiplicando le proprie esigenze e formulando richieste più rigorose di quelle che Dio stesso aveva domandato. Più rigide erano le loro pretese, meno si manifestava in loro lo Spirito di Dio. Gesù disse al popolo:MS1 324.2
“Gli scribi e i farisei siedono sulla cattedra di Mosé. Fate dunque e osservate tutte le cose che vi diranno, ma non fate secondo le loro opere; perché dicono e non fanno. Infatti, legano dei fardelli pesanti e li mettono sulle spalle della gente; ma loro non li vogliono muovere neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere osservati dagli uomini; infatti allargano le loro filatterie e allungano le frange dei mantelli; amano i primi posti nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe, i saluti nelle piazze ed essere chiamati dalla gente: “Rabbi!”MS1 324.3
“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell',aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre”.
Matteo 23:2-7; 23MS1 324.4
La chiesa del rimanente è chiamata a passare attraverso un’esperienza simile a quella degli Ebrei; e il Testimone Verace che cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro, ha un solenne messaggio da mostrare al popolo di Dio. Questo messaggio dichiara:MS1 324.5
“Ma ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore. Ricordati dunque donde sei caduto, e ravvediti, e fa’ le opere di prima; se no, verrò a te, e rimoverò il tuo candelabro dal suo posto, se tu non ti ravvedi”.
Apocalisse 2:4,5MS1 325.1
L’amore di Dio sta scomparendo nella chiesa, di conseguenza, l’amore dell’IO è sorto con rinnovato vigore. Con la perdita dell’amore per Dio, è diminuito pure l’amore per i fratelli. La chiesa d’oggi può essere paragonata in vari punti alla chiesa d’Efeso, tuttavia essa non possiede la misericordia. Ecco cosa dice Gesù di tale chiesa:MS1 325.2
“Io conosco le tue opere e la tua fatica e la tua costanza e che non puoi sopportare i malvagi e hai messo alla prova quelli che si chiamano apostoli e non lo sono, e li hai trovati mendaci; e hai costanza e hai sopportato molte cose per amor del mio nome, e non ti sei stancato. Ma ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore”.
Apocalisse 2:2-4MS1 325.3
Una religione legalista, è considerata adeguata per i nostri tempi. Ma pensare questo è un errore. Il rimprovero di Gesù mosso ai farisei è applicabile a coloro che hanno perso il loro primo amore nei loro cuori. Una religione fredda e legalista non condurrà mai le anime a Cristo, perché si tratta di religione senza amore e senza Cristo. Praticare il digiuno e le preghiere con uno spirito di giustizia propria, per Cristo è un abominio. La riunione solenne per il culto di adorazione, la routine delle cerimonie religiose, l’umiliazione esterna, il sacrificio imposto, tutti proclamano al mondo la testimonianza che chi realizza queste cose sia nel giusto. Queste cose richiamano l’attenzione degli osservatori sui loro rigorosi doveri dicendo: “Loro hanno diritto al cielo”. Ma tutto questo è puro inganno. Le opere non compreranno l’entrata nel cielo. Per coloro che credono è stata fatta un’unica e grande offerta. Le anime credenti sono animate a nuova vita dall’amore di Cristo. Chi beve dell’acqua dalla sorgente della vita, potrà assaporare il vino nuovo del regno celeste. La fede in Cristo sarà il mezzo per il quale lo spirito e i giusti motivi muoveranno il credente, e ogni bontà e inclinazione celeste procederanno in colui che contempla Gesù, autore e compitore della sua fede. Guardate a Dio e non agli uomini. Dio è il vostro Padre celeste, Egli è disposto a sopportare pazientemente le vostre debolezze, a perdonarle e a curarle. MS1 325.4
“E questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”.
Giovanni 17:3MS1 325.5
Contemplando Cristo, sarete trasformati al punto da odiare il vostro orgoglio, la vostra vanità, il vostro amor proprio, la vostra giustizia e l’incredulità.MS1 325.6
Vi libererete da questi peccati come da un peso inutile e camminerete umilmente, docilmente e fiduciosi davanti a Dio. Vi eserciterete nell’amore, nella pazienza, nella delicatezza, nella bontà, nella misericordia e in ogni grazia che dimora nel Figlio di Dio, e finalmente troveremo un posto tra i santificati e i puri.MS1 326.1