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La Vittoria Di Cristo

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    25 maggio, Le Punizioni Di Dio Sono Preferibili A Quelli Degli Uomini?

    Davide disse a Gad: ‘Mi trovo in grande angoscia! Cadiamo pure nelle mani dell’Eterno, perché le sue compassioni sono grandi, ma che io non cada nelle mani degli uomini’! 1 Samuele 24:14VC 151.1

    Con il censimento Davide oltraggiò Dio. Il Signore lo rimproverò perché voleva innalzarsi al posto di Dio, come se potesse rinforzare l’esercito mediante il loro numero. Questa è la parola dell’Eterno a Zorobabel: Non per potenza né per forza, ma per il mio Spirito», dice l’Eterno degli eserciti. (Zaccaria 4:6) Dio non guarda al numero d’Israele ma al successo della Sua opera. I Suoi eserciti contano migliaia di migliaia, e diecimila volte diecimila. Solo i Suoi collaboratori possono diventare i canali della Sua luce. Manuscript 17, 1898VC 151.2

    L’anima cui le intenzioni sono oneste e sincere non teme Dio, contrariamente a quelli che hanno un cuore d’acciaio. L’anima che è provata a causa della sofferenza, si allontana dall’errore di valutazione e non condanna quegli esseri umani che non sono capaci di leggere nel cuore; essa è in grado di valorizzare i suoi collaboratori. Essa si rivolge a Colui che sa tutto, Colui che conosce tutti gli impulsi del cuore, che è a conoscenza di tutte le circostanze delle tentazioni. Dio conosce ogni azione della vita passata, ma in considerazione a ciò, l’anima travagliata è pronta a fidarsi di Dio, perché sa che Egli è un Dio misericordioso e compassionevole. Quando a Davide fu chiesto di scegliere la punizione per il suo peccato, disse: Cadiamo pure nelle mani dell’Eterno, perché le sue compassioni sono grandi, ma che io non cada nelle mani degli uomini’. Il Signore sentiva quanta angoscia era nella sua anima. Quando le persone sono abilitate a comprendere il carattere di Dio, non vedono in Lui lo spirito vendicativo che invece si manifesta negli uomini, ma un grande cuore; sanno che l’afflizione e le prove sono i mezzi stabiliti da Dio al fine di disciplinare i Suoi figli, insegnando loro la Sua via, affinché possano afferrare la Sua grazia. Quando povere anime traviate vengono alla sorgente dal quale scaturisce l’amore di Dio, esclamano: Egli conosce la strada che io prendo; se mi provasse, ne uscirei come l’oro. (Giobbe 23:10) Le anime sofferenti sono pazienti, e trionfano in Dio in circostanze avverse... Quando gli esseri umani finiti si considerano più importanti di Dio, quando pensano di sé stessi che sono giusti, ma non manifestano la tenerezza dello Spirito che ha caratterizzato la vita del nostro Signor Gesù, possiamo concludere che se non si ravvedono, il loro candelabro sarà rapidamente rimosso dal suo posto. Manuscript 7, 1895 (Testimonies to Ministers, pp. 354-356).VC 151.3

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