Parte 12: Risparmiare per poter donare
Capitolo 56: Una gestione lasciata all’iniziativa umana
L’unico metodo suggerito dal Vangelo per sostenere l’opera di Dio è quello della gestione diretta delle ricchezze terrene lasciata all’iniziativa umana. In vista della gloria di Dio gli uomini devono restituirgli la parte che gli spetta. Contemplando la croce del Calvario, pensando al Redentore del mondo che ha rinunciato per noi alle sue ricchezze, affinché tramite la sua povertà ci arricchissimo, comprendiamo che non dobbiamo crearci un tesoro su questa terra, ma piuttosto investire nella banca del cielo, in cui non si registrano perdite o deficit. Dio ha donato Gesù agli uomini e la domanda che ci dobbiamo porre è questa: come possiamo contraccambiarlo con le decime e le offerte per dimostrargli quanto apprezziamo il suo amore? “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”.CEC 205.1
Ogni amministratore fedele cercherà di essere il più generoso possibile, per accrescere il capitale di Dio, invece che diminuire le sue offerte anche di poche lire. Per chi lavora? A chi dona la sua offerta? A colui da cui dipende per tutto ciò che ha a disposizione. Nessuno di noi, che ha ricevuto la grazia di Cristo, dia agli angeli l’occasione di arrossire e a Gesù di vergognarsi di chiamarci fratelli.CEC 205.2
La nostra ingratitudine si evidenzierà con l’avarizia che dimostriamo nelle offerte che presentiamo a Dio? Offriamo noi stessi in sacrificio vivente e diamo a Gesù tutto ciò che possediamo. Tutto appartiene a lui; anche noi gli apparteniamo per diritto di riscatto. Coloro che accettano la sua grazia, che riflettono sull’esperienza della croce del Calvario, non contesteranno il fatto di dover offrire, ma al contrario penseranno che anche l’offerta più generosa sarà misera, del tutto sproporzionata, rispetto al dono infinito del suo unigenito Figlio. Tramite la rinuncia anche il più povero troverà il mezzo per procurarsi qualcosa da offrire a Dio.CEC 205.3
Amministratori del tempo
Il tempo è denaro e molti perdono del tempo prezioso che dovrebbe essere impiegato utilmente, creando con le loro mani qualcosa di valido. Il Signore non dirà mai: “Vieni buono e fedel servitore” a colui che non utilizza le energie che gli sono state accordate da Dio allo scopo di acquisire dei fondi che serviranno ad aiutare coloro che sono in difficoltà e a fare delle offerte.CEC 205.4
I ricchi non devono pensare che sia sufficiente offrire soltanto del denaro. Hanno dei talenti che devono essere utilizzati, se vogliono ricevere l’approvazione divina, per la preparazione spirituale e l’educazione dei figli. I genitori e i figli non devono vivere in funzione di loro stessi pensando di poter disporre come vogliono del loro tempo e del loro denaro. Appartengono a Dio che li ha riscattati e il Signore desidera utilizzare le loro energie per procurare i fondi necessari per la sua opera.CEC 205.5
La rinuncia e la croce
Se i canali dell’egoismo fossero stati eliminati e i fondi investiti diversamente, il denaro sarebbe affluito in abbondanza. Molti acquistano degli idoli, mentre quel denaro dovrebbe essere utilizzato per l’opera del Signore. Nessuno può realizzare una vera beneficenza senza vivere di rinunce. La rinuncia e la croce si incontrano sulla via di ogni cristiano che segue sinceramente Cristo. Gesù dice: “Se qualcuno vuol venire con me, smetta di pensare a se stesso, prenda la sua croce e mi segua”. Matteo 16:24 (Tilc). Ogni uomo è disposto a comprendere che il fatto di essere cristiano implica la rinuncia, il dono di se stessi, fino al sacrificio della propria vita, se fosse necessario, per la causa di colui che ha donato la sua vita per quella degli uomini?CEC 206.1
I cristiani che meditano sull’esperienza della croce sono tenuti nei confronti di Dio, a causa dell’infinito dono di suo Figlio, a non trattenere nulla di ciò che gli appartiene, per quanto prezioso possa sembrare. Se possiedono qualcosa che possa servire a garantire la salvezza di qualcuno, che siano ricchi o poveri, devono utilizzarlo per quello scopo, grazie all’Agnello di Dio che ha tolto i peccati dal mondo. Dio si serve di agenti umani per collaborare con lui alla salvezza degli uomini.CEC 206.2
Tutti gli abitanti del cielo sono impegnati attivamente nell’azione che deve permettere l’estensione della conoscenza della verità a ogni tribù, lingua e popolo. Se coloro che si proclamano veramente convertiti non trasmettono ad altri le proprie convinzioni, non mettono in pratica le parole di Cristo.CEC 206.3
Non è necessario che ci ricordiamo costantemente e dettagliatamente tutto ciò che è stato consacrato all’opera di Dio, ma piuttosto ciò che è stato sottratto per essere utilizzato per il piacere e la soddisfazione personali. Non abbiamo bisogno di sommare il numero dei missionari che sono stati inviati, ma piuttosto di contare coloro che hanno voluto accettare il loro dovere e il loro servizio nei confronti del prossimo, secondo le loro attitudini spirituali.CEC 207.1
Quante persone potrebbero essere utilizzate se ci fossero i fondi sufficienti per sostenere il loro lavoro! Quante occasioni potrebbero essere sfruttate per estendere l’opera di Dio dal momento che Egli stesso ce ne offre l’opportunità! Centinaia di persone potrebbero lavorare, compiendo il bene in vari modi, ma non lo fanno. Perché? L’egoismo le trattiene nelle loro case; amano le comodità e non si impegnano nell’opera del Signore. Alcune potrebbero andare in paesi lontani, ma in queste zone non ci sono i mezzi per sostenerli, perché altri non hanno compiuto il loro dovere. Ecco alcune delle ragioni per cui molti hanno una mole di lavoro sproporzionato mentre altri sono inoperosi. — The Review and Herald, 14 luglio 1896.CEC 207.2