Parte 1: Lo scopo dei principi divini dell’economato cristiano
Capitolo 1: Collaboratori di Dio
“Onora l’Eterno con i tuoi beni e con le primizie di ogni tua rendita; i tuoi granai saran ripieni d’abbondanza e i tuoi tini traboccheranno di mosto”. Proverbi 3:9, 10.CEC 11.1
“C’è chi spende a volontà, eppure arricchisce sempre; c’è chi risparmia più del necessario, eppure impoverisce. Chi è generoso diventa ricco, chi disseta sarà dissetato”. Proverbi 11:24, 25 (Tilc).CEC 11.2
“Ma la persona onesta pensa rettamente e agisce con lealtà”. Isaia 32:8 (Tilc).CEC 11.3
Dio, nella sua saggezza, ha inserito la legge della causa-effetto nel piano della salvezza. In questo modo la generosità, in tutte le sue forme, viene doppiamente benedetta. Colui che dona a chi ha bisogno non fa solo del bene agli altri, ma riceve lui stesso un beneficio, addirittura maggiore.CEC 11.4
La gloria del vangelo
Il nostro Redentore ha chiesto all’uomo di collaborare con lui per permettergli di godere i vantaggi che derivano dalla generosità. Dio avrebbe potuto adempiere il piano della salvezza senza l’aiuto dell’uomo, ma sapeva che questa collaborazione avrebbe reso l’uomo felice. Tramite una serie di circostanze, che fanno appello alla sua generosità, il Signore gli offre l’opportunità di aiutare il povero e di sostenere la proclamazione del messaggio del Vangelo. Usufruendo delle nostre possibilità — denaro e influsso — si risponde agli enormi bisogni di un mondo che va alla deriva, si può far conoscere agli uomini quella verità che li salverà. Rispondendo a queste sollecitazioni con generosità, siamo trasformati secondo l’esempio di colui che è diventato povero per noi. Dando, facciamo del bene agli altri e contemporaneamente accumuliamo le vere ricchezze.CEC 11.5
La gloria del Vangelo consiste nel restaurare l’immagine di Dio nell’uomo, ormai lontano da lui, tramite una manifestazione costante della nostra generosità. Quest’opera è iniziata in cielo; Dio ha dato agli esseri umani la prova di un amore straordinario nei loro confronti. “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio perché chi crede in lui non muoia ma abbia vita eterna”. Giovanni 3:16 (Tilc). Il dono del Cristo rivela la grandezza del cuore del Padre. In questo modo abbiamo la certezza che avendo intrapreso l’opera della nostra redenzione, Dio non si fermerà davanti a nulla, costi quel che costi, per portarla a termine.CEC 12.1
In cielo regna la generosità. L’amore di Cristo si è rivelato sulla croce. Per salvare l’uomo Egli diede tutto ciò che aveva, perfino la sua vita. La croce di Cristo invita ogni suo discepolo a manifestare la propria generosità. Sottolinea il principio del donare senza riserve. Questo è il vero frutto della vita cristiana, che si concretizza nella beneficenza e nelle buone opere. La nostra società ha invece come unico scopo l’inesauribile sete di guadagno e di conquista, pensando di poter raggiungere così la felicità. Purtroppo gli uomini si ingannano perché non raccoglieranno che miseria e morte.CEC 12.2
Il messaggio del Vangelo, che scaturisce dalla croce di Cristo, rimprovera l’egoismo e incoraggia la generosità in tutte le sue manifestazioni. Non dovremmo lamentarci se gli appelli si moltiplicano. Dio ci invita a uscire dalla nostra limitata sfera d’azione per intraprendere iniziative più ambiziose. Nella nostra epoca, caratterizzata dalla mancanza di principi morali, dobbiamo agire senza stancarci. Molti figli di Dio corrono il pericolo di essere travolti dalla mondanità e dall’avarizia. Essi dovrebbero comprendere che la misericordia divina sollecita la nostra disponibilità. Dovremmo presentare loro delle motivazioni che li spingano all’azione, seguendo l’esempio del nostro grande Modello.CEC 12.3
Le benedizioni per gli amministratori fedeli
Mandando i suoi discepoli a diffondere il messaggio del Vangelo “in tutto il mondo e ad ogni creatura”, Cristo affidò agli uomini il compito di divulgare la conoscenza della sua grazia. Mentre invita alcuni a predicare, invita altri a sostenere la stessa opera con le loro offerte. Egli ci ha affidato i mezzi necessari per trasmettere i doni divini per la salvezza dei nostri simili. In questo modo l’uomo può collaborare con Dio e questa azione risulta indispensabile per affinare la sensibilità del suo cuore ed esercitare le sue migliori facoltà mentali.CEC 12.4
Tutto ciò che di positivo esiste intorno a noi è un dono di Dio, è l’espressione del suo amore. I poveri gli stanno a cuore, come l’essenza stessa della religione. L’oro e l’argento gli appartengono e se lo volesse potrebbe farli piovere dal cielo. Ha deciso invece di chiedere all’uomo di essere l’amministratore dei suoi beni, non perché essi vengano accumulati, ma perché vengano utilizzati per il bene degli altri.CEC 12.5
In questo modo l’uomo diventa il canale tramite il quale distribuire le sue benedizioni sulla terra. Dio predispose il sistema dell’economato cristiano affinché l’uomo potesse diventare, come il suo Creatore, generoso e altruista e potesse così partecipare con Cristo al dono della vita eterna.CEC 12.6
Riuniti intorno alla croce
L’amore espresso sul Calvario dovrebbe essere rivissuto, rafforzato e diffuso nelle nostre chiese. Vogliamo impegnarci per attuare i principi proposti da Cristo? Vogliamo lasciarci coinvolgere, senza perdere tempo, per organizzare e realizzare quelle attività di beneficenza che ci vengono presentate? Quando pensate alla croce e vedete il Principe del cielo morire per voi, potete rimanere insensibili e dire: “Non ho nulla da dare?”CEC 13.1
I credenti devono manifestare l’amore. Un amore che unisce tutti intorno alla croce eliminando ogni forma di egoismo e stabilendo un legame con Dio e con coloro che ci circondano.CEC 13.2
Riunitevi intorno alla croce con spirito di sacrificio e di abnegazione. Fate il possibile e Dio vi benedirà. Accettando la grazia che Dio vi offre, afferrando quella catena d’oro calata dal cielo sulla terra, per far uscire gli uomini dal pozzo del peccato, il vostro cuore si aprirà all’amore per tutti quei fratelli e quelle sorelle che non conoscono Dio e non hanno speranze nella loro vita. — Testimonies for the Church 9:253-256.CEC 13.3