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Cristo Innalzato Come Figlio Di Dio

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    La grande espiazione, 6 novembre

    E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c'è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati. Atti 67-69CIF 320.1

    Prima della caduta, Adamo poteva comunicare in modo libero e diretto con il suo Creatore: quando il peccato lo separò da Dio, la frattura fu così profonda che solo l’intervento di Gesù poteva risanarla. Il suo sacrificio permise all’uomo, nonostante tutto, di ricevere le benedizioni divine e la salvezza. Poiché l’umanità aveva perso la possibilità di comunicare con Dio, Egli stesso ripristinò la relazione interrotta, tramite il Cristo e gli angeli... Adamo ricevette la rivelazione di alcuni dei momenti più importanti della storia dell’umanità, a partire dalla caduta: apprese che la terra sarebbe stata distrutta dal diluvio e il suo sguardo arrivò fino al tempo in cui Gesù, il Figlio di Dio, sarebbe venuto sulla terra per la prima volta. Adamo vide inoltre che molti avrebbero scelto di vivere nel male, piuttosto che pentirsi e ubbidire: nonostante l’immenso valore del sacrificio del Cristo in vista della salvezza. Con l’avvicendarsi delle generazioni la corruzione sarebbe aumentata e le conseguenze dell’errore sarebbero diventate sempre più gravi per gli uomini, gli animali e la terra. Il male avrebbe accorciato l’esistenza del genere umano, ne avrebbe ridotto la statura fisica, le capacità di resistenza e la forza morale e intellettuale, fino a riempire il mondo di miseria... Tuttavia il Cristo, fedele alla decisione che lo aveva spinto ad abbandonare il cielo, avrebbe continuato a interessarsi all’uomo, invitandolo ad affidare al suo sostegno ogni debolezza e insufficienza. Egli avrebbe offerto il suo aiuto a tutti coloro che avrebbero creduto in lui: tuttavia, pochi sarebbero riusciti a preservare il loro legame con Dio, restando fedeli nonostante la corruzione dilagante... Le offerte simboliche e i sacrifici furono stabiliti da Dio per costituire un richiamo costante alla memoria dell’uomo, un riconoscimento di colpevolezza e una confessione di fede nel Messia promesso. Il loro scopo era presentare alle coscienze una solenne verità: il peccato ha provocato la morte. Per Adamo, l’offerta del primo sacrificio fu una cerimonia estremamente penosa. La sua mano doveva distruggere la vita, che solo Dio poteva dare. Fu la prima volta in cui egli assistette alla morte. Sapeva che se avesse ubbidito a Dio essa non sarebbe mai esistita, né per gli uomini né per gli animali. Quando uccise la vittima innocente, egli tremò al pensiero che la sua colpa avrebbe causato l’uccisione dell’Agnello di Dio... L’uomo rimase allora confuso e stupito di fronte a quell’immensa bontà, che era pronta a pagare un prezzo così grande per salvare gli uomini colpevoli: una speranza illuminò il suo futuro così oscuro e terribile. Si sentì sollevato e l’amara disperazione in cui era caduto lo abbandonò. Il sacrificio di Gesù — la sua morte per la salvezza dell’umanità — da un lato avrebbe restituito all’uomo la possibilità di instaurare una relazione con il Creatore, dall’altra avrebbe giustificato davanti a tutto l’universo l’atteggiamento di Dio e di suo Figlio nei confronti della ribellione di Satana. PP 67-69CIF 320.2

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