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Cristo Innalzato Come Figlio Di Dio

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    La nascita di Cristo un mistero insondabile, 2 marzo

    Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio e gli porrà nome Emmanuele. Isaia 7:14CIF 71.1

    Noi non potremo mai comprendere perché Gesù si abbassò a diventare un piccolo bambino. Egli poteva venire su questa terra con la Sua bellezza originale, e si sarebbe distinto tra gli esseri umani. Il Suo volto avrebbe potuto essere radioso di Luce, e il suo corpo alto e bello. Sarebbe potuto venire in una forma tale che chiunque l’avesse guardato, sarebbe stato affascinato. Ma il Signore, ha pianificato l’apparizione di Suo Figlio tra gli uomini in tutt’altro modo. Egli doveva essere simile a coloro che appartenevano alla famiglia umana e alla razza ebraica. I suoi lineamenti dovevano essere come quelli di altri esseri umani, senza una particolare bellezza, perché non doveva apparire diverso dagli altri. Egli doveva essere come uno di noi, e presentarsi come un uomo davanti al cielo e alla terra. Era venuto a prendere il posto dell’uomo, e a compromettersi in favore dell’uomo, a pagare il debito per i peccati di tutti gli uomini. Doveva vivere una vita pura sulla terra, e dimostrare che Satana aveva detto una falsità quando affermò che la famiglia umana apparteneva a lui per sempre, e che Dio non poteva riscattare gli uomini dalle sue mani. Gli uomini contemplarono prima Cristo come un bambino… Quanto più pensiamo a Cristo che si fa bambino sulla terra, tanto più meraviglioso appare questo tema. Come poteva essere che il bimbo indifeso nella mangiatoia di Betlemme fosse il divino Figlio di Dio? Anche se non possiamo capire questo mistero, possiamo credere che Colui chi ha creato i mondi, per causa nostra divenne un bambino indifeso. Benché era superiore a tutti gli angeli, benché era così grande come il Padre nel suo trono nei cieli, Egli divenne uno come noi. In Lui, Dio e l’uomo divennero uno, ed è in quest’atto che noi troviamo la speranza della nostra razza caduta. Guardando a Cristo nella carne, noi guardiamo a Dio nell’umanità, e vediamo in Lui lo splendore della gloria divina, l’immagine espressa di Dio Padre. SM 127,128 Contemplando l’incarnazione di Cristo con umiltà, siamo avvolti da un mistero insondabile, che la mente umana non può comprendere. Più tentiamo di comprendere, più si fallisce. Quanto è ampio il contrasto tra la divinità di Cristo e il bambino indifeso nella mangiatoia di Betlemme. Come possiamo misurare la distanza tra il Dio potente e un bambino indifeso? Eppure il Creatore dei mondi, Colui nel quale era materialmente la pienezza della divinità, si manifestò nel bambino indifeso nella mangiatoia. Molto più alto di qualunque altro angelo, uguale al Padre in dignità e gloria, eppure con indosso l’abito dell’umanità. La divinità e l’umanità furono misteriosamente combinate, e l’uomo e Dio divennero una cosa sola. È in questa unione che si trova la speranza per la razza umana caduta. ST, July 30, 1896CIF 71.2

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