Appello alla chiesa indolente
È un mistero il fatto che non ci siano centinaia di persone all'opera là dove oggi non ne troviamo che una. L'universo celeste è stupito davanti all'apatia, la freddezza e la svogliatezza di quanti professano di essere figli e figlie di Dio. Nella verità c'è una forza vitale. — Testimonies for the Church 9:42 (1909).SC 76.2
È impossibile salvarsi rimanendo indolenti e inattivi. Una persona veramente convertita non può vivere una vita inutile e sterile. Non si va in paradiso in carrozza e lì non c'è posto per i fannulloni... Chi non vuole collaborare con Dio in terra, non vorrà collaborare con lui nemmeno in cielo, perciò sarebbe un'imprudenza accoglierlo lassù. — Christ's Object Lessons, 280 (1900).SC 76.3
Tutto il cielo guarda con intenso interesse alla chiesa, per vedere l'impegno dei suoi singoli membri per portare luce a quanti vivono nelle tenebre. — The Review and Herald, 27 febbraio 1894.SC 76.4
Dovreste seriamente considerare il fatto che vi trovate di fronte al grande Dio e che egli non è un bambino con il quale gingillarsi. Non potete entrare al suo servizio e dedicarvi a esso solo secondo il vostro gradimento. — Testimonies for the Church 2:221 (1885).SC 76.5
Le intelligenze celesti hanno atteso per poter collaborare con gli uomini, i membri di chiesa, ma noi non ne abbiamo percepito la presenza. — Testimonies for the Church 6:297 (1900).SC 76.6
Gli angeli hanno atteso a lungo che gli agenti umani — i membri di chiesa — collaborassero con loro nella grande opera che deve essere svolta. Essi hanno atteso anche voi. — Testimonies for the Church 9:46, 47 (1909).SC 76.7
Moltissima gente si sta avvicinando al giorno di Dio senza fare niente, declinando le responsabilità; il risultato è che, spiritualmente parlando, sono deboli.SC 76.8
Per quanto riguarda il lavoro per Dio, le pagine che parlano della loro vita si presentano desolatamente bianche. Sono alberi nel giardino di Dio, ma solo collaboratori inutili, che con i loro rami sterili oscurano il suolo che potrebbe essere occupato da piante rigogliose e piene di frutti. — The Review and Herald, 22 maggio 1888.SC 76.9
Chi fa poco o nulla per Cristo corre un pericolo. La grazia di Dio non dimorerà a lungo presso un individuo che, avendo grandi privilegi e opportunità, se ne rimane in silenzio. — The Review and Herald, 22 agosto 1899.SC 76.10
Adesso non è tempo di dormire, di indulgere in inutili recriminazioni. Chi oggi si permette di oziare perderà occasioni preziose per fare il bene. Ci è stato concesso il beato privilegio di riunire in covoni una grande mietitura; e ogni persona salvata rappresenterà una stella in più nella corona di Gesù, il nostro adorabile Redentore. Chi è ansioso di deporre l'armatura quando, insistendo un poco ancora nel combattimento, potrebbe conquistare nuove vittorie e accumulare ulteriori trofei in vista dell'eternità? — The Review and Herald, 25 ottobre 1881.SC 77.1
I messaggeri celesti stanno compiendo il loro lavoro; ma noi cosa stiamo facendo? Fratelli e sorelle, Dio vi chiama a riscattare il tempo. Accostatevi a lui, fate fruttare il talento che è in voi. Fate in modo che quanti hanno avuto l'opportunità di familiarizzare con le motivazioni della fede, utilizzino tale conoscenza per qualche fine. — Historical Sketches, 288.SC 77.2
Voi che ripetete la preghiera del Signore: “Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà in cielo come in terra”, come potete rimanere tranquillamente seduti nelle vostre case senza dare un contributo per portare ad altri la torcia della verità? Come potete alzare le mani davanti a Dio e richiedere le sue benedizioni su voi e le vostre famiglie, quando fate così poco per aiutare il prossimo? — Historical Sketches, 288.SC 77.3
Non pochi fra noi, se riflettessero attentamente, considererebbero la loro inattività come una colpevole negligenza. Fratelli e sorelle, il nostro Redentore e tutti i santi angeli sono addolorati a motivo della vostra durezza di cuore. Cristo ha dato la sua vita per la salvezza delle anime e voi, che avete conosciuto il suo amore, fate ben pochi sforzi per comunicare le benedizioni della sua grazia a coloro per i quali egli è morto. Questa vostra indifferenza e questa vostra negligenza del dovere stupiscono gli angeli. Nel giorno del giudizio voi incontrerete le anime che avete trascurate e in quel giorno vi autoconvincere-te e vi condannerete. Possa il Signore indurvi al pentimento; possa perdonare il suo popolo di avere trascurato l'opera da lui affidatagli. — Testimonies for the Church 6:425, 426 (1900).SC 77.4
Che cosa si può dire al membro pigro per fargli capire la necessità di disseppellire il suo talento e metterlo a profitto? Nel regno di Dio non ci sono oziosi o indolenti. Voglia Dio far comprendere tutta l'importanza di questo argomento alla chiesa addormentata! Che Sion si levi, indossi la sua veste sontuosa e risplenda! — Testimonies for the Church 6:434 (1900).SC 77.5
C'è tanto da fare per quelli che conoscono la verità, proprio quel lavoro compiuto quando eravate voi a essere nelle tenebre. È troppo tardi per sonnecchiare, per essere indolenti e inerti. Il Padrone di casa ha affidato a ciascuno un compito. Facciamo passi in avanti, non indietro; vogliamo vivere quotidianamente una nuova conversione, vogliamo che l'amore di Gesù pulsi nei nostri cuori, in modo da essere funzionali alla salvezza di tante persone. — The Review and Herald, 10 giugno 1880.SC 77.6
Il Signore Gesù chiede che ogni individuo che dice di essere figlio o figlia di Dio non solo si allontani dall'iniquità, ma sia generoso in gesti caritatevoli, di altruismo e umiltà. Il Signore ha reso manifesta l'azione prodotta da un certo spirito e da un determinato modo di agire perché ci fosse di esempio in vista del lavoro da compiere. Egli dice: “Ma a chiunque non ha sarà tolto anche quello che ha”. Matteo 13:12. Quelli che non sfruttano le occasioni offerte loro, che non esercitano la grazia ricevuta dal Signore, sono meno inclini a farlo e finiscono con il cadere in un profondo letargo, perdendo ciò che un tempo possedevano. Non mettono da parte provviste per il futuro tempo di necessità accumulando esperienza, ricercando una maggiore conoscenza delle cose divine, per riuscire a restare in piedi quando saranno raggiunti dalla prova e dalla tentazione. Al momento della persecuzione o della tentazione, questo gruppo di persone smarrirà coraggio e fede e saranno spazzate via le loro fondamenta, perché non hanno avvertito il bisogno di renderle sicure. Non hanno fissato la loro mente sulla roccia. — The Review and Herald, 27 marzo 1894.SC 77.7
Come sarà terribile, nel gran giorno finale, scoprire che persone con le quali siamo stati strettamente legati saranno separate per sempre da noi; vedere i componenti della nostra famiglia, magari i nostri stessi figli, non salvati; accorgersi che quanti sono stati nelle nostre case e mangiato alle nostre tavole saranno tra i perduti. Allora ci porremo la domanda: “È stata colpa della mia impazienza, del mio atteggiamento poco cristiano o del mio egoismo se la religione di Cristo è risultata loro sgradevole?”. Il mondo deve essere avvertito del prossimo ritorno di Cristo; ci è rimasto poco tempo per lavorare. Sono passati anni eterni che avrebbero potuto essere impiegati meglio nel ricercare in primo luogo il regno di Dio e la sua giustizia e poi nel diffondere agli altri la luce. Adesso il Signore chiama il suo popolo che ha ricevuto grande conoscenza ed è saldo nella verità, in conformità con l'importante missione che gli è stata affidata, a lavorare per gli altri e per se stessi come mai avevano fatto in precedenza. Utilizzate ogni vostra capacità, esercitate ogni vostra facoltà e tutti i talenti che avete ricevuto; usate tutta la luce che Dio vi ha donato per fare del bene al prossimo. Non cercate di diventare predicatori, ma ministri per Dio. — The Southern Watchman, 20 giugno 1905.SC 78.1