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Essere Come Gesù

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    Siate Compasionevoli Con I Poveri, 23 giugno

    Miseria e vergogna verranno su chi rifiuta la correzione, ma chi dà ascolto alla riprensione sarà onorato. Proverbi 13:18ESG 178.1

    Nella Parabola — Matteo 18:32-35 — il re fece chiamare il servo ingrato e disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito, perché mi hai supplicato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, come io ho avuto pietà di te?” E il suo signore adirato, lo diede in mano degli aguzzini fino a quando non avesse pagato tutto quello che gli doveva. Così, aggiunse Gesù, vi farà anche il Padre mio celeste, se ognuno di voi non perdona di cuore al proprio fratello”.ESG 178.2

    Chi si rifiuta di perdonare, perderà, a sua volta, la speranza di essere perdonato. Non bisogna però fraintendere il senso di questa parabola. Il perdono di Dio nei nostri confronti non ci dispensa affatto dall’ubbidienza verso di lui. Allo stesso modo, la nostra disponibilità a perdonare il prossimo non significa che dobbiamo rinunciare a certe legittime esigenze. La preghiera che Gesù insegnò ai discepoli recita così: “rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori”. (v.16)ESG 178.3

    Egli non intendeva però certo dire che dobbiamo rinunciare ai nostri diritti nei confronti dei debitori pur ti farci perdonare i nostri peccati. Se non possono pagare, anche a seguito di una gestione imprudente, non devono essere rinchiusi in prigione, non devono essere oppressi o trattati duramente. D’altra parte, la parabola non incoraggia la pigrizia. Nella Parola di Dio, infatti, è scritto che “se qualcuno non vuole lavorare, neppure deve mangiare”. 2 Tessalonicesi 3:10ESG 178.4

    Il Signore non chiede a chi lavora duramente di sostenere i pigri. Molti finiscono nella povertà e nel bisogno perché perdono tempo e non si impegnano. Se non c’è la volontà di correggere questi difetti, qualunque cosa si faccia per aiutarli equivale a riporre un tesoro in un sacco bucato. Non dobbiamo comunque dimenticare che esiste un tipo di povertà inevitabile e che è nostro dovere manifestare amore e simpatia per i nostri simili. Dovremmo sempre trattare gli altri come vorremmo essere trattati noi in circostanze simili. COL 247,248ESG 178.5

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