L’obbedienza Garantisce La Ricompensa Eterna, 27 febbraio

Metterete dunque queste mie parole nel vostro cuore e nella vostra mente, le legherete come un segno alla mano e saranno come frontali fra gli occhi. Deuteronomio 11:18ESG 62.1

Queste parole [Deuteronomio 11:13-28 e 7:6-11] dovrebbero essere impresse distintamente in ogni anima come se fossero scritte con una penna di ferro. L'obbedienza porta la sua ricompensa, la disobbedienza la sua punizione. Dio ha dato al Suo popolo un'istruzione positiva e ha imposto loro restrizioni positive, affinché possano ottenere un'esperienza perfetta al Suo servizio ed essere qualificati per stare davanti all'universo celeste e davanti al mondo caduto come vincitori. Devono vincere per mezzo del sangue dell'Agnello e la parola della loro testimonianza. Coloro che non riescono a rendere essenziale la loro preparazione, saranno annoverati tra gli ingrati e gli empi. Il Signore conduce il Suo popolo secondo le Sue vie mettendolo alla prova. Questo nostro mondo è il luogo di prova. È qui decidiamo il nostro destino eterno. Dio conduce il Suo popolo all’umiliazione, affinché la Sua volontà possa essere compiuta attraverso di loro. Egli trattò i figli d'Israele proprio in questo modo durante il loro pellegrinaggio nel deserto. Disse loro quale sarebbe stato il loro destino qualora non avessero un freno su ciò che li avrebbe portato alla perdizione... Dio ha benedetto sempre l’opera delle mani umane perché possano restituirgli la Sua parte. Tutti devono dedicare i loro mezzi al Suo servizio, affinché la Sua vigna non diventi un deserto sterile. Tutti devono portare a Lui le questioni difficili in preghiera; Devono dimostrare la volontà disinteressata nell'edificazione della Sua opera in tutte le parti del mondo ... Ricordiamoci che dobbiamo collaborare con Dio, proprio perché non siamo abbastanza saggi a lavorare da soli. Dio ci ha resi suoi amministratori per metterci alla prova nella stessa maniera come ha fatto con l'antico Israele. Il Suo esercito non sarà composto da soldati indisciplinati, non santificati, che traviserebbero il Suo ordine e la Sua purezza. RH, Ott. 8, 1901ESG 62.2