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Essere Come Gesù

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    Parlate Con Simpatia Del Signore, 27 marzo

    Nessuna parola malvagia esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l'edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano. Efesini 4:29ESG 90.1

    Come seguaci di Cristo dovremmo servirci solo di quelle parole ed espressioni che siano di aiuto e di incoraggiamento reciproco nella vita cristiana. Rispetto a quanto succede ora, dovremmo soffermarci maggiormente sulle nostre esperienze positive, sulle pagine preziose della nostra vita. dovremo parlare della bontà e della misericordia di Dio, dell’insondabile e profondo amore del Salvatore. alleniamoci a lodare e a ringraziare. Se il nostro cuore e la nostra mente sono ripieni dell’amore di Dio, ciò si riverserà nei nostri discorsi e non sarà difficile trasmettere agli altri quello che arricchisce e rende unica la nostra vita spirituale. il tesoro nascosto nelle profondità di un cuore si manifesterà in pensieri elevati, in nobili aspirazioni, in una chiara percezione della verità, in obiettivi disinteressati, in un desiderio ardente di pietà e di santità. Nel momento in cui i tratti di Cristo si manifestano anche tramite il nostro linguaggio, sarà possibile invitare altre persone ad abbandonarsi a Lui. dovremmo parlare di Cristo a coloro che non lo conoscono. Dovremmo fare come Lui: dovunque fosse, in sinagoga, per strada, in barca, alla mensa del fariseo o a tavola col pubblicano, egli parlava alla gente della vita eterna. Il mondo della natura e le vicende della vita quotidiana gli offrivano spunti sufficienti per proferire parole di verità- gli ascoltatori si sentivano fortemente attratti a Lui: guariva gli infermi, dava conforto alle loro sofferenze, prendeva in braccio i loro bambini e li benediceva. Gli bastava muovere le labbra per conquistare la loro attenzione; ogni sua parola era per loro sorgente di vita preziosa. Anche noi dovremmo fare così: approfittare di ogni occasione per raccontare agli altri del Salvatore. Se imitiamo Cristo nel fare del bene, arriveremo ad aprire la porta del cuore della gente, come faceva Lui. ci rivolgeremo agli altri non in modo brusco, ma con quel tono che scaturisce dall’amore divino, proprio di chi “si distingue fra diecimila” e la cui persona è un incanto”. (Ct 5:10,16) Ecco l’opera più grande per la quale dovremmo far fruttare il dono della parola. Questo talento ci è stato dato affinché potessimo annunciare e presentare Cristo come il Salvatore che perdona i nostri peccati. COL 338,339ESG 90.2

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