Riflettere L’immagine Di Dio, 27 luglio

Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch'egli come camminò lui. Giovanni 2:6ESG 212.1

Quale supremo amore e condiscendenza, perché quando non avevamo alcuna pretesa di misericordia divina, Cristo è stato disposto a offrirci la redenzione. Il nostro grande Medico chiede soltanto un’indiscussa sottomissione. Noi non possiamo mai prevedere il nostro caso. Cristo solo possiede la gestione della volontà e dell’azione. Molti non si rendono conto della loro condizione e del pericolo. La religione cristiana è contraria a ogni sentimento o principio mondano, all’orgoglio che trova così spesso posto nel cuore umano. Possiamo lusingarci, come fece Nicodemo, che la nostra vita e il nostro carattere morale siano stati corretti, possiamo pensare che non abbiamo bisogno di umiliarci davanti a Dio, come un comune peccatore. Ci stiamo accontentando di vivere nello stesso modo come coloro che seguono il grande tentatore. Eppure l’io deve morire. Non dobbiamo confidare nella nostra giustizia, ma dipendere dalla giustizia di Cristo; egli è la nostra forza e la nostra speranza. La fede genuina è seguita dall'amore - amore che si manifesta nella casa, nella società e in tutti i rapporti della vita - amore che appiana le difficoltà e ci eleva al di sopra delle sgradevoli sciocchezze che Satana pone sulla nostra strada per infastidirci. E l'amore sarà seguito dall'obbedienza. Tutti i poteri e le passioni della persona convertita sono posti sotto il controllo di Cristo. Il suo Spirito è una forza rinnovatrice; Egli trasforma a immagine divina tutti coloro che lo riceveranno. Diventare un discepolo di Cristo significa rinnegare sé stessi e seguire Gesù sia attraverso il male che attraverso il buon rapporto. Significa chiudere la porta all'orgoglio, all'invidia, al dubbio e ad altri peccati, e quindi escludere conflitti, odio e ogni opera malvagia. Dobbiamo accogliere nei nostri cuori Gesù, Colui che è mite e umile, che desidera essere il nostro ospite... Gesù è un perfetto modello per l'umanità. Si propone di renderci simili a Lui - veri in ogni scopo, sentimento e pensiero - veri nel cuore, nell'anima e nella vita. L'uomo o la donna che nutre maggiormente l'amore di Cristo nell'anima, che riflette l'immagine di Cristo nel modo più perfetto, è, agli occhi di Dio, la persona più vera, più nobile e più onorevole. Ma quelli che non hanno lo Spirito di Cristo “non sono suoi”. Signs, July 14, 1887.ESG 212.2