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Conflitto E Coraggio

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    Cinque Miserabili Sassolini, 6 giugno

    Davide soggiunse: «L’Eterno che mi liberò dalla zampa del leone e dalla zampa dell’orso, mi libererà anche dalla mano di questo Filisteo”. Allora Saul disse a Davide: «Va’ e l’Eterno sia con te”. 1 Samuele 17:37CeC 161.1

    Quando Davide si accorse che gli israeliti erano veramente spaventati, e seppe che la sfida dei filistei si ripeteva da vari giorni, senza che fosse possibile trovare un campione che facesse tacere lo spavaldo, ne fu turbato e, infiammato di zelo, pensò di salvare l’onore di Dio e la reputazione del suo popolo. PP 645CeC 161.2

    David, nella sua umiltà e zelo per Dio e il suo popolo, si propose di incontrare questo gigante. Saul acconsentì e induce Davide a indossare la sua armatura regale, ma Davide si rifiuta. Egli voleva dimostrare che la fiducia in Dio vivente sarebbe stato la sua migliore armatura. L’armatura di Saul darebbe impressione che Davide fosse un guerriero, mentre non era altro che un semplice e insignificante pastorello delle pecore. Inoltre non intendeva attribuire alcun credito all’armatura di Saul, perché la sua fiducia poggiava nel Signore Dio di Israele. 3T 219CeC 161.3

    Dopo essersi tolto l’armatura del re, preso il bastone da pastore, la bisaccia e una semplice fionda, scelse nel ruscello cinque pietre ben lisce, le mise nella sua sacca e si diresse verso il filisteo con la fionda in mano. Il gigante avanzava a grandi passi, preceduto dal suo scudiero, coraggiosamente, come se niente potesse contrastarlo, aspettandosi di incontrare il più forte guerriero d’Israele quando invece si trovò di fronte un ragazzo. Davide aveva un volto colorito che sprizzava salute; il suo corpo ben formato, non protetto dall’armatura, si presentava a suo vantaggio, tuttavia il suo profilo giovanile contrastava fortemente con il massiccio filisteo. CeC 161.4

    Golia, meravigliato e arrabbiato esclamò: “...Sono io un cane che tu vieni contro a me con un bastone?” ...1 Samuele 17:43. E dopo aver ricoperto Davide delle peggiori maledizioni di tutti gli dèi che conosceva, lo derise gridando: “Vieni qua ch’io dia la tua carne agli uccelli del cielo e alle bestie de’ campi”. 1 Samuele 17:44. PP 647CeC 161.5

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