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Conflitto E Coraggio

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    Pietro Imapara Una Grande Lezione, 3 novembre

    Il Signore disse ancora: «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano. Ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai ritornato, conferma i tuoi fratelli”. Luca 22:31,32CeC 311.1

    Coraggioso, aggressivo, sicuro di sé, intuitivo e uomo d’azione, Pietro sbagliò spesso e spesso fu ripreso; tuttavia, la sua affettuosa lealtà e la sua devozione a Gesù furono riconosciute ed elogiate. Il Salvatore trattò questo discepolo impetuoso con pazienza e amore, cercando di frenarne la sicurezza e di insegnargli l’umiltà, l’ubbidienza e la fiducia. Ma solo in parte la lezione fu assimilata...CeC 311.2

    Diverse volte Gesù cercò di anticipare ai discepoli le scene del suo processo e del suo martirio...CeC 311.3

    Ma Pietro protesta e dice: “Dio non voglia! Questo non ti avverrà mai!” Matteo 16:22.... “Signore, sono pronto ad andare con te in prigione e alla morte!” Luca 22:33.CeC 311.4

    Quando, nel cortile del sommo sacerdote, le parole del rinnegamento furono pronunciate; quando l’amore e la fedeltà del discepolo, risvegliati dallo sguardo di pietà, d’amore e di tristezza rivoltogli dal Salvatore, ricondussero Pietro in quel giardino dove Gesù aveva pregato e pianto; quando le lacrime causate dal suo rimorso caddero sul suolo, furono di sollievo al suo spirito le parole del Maestro. Il Cristo, avendo previsto la sua caduta, non lo aveva abbandonato alla disperazione. CeC 311.5

    Se lo sguardo che Gesù rivolse a Pietro fosse stato di condanna invece che di tenerezza, se nel predire il tradimento egli avesse trascurato di parlare di speranza, come sarebbero diventate fitte le tenebre che lo avvolgevano! CeC 311.6

    Colui che non poteva risparmiare l’angoscia al suo discepolo, non lo lasciò solo nell’amarezza. Questo è l’amore che non viene meno e che non abbandona. CeC 311.7

    Gli esseri umani, inclini al male, non possono leggere nel cuore, non ne conoscono le lotte e i dolori, perciò hanno bisogno di imparare a rimproverare con amore, a percuotere non per ferire ma per guarire, a esortare per infondere speranza. Ed 88-91CeC 311.8

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