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Conflitto E Coraggio

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    La Questione Di Vita E Di Morte, 2 marzo

    E quegli disse: «Lasciami andare, perché sta spuntando l’alba». Ma Giacobbe disse: «Non ti lascerò andare, se non mi avrai prima benedetto”. Genesi 32:26CeC 65.1

    Giacobbe, nel momento più difficile della sua vita, si mise a pregare. Egli desiderava più di qualsiasi altra cosa che il suo carattere fosse trasformato... MB 144CeC 65.2

    Il luogo era solitario e montuoso, frequentato soltanto da animali selvaggi, da ladri e assassini, che vi si rifugiavano. Solo, senza alcuna protezione, Giacobbe si gettò a terra...CeC 65.3

    Presentò la sua preghiera a Dio con lacrime agli occhi e grida soffocate. All’improvviso una mano robusta lo afferrò: Giacobbe pensò subito che un nemico volesse ucciderlo e cercò di liberarsi dalla presa dell’assalitore.CeC 65.4

    I due uomini lottarono nel buio e in silenzio. Giacobbe s’impegnò con tutte le sue forze, senza fermarsi neanche un momento. Mentre lottava per sopravvivere, un profondo senso di colpa oppresse il suo animo: gli tornarono in mente gli errori commessi. Essi lo separavano da Dio come una barriera. In quella terribile situazione si ricordò delle promesse divine e con tutto il cuore invocò il perdono. Lo scontro continuò quasi fino all’alba, quando lo straniero toccò l’anca di Giacobbe, provocandone la slogatura. Allora il patriarca riconobbe il suo antagonista: aveva lottato con un messaggero divino. Comprese perché, nonostante lo sforzo quasi sovrumano, non fosse riuscito a vincere. Colui che si era rivelato a Giacobbe era il Cristo, l’Angelo del patto. Il patriarca, pur sentendosi debole e provando un dolore acuto, non voleva lasciarlo andare...CeC 65.5

    L’Angelo cercò di liberarsi, ordinando: “...Lasciami andare, ché spunta l’alba”. Ma Giacobbe rispose: “...Non ti lascerò andare prima che tu m’abbia benedetto!” Genesi 32:26. Se questa dichiarazione fosse stata suggerita dall’arroganza, Giacobbe avrebbe perso subito la vita. In realtà la sua richiesta era una prova della consapevolezza della sua indegnità, della sua fiducia nell’autenticità del patto stabilito da Dio. PP, 196,197CeC 65.6

    Tutto ciò per cui Giacobbe si era battuto invano, solo con le proprie forze, egli lo ottenne quando si arrese con fede al Signore. MB 144CeC 65.7

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