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    Paolo in visita a Gerusalemme

    Dopo la sua conversione, Paolo andò a Gerusalemme e annunciò Gesù e i miracoli della sua grazia. Parlò della sua esperienza straordinaria e tutto questo infuriò a tal punto i sacerdoti e i capi del popolo che decisero di ucciderlo.PSCR 189.1

    Gesù gli apparve un'altra volta in visione, mentre pregava, e perché potesse salvarsi gli disse: “Affrettati, esci presto da Gerusalemme, perché essi non riceveranno la tua testimonianza su di me”. Paolo rispose: “Signore, essi sanno che ho incarcerato e flagellato nelle sinagoghe quelli che credevano in te; quando si versava il sangue di Stefano, tuo testimone, anch'io ero presente e approvavo, e custodivo i vestiti di coloro che lo uccidevano”. Atti 22:18-20. Paolo pensava che i giudei in Gerusalemme non avrebbero resistito alla sua testimonianza, e avrebbero considerato il suo grande cambiamento come il frutto della potenza di Dio. Ma il Signore fu ancora più categorico: “Va', perché io ti manderò lontano, tra i popoli”. Versetto 21.PSCR 189.2

    Durante la sua assenza da Gerusalemme, Paolo scrisse molte lettere indirizzate a varie comunità, raccontando la sua conversione e offrendo loro una forte testimonianza, ma alcuni cercarono di ostacolare l'influsso di quelle lettere. Erano costretti ad ammettere che le sue epistole avevano un notevole impatto, ma sottolineavano anche la sua scarsa prestanza fisica e sostenevano che il contenuto dei suoi discorsi non fosse poi così apprezzabile.PSCR 189.3

    In realtà Paolo era un uomo di grande cultura, e la sua saggezza e il suo comportamento affascinavano gli ascoltatori. Gli uomini colti erano compiaciuti della sua conoscenza e molti di loro credettero in Gesù. In presenza di re e grandi assemblee esibiva una tale eloquenza che affascinava tutti coloro che lo ascoltavano. Paolo riusciva con facilità a presentare ragionamenti complessi, a condurre le persone a fare riflessioni profonde sottolineando le ricchezze della grazia di Dio e descrivendo il grande amore di Gesù.PSCR 189.4

    Poi, con semplicità, ritornava al livello di comprensione della gente comune e con forza raccontava la sua esperienza, che suscitava in molti il desiderio di diventare discepoli di Cristo.PSCR 189.5

    Nuovamente il Signore apparve a Paolo, gli fece comprendere che doveva andare a Gerusalemme, dove sarebbe stato arrestato e avrebbe sofferto per il suo nome. Anche se fosse rimasto incarcerato per molto tempo, il Signore avrebbe portato avanti la sua opera grazie a lui. La sua prigionia sarebbe stata un mezzo per diffondere la conoscenza di Cristo, e così glorificare Dio. Durante il processo, quando veniva spostato da una città all'altra, la sua testimonianza su Gesù e gli episodi interessanti della sua conversione venivano raccontati davanti a re e governatori, che non avrebbero più potuto dire di non conoscere Gesù. Molti credettero nel Salvatore e lodavano il suo nome.PSCR 189.6

    Vidi che durante la traversata di Paolo, Dio aveva realizzato un progetto particolare. In questa occasione era stata rivelata la potenza divina all'equipaggio della nave, affinché anche i pagani conoscessero Gesù e molti potessero convertirsi grazie agli insegnamenti dell'apostolo e ai miracoli che faceva.PSCR 190.1

    Re e governatori erano affascinati dai suoi ragionamenti, e mentre lo sentivano presentare il Cristo grazie alla potenza dello Spirito Santo e raccontare le vicende della sua esperienza spirituale si convincevano che Gesù fosse il Figlio di Dio. Mentre molti ascoltavano con stupore e meraviglia, uno di loro disse: “Per poco non mi persuadi a diventar cristiano”. Atti 26:28 (Luzzi).PSCR 190.2

    Tuttavia, la maggior parte di coloro che lo ascoltavano rimandarono al futuro la decisione di approfondire ciò che aveva loro annunciato. Satana approfittò di questa dilazione ed essi, non avendo colto questa opportunità quando il loro animo era sensibile, persero l'occasione e i loro cuori si indurirono.PSCR 190.3

    Mi fu mostrata l'opera di Satana nel momento in cui era riuscito ad accecare i giudei affinché non accettassero Gesù come loro Salvatore e poi li aveva istigati ad assassinarlo per l'invidia che suscitavano in loro le sue opere potenti. Satana si impossessò di uno dei discepoli di Cristo e lo indusse al tradimento, ad abbandonarlo nelle mani dei suoi nemici che avrebbero crocifisso il Signore della vita e della gloria.PSCR 190.4

    Dopo che Gesù risuscitò dai morti, i giudei continuarono a radicarsi nel male cercando di nascondere la notizia della sua risurrezione e pagando le guardie romane in modo che testimoniassero il falso. Ma questa risurrezione fu confermata da una folla di testimoni che erano risuscitati insieme a lui. In seguito Gesù apparve ai discepoli, a più di cinquecento persone in un'unica volta, mentre coloro che erano risuscitati insieme a lui apparvero a molti altri proclamando che Gesù era risorto.PSCR 190.5

    Satana aveva fatto in modo che i giudei si ribellassero contro Dio rifiutando di accettare suo Figlio e macchiandosi le mani con il suo sangue prezioso. A loro non interessavano le dimostrazioni evidenti del fatto che Gesù fosse il Figlio di Dio, il Redentore del mondo: lo avevano ucciso e non avrebbero accettato nessuna prova in suo favore. La loro unica speranza e consolazione, come quella di Satana dopo la sua caduta, stava proprio nel tentativo di prevalere sul Figlio di Dio. Quindi continuarono a ribellarsi perseguitando i discepoli di Cristo e uccidendoli.PSCR 190.6

    Niente era più odioso per le loro orecchie del nome di quel Gesù che avevano crocifisso, ed erano decisi a non ascoltare nessuna prova in suo favore. Si rifiutarono di udire per non essere convinti, come avevano fatto quando lo Spirito Santo, tramite Stefano, aveva rivelato che Gesù era Figlio di Dio. Satana aveva in pugno gli assassini di Gesù. Attraverso le loro azioni malvage erano diventati suoi seguaci, e tramite loro tormentava i credenti in Cristo. Si servì dei giudei per istigare i pagani contro Gesù e i suoi discepoli, ma Dio inviò i suoi angeli per sostenerli, affinché potessero testimoniare di ciò che avevano visto e udito, e per la loro fermezza suggellassero con il sangue la loro testimonianza.PSCR 191.1

    Satana si rallegrava di avere fatto cadere i giudei nella sua trappola; essi continuavano nelle loro inutili formalità, nei loro sacrifici e nei loro riti. Mentre Gesù era sulla croce e gridava: “È compiuto” la cortina del tempio si strappò da cima a fondo per evidenziare che Dio non si sarebbe più incontrato con i sacerdoti nel tempio per accettare i loro sacrifici e i loro riti, e per mostrare che il muro di separazione tra i giudei e i pagani era caduto. Gesù si era sacrificato per entrambi, e se volevano salvarsi avrebbero dovuto credere in lui come il Salvatore del mondo, unico sacrificio per il peccato.PSCR 191.2

    Quando il soldato trafisse il costato di Gesù sulla croce, sgorgarono due liquidi distinti: sangue e acqua. Simboleggiavano il sangue che lava i peccati di coloro che credono nel suo nome e l'acqua della vita, ottenuta grazie al Salvatore e per la quale il credente vive.PSCR 191.3

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