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La Verità Sugli Angeli

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    La natura umana di Cristo

    La natura umana di Cristo era creata, non possedeva le facoltà degli angeli. Egli era umano, era identico a noi. 3SM 129.VA 133.4

    Cristo, con la sua debole umanità, doveva sopportare le tentazioni di chi possedeva i poteri di una natura più elevata; la natura che Dio aveva concesso alla famiglia angelica. RH - 28 gennaio 1909.VA 133.5

    La storia di Betlemme è un soggetto inesauribile di meditazione. Essa racchiude “la profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio”.(Romani 11:33) Il sacrificio del Salvatore, che lascia il trono celeste per una mangiatoia, e la compagnia degli angeli per quella degli animali di una stalla, ci lascia attoniti. Questo sacrificio condanna l’orgoglio e la presunzione umani. Ma era solo l’inizio della sua missione. Prendere la natura umana, anche quella di Adamo che viveva nell’eden in uno stato d’innocenza, per il Figlio di Dio rappresentava l’estrema umiliazione. Eppure Gesù lo accettò indebolita da quattromila anni di peccato. Come ogni discendente di Adamo, egli accettò le conseguenze dell’eredità, che possiamo scorgere nella vita dei suoi antenati terrestri. Così egli venne a condividere i nostri dolori e le nostre tentazioni e a darci l’esempio di una vita immune dal peccato. DA 48,49.VA 134.1

    Essendo Dio, Cristo non poteva essere tentato a peccare nel cielo, così come non poteva essere tentato a spezzare la sua alleanza col Padre. Ma umiliando sé stesso e prendendo la natura umana, Cristo poteva essere tentato. Non prese la natura degli angeli ma quella umana, perfettamente identica alla nostra, ma senza macchia di peccato. Possedeva un corpo e una mente umani, con tutte le sue peculiarità; aveva muscoli, ossa e cervello. Essendo carne della nostra carne, condivideva la debolezza umana. Le circostanze della Sua vita furono di tale natura che lo esposero a tutte le difficoltà degli uomini; non quelle dei ricchi ma quelle dei poveri; nella povertà, nell’umiliazione e il bisogno. Respirava l’aria che noi respiriamo e camminava come facciamo noi. Egli ragionava, aveva coscienza, memoria e volontà, e gli affetti di uno spirito umano, tutto unito alla Sua natura divina. 16MR 181, 182.VA 134.2

    Nel bambino di Betlemme era velata la gloria davanti alla quale gli angeli s’inchinano. Questo bambino incosciente era la posterità promessa, annunciata sul primo altare eretto davanti alla porta dell’Eden. DA 52.VA 134.3

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