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Con Dio Fino All’ultimo Giorno

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    Secondo La Vostra Fede, 26 luglio

    Allora egli toccò loro gli occhi, dicendo: «Vi sia fatto secondo la vostra fede”. Matteo 9:29DAG 229.1

    Come figli di Dio è nostro dovere parlare di fede con tutta la nostra sicurezza. Dobbiamo essere speranzosi e allegri nel Signore. Non guardiamo al lato oscuro delle circostanze, ma cerchiamo e crediamo a Colui che Dio ha mandato in questo mondo per salvarci dai nostri peccati. Cristo compie la nostra salvezza per mezzo della fede nei nostri cuori e la Verità nella quale crediamo. La Verità ci libera, e quelli che il Figlio di Dio libera, sono veramente liberi. Cerchiamo di onorare Dio manifestando una fiducia sempre crescente in Lui. Egli accetta ogni anima che lo serve con sincerità. Poiché siamo figli minori del Signore, lasciamoci guidare da Lui, cerchiamo un sostegno presso di Lui. Se impariamo la gentilezza, la pazienza e la tenerezza da Gesù, saremo una benedizione per tutti quelli con i quali veniamo in contatto. Il Signore ci conforta con le Sue promesse, per cui noi lo dobbiamo lodare sempre di più, di gloria in gloria. “Chi offre sacrifici di lode mi glorifica, e a chi si comporta rettamente gli mostrerò la salvezza di DIO. Salmo 50:23 Impariamo ad esprimere la nostra gratitudine a Dio per la Sua meravigliosa condiscendenza e per l’amore per l’umanità. L’Unigenito Figlio di Dio ha acconsentito a lasciare le corti celesti per venire nel nostro mondo e vivere con un popolo che ha rifiutato la Sua misericordia. Egli acconsentì a vivere una vita di povertà, e sopportò la sofferenza e le tentazioni, diventando così un uomo di dolori. La Parola di Dio dichiara: “Disprezzato e rigettato dagli uomini, uomo dei dolori, conoscitore della sofferenza, simile a uno davanti al quale ci si nasconde la faccia, era disprezzato, e noi non ne facemmo stima alcuna”. Isaia 53:3 Egli fu tradito dai propri discepoli: Pietro lo rinnegò e Giuda lo tradì. Le persone che egli è venuto benedire lo hanno rifiutato. Lo hanno svergognato e sottoposto ad un’atroce sofferenza. Gli misero una corona di spine, lo picchiarono, e infine lo uccisero. Eppure, nonostante questa straziante sofferenza, dalle sue labbra non uscì un minimo lamento. Quando siamo in difficoltà, non dobbiamo dimenticare quanto è costata a Gesù la nostra salvezza. Letter 232, July 26, 1908, to Brother and Sister M. Hare, workers in the Southern States.DAG 229.2

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