Noi Tutti Siamo Fratelli, 2 luglio

Pascete il gregge di Dio che è fra voi, sorvegliandolo non per forza, ma volentieri, non per avidità di guadagno ma di buona volontà, e non come signoreggiando su coloro che vi sono affidati, ma essendo i modelli del gregge. 1 Pietro 5:2,3DAG 205.1

Chi ha dato la sua vita per l’uomo? Chi ha giustificato l’uomo? Non è forse Dio? Non permettiamo quindi che il cristiano, che dipende da Dio per ogni respiro, si senta esaltato dai suoi fratelli. Nessun fratello deve esaltare un altro, come se quest’altro fratello gli abbia dato la vita e l’intelligenza, e quindi sia responsabile di lui. Se tra di noi c’è lo Spirito di Dio allora nessuno dovrebbe prendersi la libertà di governare la vita dell’altro. I cristiani non devono mai sentirsi i signori del patrimonio di Dio. Non ci dovrebbe essere tra noi cristiani uno spirito che faccia alcuni padroni e altri sottomessi. I comandamenti di Dio lo vietano. “Tutti voi siete fratelli” - dice Gesù in Matteo 23:8. Nessun uomo deve pensare di essere il proprietario delle menti e delle capacità dei suoi fratelli. Non deve pensare che gli altri debbano sottomettersi al suo dettato. Ognuno è responsabile dei propri errori, per questa ragione non deve controllare gli altri secondo le proprie idee. Colui che cede a questo spirito di esaltazione si mette sotto il controllo del nemico. Se il ministro del vangelo non è in grado di essere in armonia con le idee e i pensieri degli altri fratelli o ministri, allora si rivolta contro di loro, parla contro di loro con sarcasmo e l’amarezza nel suo cuore. Nessuno di questi comportamenti porta il timbro del cielo. I cristiani devono rivelare la tenerezza di Cristo, e questo potrà accadere soltanto se Cristo abita nel loro cuore, che riconoscano Cristo nei loro fratelli. Se i capitoli bui della storia umana venissero delineati secondo la Verità, quanto sarebbe lusinghiero per quelli che esercitano così tanta autorità, per sentirsi in grado di ordinare agli altri cosa devono fare. Gesù ci ha dato un esempio con la Sua vita santa, pura e perfetta. L’Essere più adorato in cielo era pronto a servire gli uomini. Il più Onorato, si umiliò a servire coloro che poco prima litigarono per chi di loro doveva essere il più grande nel Suo regno. Cercare le nostre preferenze a scapito degli altri è una buona esperienza da acquisire. Letter 92, July 2, 1900, to Dr. J. H. Kellogg.DAG 205.2