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Con Dio Fino All’ultimo Giorno

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    A Ciascuno Il Suo Compito, 4 ottobre

    «Inoltre il regno dei cieli è simile a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e affidò loro i suoi beni. Matteo 25:14DAG 302.1

    Tutta la nostra vita è preziosa e si deve tener conto di ogni azione. Ci è stata concessa affinché possiamo compiere un lavoro che il Signore riconoscerà come buono e che durerà per l’eternità, se ci afferriamo ad essa con lo spirito giusto. È molto solenne vivere in accordo ed essere consapevoli che dobbiamo rendere a Dio il nostro tempo, i nostri talenti e la nostra influenza... Nell’uso dei talenti affidatici, nessun uomo è chiamato da Dio per mettere da parte la sua responsabilità individuale affinché un altro realizzi il compito al suo posto. Il Signore ha assegnato ad ogni uomo il suo compito e l’uomo è responsabile davanti a Lui su come ne realizza l’opera... Non siamo chiamati a rendere conto dei nostri talenti all’uomo, ma a Dio. La nostra mente, il nostro giudizio, il nostro tatto, la nostra saggezza, tutto ci è stato dato da Dio, affinché li miglioriamo per Lui; e sarà l’Altissimo che ci chiamerà a rendere conto del modo in cui abbiamo usato i suoi doni... Il tempo della vita è gravato dalle tentazioni e solo per mezzo della fede in Gesù Cristo troveremo grazia che ci sostiene in ogni tempo di necessità. Ma ogni operaio ha una vita da vivere, un carattere da formare. Ogni periodo della vita, col trascorrere degli anni, offre alcune opportunità speciali per lavorare; e ogni anno che passa, deve essere utilizzato per migliorare, facendo tutto ciò che umanamente è possibile... Ogni giorno, ogni ora di vita, dall’infanzia alla gioventù, dalla gioventù all’età adulta, e da lì in poi verso la senilità, la storia della nostra vita si registra fedelmente nei libri del cielo come la placca fotografica dell’artista riflette i tratti della persona che sta posando. Ogni giorno, ogni ora porta con sé vantaggi che l’essere umano deve aumentare. Non possiamo permetterci di perdere un momento realizzando un compito trascurato per il Signore. Dobbiamo usare i talenti che ci sono stati affidati con lealtà, affinché la nostra opera fervente, onesta, pura e pulita glorifichi Dio. Egli non accetterà nulla d’inferiore. La nostra opera in questo modo deve rivelare i principi puri che esistono nel cielo. Questo è l’unico tipo di lavoro che sarà riconosciuto nelle corti dei cieli e che il Signore accetterà come puro e santo. Manuscript 28, Oct. 4, 1896, to “Those Concerned in Publishing Mount of Blessing.”DAG 302.2

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