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Principi di educazione cristiana

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    Errore nel giudizio umano

    Molti genitori sbagliano nel fare discriminazioni con i figli in tema di educazione. Essi sono pronti a compiere ogni sacrificio per assicurare la migliore preparazione a quelli che pensano siano dotati di particolari qualità, mentre non ritengono necessario offrire gli stessi vantaggi a quelli che sembrano meno promettenti e per i quali, dunque, una modesta educazione scolastica è considerata sufficiente per svolgere i comuni doveri della vita.PEC 154.1

    Ma chi può scegliere fra i propri figli colui che sarà capace di assumere le maggiori responsabilità? Ricordate l’esperienza di Samuele mandato da Dio a ungere come re d’Israele uno dei figli di Isai? Sette giovani di nobile aspetto passarono davanti a lui. Nel vedere il primo, bello, prestante, dal portamento elegante, il profeta si disse: “Certo l’unto del Signore è qui davanti a lui”. Ma Dio gli rispose: “Non badare al suo aspetto né alla sua statura, perché io l’ho scartato; infatti il Signore non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell’uomo: l’uomo guarda all’apparenza, ma il Signore guarda al cuore”. Così, per tutti i sette figli fu detto: “Il Signore non si è scelto questi”. Fu solo quando Davide fu chiamato dai campi dove pascolava il gregge che il profeta poté portare a compimento la sua missione. Cfr. 1 Samuele 16:6-13.PEC 154.2

    Infatti, i fratelli maggiori fra i quali Samuele avrebbe dovuto fare la sua scelta, non possedevano le qualità che Dio riteneva essenziali a un condottiero del suo popolo. Orgogliosi, egocentrici, pieni di sé, furono messi da parte per uno che essi tenevano in scarsa considerazione, uno che aveva saputo conservare la semplicità e la sincerità della giovinezza e che, seppure piccolo ai loro occhi, poteva essere preparato da Dio per le responsabilità del regno. Così oggi, in molti bambini poco considerati dai genitori, Dio scorge qualità superiori a quelle di altri che sono ritenuti molto promettenti.PEC 154.3

    E circa le possibilità della vita, chi può decidere ciò che è grande e ciò che è piccolo? Molti operai, pur occupando un’umile posizione nella vita, intraprendendo delle iniziative per il bene del mondo hanno ottenuto risultati da fare invidia ai re!PEC 154.4

    Bisogna accertarsi, quindi, che ogni bambino riceva un’educazione che lo prepari per il servizio più importante. “Fin dal mattino semina la tua semenza e la sera non dar posa alle tue mani; poiché tu non sai quale dei due lavori riuscirà meglio: se questo o quello, o se ambedue saranno ugualmente buoni”. Ecclesiaste 11:6.PEC 155.1

    Il posto preciso che ci è affidato nella vita è determinato dalle nostre capacità. Non tutti raggiungono lo stesso sviluppo o compiono lo stesso lavoro con la stessa efficienza. Dio non si aspetta che l’issopo raggiunga le proporzioni del cedro, né che l’olivo si elevi all’altezza della maestosa palma. Ma ognuno dovrebbe puntare tanto in alto quanto lo permette l’unione dell’elemento umano con la potenza divina.PEC 155.2

    Molti non diventano quel che potrebbero perché non sfruttano abbastanza le potenzialità di cui dispongono e non si impossessano, come dovrebbero, della forza divina. Molti si lasciano allontanare dall’attività che li potrebbe condurre a un reale successo. Alla ricerca di un riconoscimento maggiore o di un compito più gratificante, tentano di fare qualcosa per la quale non sono tagliati. Queste persone, i cui talenti sono adatti per una certa vocazione, ambiscono invece svolgere un’attività diversa; così che colui che sarebbe diventato un ottimo agricoltore, un buon artigiano, o un valido infermiere, occupa in modo inadeguato il posto di deputato, avvocato, o medico. Altri, poi, che avrebbero potuto ricoprire un incarico di responsabilità, per mancanza di energia, di applicazione o di perseveranza si accontentano di una posizione meno impegnativa.PEC 155.3

    Noi dobbiamo attenerci più intimamente al piano di Dio per la nostra vita facendo del nostro meglio nel compito che ci è più congeniale, affidando la nostra vita al Signore e vegliando per ricevere le indicazioni della sua provvidenza: queste sono le regole che assicurano la guida giusta per un’occupazione.PEC 155.4

    Colui che venne dal cielo per darci un esempio, trascorse circa trent’anni della sua vita in un lavoro ordinario e ripetitivo, ma durante questo tempo egli studiò la Parola e le opere di Dio, aiutò e insegnò a tutti coloro che poteva raggiungere con il suo influsso. All’inizio del suo ministero pubblico, egli andò dappertutto guarendo gli ammalati, confortando chi era abbattuto e predicando il Vangelo ai poveri. Questo è anche il compito di tutti i suoi seguaci.PEC 155.5

    “Il più grande tra voi”, Gesù disse “sia come il più piccolo, e chi governa come colui che serve. Perché... io sono in mezzo a voi come colui che serve”. Luca 22:26, 27.PEC 155.6

    Amore e fedeltà a Cristo sono la fonte di ogni vero servizio. Nel cuore toccato dal suo amore nasce il desiderio di lavorare per lui. Tale desiderio dovrebbe essere incoraggiato e ben guidato. A casa, nel vicinato, a scuola, la presenza dei poveri, dei sofferenti, degli ignoranti o degli infelici dovrebbe essere considerata non come uno spiacevole contrattempo, ma come una preziosa opportunità di servizio.PEC 155.7

    In quest’opera, come in ogni altra, l’abilità si raggiunge col lavoro stesso. E’ con la preparazione acquisita nell’adempimento dei comuni doveri della vita e provvedendo a chi soffre o è nel bisogno, che l’efficienza è assicurata. Senza di essa gli sforzi meglio intenzionati risultano spesso inutili e anche dannosi. È nell’acqua e non sulla terra che le persone imparano a nuotare.PEC 156.1

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