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Principi di educazione cristiana

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    Capitolo 22: Temperanza e alimentazione

    Ogni studente deve comprendere la relazione esistente fra il vivere semplicemente e il pensare in modo elevato. Sta a noi, individualmente, decidere se la nostra vita sarà dominata dalla mente o dal corpo. Ciascuno compie la scelta che modella la propria vita, e non si dovrebbe risparmiare alcun tentativo per far capire con quali forze abbiamo a che fare e quali sono gli influssi che determinano il carattere e il destino.PEC 114.1

    L’intemperanza è un nemico contro il quale tutti dobbiamo stare in guardia. La rapida crescita di questo terribile male dovrebbe indurre ogni persona a lottare contro di esso. L’informazione su argomenti relativi alla temperanza dovrebbe essere fornita dalla scuola e dalla famiglia. I giovani dovrebbero comprendere quale sia l’effetto dell’alcol, del tabacco e di altri veleni simili che deprimono il corpo, annebbiano la mente e spingono l’anima alla sensualità. Si dovrebbe chiarire che nessuno che faccia uso di tali sostanze può conservare a lungo l’integrità delle facoltà fisiche, mentali e morali.PEC 114.2

    Per scoprire la radice dell’intemperanza occorre andare oltre l’uso dell’alcol e del tabacco. L’ozio, la mancanza di uno scopo, le cattive compagnie, possono esserne la causa iniziale. Tale causa si ritrova spesso sulla tavola di famiglie che si considerano strettamente temperanti. Tutto ciò che ostacola la digestione, che crea un’eccessiva eccitazione mentale, o che in qualche modo indebolisce l’organismo, danneggia l’equilibrio delle facoltà mentali e fisiche, riduce il dominio della mente sul corpo e induce così all’intemperanza. La caduta di molti giovani promettenti può essere attribuita ad appetiti non naturali provocati da una dieta malsana.PEC 114.3

    Tè e caffè, condimenti come il pepe e la mostarda, cioccolata, pasticcini, sono tutte causa di cattiva digestione. Anche l’alimentazione carnea è nociva. Il suo effetto stimolante dovrebbe costituire un argomento sufficiente contro il suo uso, e le ormai generali condizioni di malattia degli animali lo rende discutibile. Il consumo carneo contribuisce a irritare i nervi e a eccitare le passioni, dando così maggiore impulso agli istinti più bassi.PEC 114.4

    Coloro che si abituano a una dieta grassa e pesante, avvertono che dopo un po’ di tempo lo stomaco non si accontenta più di un’alimentazione semplice ed esige cibi sempre più conditi, piccanti ed eccitanti. Le funzioni nervose si àlterano, l’organismo si indebolisce e la volontà sembra impotente a resistere a questo appetito innaturale. I delicati tessuti dello stomaco si irritano e si infiammano a tal punto che neppure il cibo più stimolante riesce a procurare sollievo. Ne deriva una tale sete che solo bevande forti possono placare.PEC 114.5

    Inizia così quel male contro il quale si dovrebbe stare in guardia. Nella formazione dei giovani è necessario rendere evidente la manifestazione di deviazioni anche apparentemente piccole. Ecco perché è bene far comprendere agli studenti il valore di una dieta semplice e sana per prevenire il desiderio di stimoli artificiali. Si cerchi di stabilire molto presto in loro l’abitudine del dominio di sé, e di radicare il concetto che non devono essere schiavi ma padroni. Dio li ha fatti sovrani del regno che è dentro di loro, e quindi essi devono esercitare l’autorità loro attribuita dal cielo. Quando tali nozioni sono fedelmente impartite, i risultati si estenderanno ben oltre gli stessi giovani, e ne deriveranno influssi che salveranno migliaia di uomini e donne che sono sull’orlo dell’abisso.PEC 115.1

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