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Principi di educazione cristiana

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    Gioie e occupazioni nel cielo

    Là, noi conosceremo finalmente come siamo stati conosciuti. Lassù l’amore e la simpatia che Dio ha messo nell’animo troveranno il loro più vero e dolce esercizio. La comunione con esseri santi, l’armonia del vivere insieme con gli angeli benedetti e con i fedeli di ogni tempo, la sacra amicizia che unisce la famiglia celeste a quella terrena: ecco quale sarà una parte delle esperienze future.PEC 178.7

    Ci saranno musica e canto che, eccetto che nelle visioni di Dio, nessun orecchio mortale ha udito, nessuna mente umana ha concepito.PEC 179.1

    “E cantando e danzando diranno: ‘Tutte le fonti della mia gioia sono in te’”. Salmi 87:7. “Alzano la voce, mandano grida di gioia, acclamano dal mare la maestà del Signore”. Isaia 24:14.PEC 179.2

    “Così il Signore sta per consolare Sion, consolerà tutte le sue rovine; renderà il suo deserto pari a un Eden, la sua solitudine pari a un giardino del Signore. Gioia e esultanza si troveranno in mezzo a lei, inni di lode e melodia di canti”. Isaia 51:3.PEC 179.3

    Là, ogni facoltà della mente si svilupperà, ogni capacità sarà accresciuta. Saranno portate avanti le più grandi imprese, saranno raggiunte le più alte aspirazioni e soddisfatte le più elevate ambizioni. Ma vi saranno sempre nuove vette da superare, nuove meraviglie da ammirare, nuove verità da comprendere, nuovi obiettivi per impegnare le energie del corpo, della mente e dello spirito.PEC 179.4

    Tutti i tesori dell’universo saranno dischiusi allo studio dei figli di Dio. Con inesprimibile gioia prenderemo parte alla felicità e alla saggezza degli esseri che non hanno mai peccato, condividendo quei tesori da loro acquisiti in secoli e secoli di contemplazione delle opere di Dio; e gli anni dell’eternità, nel loro svolgersi, continueranno a darci sempre più gloriose rivelazioni. I doni di Dio saranno eternamente impartiti “infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo”. Efesini 3:20. “I suoi servi lo serviranno”. Apocalisse 22:3. La vita sulla terra è l’inizio di quella nel cielo; l’educazione terrena è l’iniziazione ai princìpi di lassù; il lavoro svolto sulla terra è preparatorio a quello celeste. Ciò che noi siamo ora, per carattere e per santo servizio, è la prefigurazione di ciò che saremo poi.PEC 179.5

    “Il figlio dell’uomo non è venuto per essere servito ma per servire...”. Matteo 20:28. L’opera che Cristo svolse sulla terra è la stessa di quella che compirà nel cielo, e la nostra ricompensa per il lavoro compiuto per lui in questo mondo consisterà in una più grande capacità e in un più ampio privilegio di lavorare con lui nel mondo futuro.PEC 179.6

    “Voi me ne siete testimoni, dice il Signore; io sono Dio” (Isaia 43:12): e tali saremo anche per l’eternità.PEC 179.7

    Perché fu permesso che un così grande conflitto perdurasse nei secoli? Perché l’esistenza di Satana non fu soppressa quando cominciò la sua ribellione? Perché l’universo intero potesse convincersi che Dio è giusto nel suo modo di agire nei confronti del male; perché il peccato potesse ricevere un’eterna condanna. Nel piano della redenzione ci sono altezze e profondità tali che l’eternità stessa non riuscirà a esaurire; ci sono meraviglie che gli stessi angeli desiderano penetrare con i loro sguardi. Tra tutte le creature, solo i redenti hanno conosciuto per esperienza vissuta la gravità della lotta contro il peccato; essi si sono identificati con Cristo e, cosa che neppure gli angeli potevano fare, hanno avuto comunione con Cristo nelle sue sofferenze. Non avranno essi alcuna testimonianza da rendere alla scienza della redenzione; nulla da dire che sia utile per gli esseri che non sono caduti?PEC 179.8

    E questo “affinché i principati e le potenze nei luoghi celesti conoscano oggi, per mezzo della chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio”. Efesini 3:10. Perciò “ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo... per mostrare nei tempi futuri l’immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù”. Efesini 2:6, 7.PEC 180.1

    “E nel suo tempio tutto esclama: ‘Gloria!’” (Salmi 29:9), e il canto che i riscattati scioglieranno, il canto della loro esperienza, dirà la gloria di Dio: “Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore, Dio onnipotente; giuste e veritiere sono le tue vie, o Re delle nazioni. Chi non temerà, o Signore, e chi non glorificherà il tuo nome? Poiché tu solo sei santo...”. Apocalisse 15:3, 4.PEC 180.2

    Nella nostra vita terrena, limitata a causa del peccato, la più grande gioia e la formazione più elevata si trovano nel servizio. Nella condizione futura, liberati dai condizionamenti del peccato, la nostra suprema gioia e la nostra più nobile preparazione si troveranno ancora nel servizio, perché apprenderanno di nuovo “...la ricchezza della gloria di questo mistero... cioè Cristo in voi, la speranza della gloria”. Colossesi 1:27.PEC 180.3

    “Non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quand’egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com’egli è”. Giovanni 3:2.PEC 180.4

    Allora, in quella grande folla che nessuno può contare, e che comparirà irreprensibile e con gioia “davanti alla sua gloria” (Giuda 24), colui che ci ha redenti con il suo sangue e ci ha istruiti con la propria vita, “vedrà il frutto del suo tormento interiore, e ne sarà saziato...”. Isaia 53:11.PEC 180.5

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