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Principi di educazione cristiana

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    Uomini giusti e onesti

    Per la saggezza e la giustizia dimostrate, per la purezza e la bontà espresse nella loro vita quotidiana e per la dedizione agli interessi del popolo, Giuseppe e Daniele continuarono a essere fedeli ai princìpi conosciuti in gioventù di colui del quale erano i rappresentanti. Questi due uomini, uno in Egitto e l’altro in Babilonia, furono onorati da tutta la nazione. In loro, un popolo pagano vide riflessi la bontà e la generosità di Dio, nonché l’amore di Cristo.PEC 36.1

    Quale vita fu quella di questi nobili ebrei! Quando dissero addio alla casa della loro infanzia, neppure lontanamente avrebbero immaginato il loro alto destino. Fedeli e fermi, si abbandonarono alla guida divina, cosicché Dio per mezzo loro poté attuare il suo proposito.PEC 36.2

    Le stesse grandi verità, che furono rivelate mediante questi uomini, Dio desidera rivelarle per mezzo dei giovani e dei bambini di oggi.PEC 36.3

    Il più grande bisogno del mondo è il bisogno di uomini che non si possono né comprare né vendere; uomini che sono leali e onesti fino nell’intimo del loro animo; uomini che non hanno paura di chiamare il peccato con il suo vero nome; uomini la cui coscienza è fedele al dovere come l’ago magnetico lo è al polo; uomini che stanno per la giustizia anche se dovessero crollare i cieli.PEC 36.4

    Un tale carattere non è però il risultato del caso, e non è dovuto a speciali favori o doni della provvidenza: un carattere nobile è il risultato dell’autodisciplina, della sottomissione della natura inferiore a quella superiore: della resa dell’io per un servizio d’amore a Dio e agli uomini. I giovani devono tenere presente che i doni di cui dispongono non appartengono a loro: forza, tempo, intelletto appartengono a Dio, e ogni giovane dovrebbe decidere di farne l’uso migliore. Egli è un ramo dal quale il Signore si aspetta del frutto; un amministratore, il cui capitale deve crescere; una luce che squarcia le tenebre del mondo. Ogni giovane, ogni bambino ha un’opera da compiere in onore di Dio e per il bene dell’umanità.PEC 36.5

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