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Principi di educazione cristiana

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    Una vita d’amore

    Gesù attirò gli uomini al suo cuore con i vincoli dell’amore e della dedizione; con quegli stessi legami li unì al loro prossimo. Per lui l’amore era vita e la vita era servizio. Egli disse: “...gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Matteo 10:8.PEC 47.4

    Il Redentore non si sacrificò per l’umanità soltanto sulla croce; nella sua esperienza di ogni giorno egli faceva dono della sua vita, andando “dappertutto facendo del bene”. Cfr. Atti 10:38. In un modo soltanto poteva sostenere un simile impegno quotidiano: Gesù viveva in stretta dipendenza da Dio e in comunione con lui. Nella sua vita la fede fu costante, sostenuta da una relazione continua con il Padre, e il suo servizio per il cielo e per la terra fu senza pause e debolezze.PEC 47.5

    Egli, in quanto uomo, supplicava Dio affinché la sua umanità fosse permeata dal flusso di energia vitale da unirlo alla divinità. Gesù riceveva la vita da Dio e la comunicava agli uomini.PEC 47.6

    Anziché indirizzare gli uomini allo studio delle teorie umane intorno a Dio, alla sua Parola e alle sue opere, insegnò a contemplare il Signore come egli si rivela nelle sue opere, nella sua Parola e nella sua provvidenza. Mise la loro mente in contatto con la mente dell’Infinito.PEC 47.7

    “Nessuno parlò mai come quest’uomo!” Giovanni 7:46. Sicuramente, se Cristo avesse insegnato solo nel campo fisico e intellettuale o in quello della teoria speculativa, egli avrebbe potuto risolvere i misteri che, per la loro risoluzione, hanno richiesto secoli di applicazione e di studio. Egli avrebbe potuto dare suggerimenti nel campo della scienza che, avrebbero fornito, sino alla fine dei tempi, materia di riflessione e stimolo per la ricerca. Però, non lo fece. Non si soffermò su teorie astratte, ma si occupò di ciò che è essenziale per lo sviluppo del carattere, di ciò che accresce nell’uomo la capacità di conoscere Dio e aumenta in lui la forza di fare il bene. Egli parlò di quelle verità che sono in relazione con il comportamento e che uniscono l’uomo a Dio.PEC 48.1

    L’insegnamento di Cristo, come la sua simpatia, abbracciava il mondo. Non può esserci circostanza nella vita, o crisi nell’esperienza dell’uomo, che non sia stata prevista dai suoi insegnamenti e per la quale i suoi princìpi non costituiscano una lezione. Le parole di Gesù Principe dei maestri, saranno sino alla fine dei tempi una guida per i suoi collaboratori.PEC 48.2

    Per lui il presente e l’avvenire, il vicino e il lontano erano una sola cosa: Gesù aveva in vista le necessità dell’intero mondo. Con gli occhi dello spirito intravedeva già ogni sforzo degli uomini e le loro conquiste, come pure le lotte, le tentazioni, le perplessità e i pericoli.PEC 48.3

    Egli parlò all’umanità intera: al bambino, nella gioia dei suoi primi anni; al giovane, dal cuore dinamico e irrequieto; all’adulto, nel vigore degli anni, sotto il peso delle preoccupazioni e delle responsabilità; all’anziano, nella sua debolezza e stanchezza: si rivolse all’uomo di ogni luogo e di ogni epoca.PEC 48.4

    Egli poneva le cose di questa vita come subordinate a quelle di interesse eterno, senza per questo sottovalutarne l’importanza. Insegnò che il cielo e la terra sono uniti, e che una conoscenza della verità divina prepara l’uomo a meglio compiere i doveri della vita quotidiana. Per lui nulla era privo di scopo. I giochi del bambino, il lavoro dell’uomo, i piaceri, le sollecitudini e le sofferenze della vita erano altrettanti mezzi con un unico fine: la rivelazione di Dio per la redenzione dell’umanità.PEC 48.5

    Dalle sue labbra la Parola di Dio giungeva ai cuori degli uomini con un vigore nuovo e con un nuovo significato. In tutti i fatti e in tutte le esperienze della vita c’erano una lezione divina e la possibilità della compagnia del cielo. Dio abitava di nuovo sulla terra, i cuori degli uomini divenivano consapevoli della sua presenza e il mondo era colmato d’amore.PEC 48.6

    Nel Maestro mandato da Dio ogni vera opera educativa trova il suo centro. Di questa opera, oggi, così come di quella che egli stesso stabilì circa venti secoli fa, il Salvatore parla con le seguenti parole: “Io sono l’alfa e l’omega, il principio e la fine”. Apocalisse 21:6.PEC 49.1

    Avendo un così grande Maestro e l’opportunità di godere dei suoi divini consigli, che assurdità sarebbe cercare un’educazione lontano da lui! Egli ci invita ancora: “Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno”. Giovanni 7:37, 38.PEC 49.2

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