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Volgi lo sguardo a Gesù

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    Maggio, 19—Unità con Cristo

    “Io sono in loro e tu in me, affinché siano perfetti nell’unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li hai amati, come hai amato me”. Giovanni 17:23VG 147.1

    Facciamo conoscere i provvedimenti che furono presi per la nostra redenzione. Cristo lasciò le coorti celesti e venne in questo mondo per fare espiazione per noi. Tutti quelli che si avvicinano a Lui con una fede vivente saranno qualificati e avvantaggiati. Mentre i servi di Dio proclamano queste cose, Satana si avvicina ad alcune persone che hanno menti inquiete e presenta loro problemi scientifici. Gli uomini saranno tentati di mettere la scienza al di sopra di Dio. Ma, chi può trovare Dio attraverso la ricerca? Gli uomini possono avere le loro interpretazioni su Dio ma nessuna mente umana può comprenderlo. Questo problema non ci è stato dato affinché lo risolvessimo. Nessuno si permetta di entrare in speculazioni circa la sua natura. Qui il silenzio è eloquente. L’Onnisciente è al di sopra di ogni discussione.VG 147.2

    Dio è uno col Padre, ma Dio e Cristo sono due persone distinte. Leggete la preghiera di Cristo, registrata nel capitolo diciassette di Giovanni, e conoscerete questo punto chiaramente presentato. Il Salvatore pregò ferventemente affinché i suoi discepoli potessero essere uno con Lui così come Lui è uno col Padre. Ma l’unità che esiste tra Cristo e i suoi seguaci non distrugge la personalità dell’uno né degli altri. Essi devono essere uno con Lui e Lui è uno col Padre. Mediante quest’unità devono esprimere chiaramente al mondo che Dio inviò suo Figlio per salvare i peccatori. L’unità di Cristo con i suoi credenti, costituisce una grande e inequivocabile prova che Dio inviò suo Figlio nel mondo per salvare i peccatori. Ma una religione debole e vacillante lascia il mondo confuso e disorientato.VG 147.3

    Miei cari fratelli e sorelle, collocatevi sopra una base elevata e agite fino a diventare uno con Cristo. Il cuore del Salvatore è con i suoi credenti che compiono i propositi di Dio in tutta la loro altezza e profondità. Devono essere uno con Lui, anche quando sono dispersi in tutto il mondo. Ma Dio non può riunirli a Cristo a meno che siano disposti ad abbandonare le loro vie per seguire quella che Lui ha tracciato.VG 147.4

    Alla luce di ciò che Cristo ha sofferto per noi, dovremo lamentarci quando ci chiama a sopportare il sacrificio e la sofferenza? Forse Dio si vergogna di noi? Ricordiamoci che è nostro privilegio partecipare alle sofferenze di Cristo, perché solamente così potremo essere idonei nel partecipare alla sua gloria….VG 147.5

    Viviamo vite tali da poter condurre i peccatori al Salvatore. Cristo portò con sé la sua umanità nelle coorti celesti, e tutta l’umanità ha il diritto di averlo come suo rappresentante. Possiamo raggiungere la pienezza in Lui.VG 147.6

    (Manoscritto 58, tema presentato il 19 Maggio 1905, “L’opera in Washington”)VG 147.7

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