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Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 Nuovo Testamento

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    Capitolo 5 1-12

    Sufficiente per impedire smarrimento7ACB 18.5

    L’attento studio del sermone di Cristo sul monte, può insegnare al credente le caratteristiche di coloro che sono chiamati da Lui “beati”. (Matt. 5:1-12)7ACB 18.6

    Voglio ringraziare il Signore per questa semplice spiegazione che i credenti hanno ricevuto. Questo chiarimento, nonostante le poche righe, è sufficiente per far comprendere la Parola. La Sacra Scrittura è piena di preziosi insegnamenti. Volendo, nessuno è costretto a rimanere nelle tenebre o nell’incertezze. Coloro che cercano la fede, che vogliono pregare o studiare le Scritture per ottenere le virtù in essa contenute, si distingueranno da quelli che non camminano nella luce. Gli altri che si rifiutano di seguire COSÌ DICE IL SIGNORE, non avranno alcuna scusa riguardo alla resistenza alla Parola di Dio. (Letter 258, 1907)7ACB 19.1

    Parole di carattere diverso7ACB 19.2

    Dal monte delle beatitudini Cristo pronunciò le Sue benedizioni come se fosse avvolto dalla luminosità celeste. Le parole da Lui pronunciate avevano un carattere completamente diverso da quelle proferite dagli scribi e dai farisei. Molti di coloro che avevano ricevuto quelle benedizioni, un giorno sarebbero stati giudicati da Dio come maledetti. A molti altri, invece, Cristo aveva dichiarato di dispensare i tesori dell’eternità, qualora lo volessero. Anche se la Sua divinità era rivestita di umanità, ciò non creava problemi alla Sua uguaglianza con Dio Padre. In tal modo Egli descriveva le caratteristiche di coloro che potevano condividere le ricompense eterne. Gesù indicò in special modo quelli che soffrivano le persecuzioni a causa del Suo nome. Proprio quei martiri dovevano essere riccamente benedetti, divenire eredi di Dio e coeredi di Cristo Gesù. Quanto ricca sarà la loro ricompensa nei cieli! (MS 72, 1901).7ACB 19.3

    Un tesoro di bontà - (Matteo 5:1-12)7ACB 19.4

    Con chiarezza e potenza Gesù pronunciò parole di bontà sul monte, parole che hanno un gran valore anche per noi oggi. Con le Sue divine labbra Egli, sorgente di ogni bontà, promise a tutti i presenti abbondante sicurezza e benedizioni. Egli stesso si impegnò a distribuire quei tesori eterni, perché solo Lui ne ha il controllo. Le Sue benedizioni avrebbero raggiunto tutti quelli che dovevano far parte del Suo regno su questa terra.7ACB 19.5

    Cristo ha riempito il mondo con ogni bene per la felicità e la gioia di ogni anima, e prima che Cristo presenterà alla vasta assemblea le ricchezze della grazia del cielo, i tesori destinati ad essa saranno accumulati presso il Padre Eterno.7ACB 20.1

    Con questo, Gesù volle precisare che gli eletti sarebbero diventati i soggetti del Suo regno celeste. Egli non pronunciava parole lusinghiere a uomini con grandi responsabilità, o ai dignitari del mondo. Anzi, a tutti coloro che desideravano far parte della famiglia celeste, Egli presentava i loro tratti del carattere. Inoltre Gesù spiegò che essi sarebbero diventati eredi di Dio e coeredi suoi. Egli proclamò pubblicamente la Sua scelta dei candidati al cielo e dei Suoi collaboratori nell’opera. Coloro che possiedono un determinato carattere, condivideranno le stesse Sue benedizioni, la gloria e l’onore. Coloro che si sono distinti per le benedizioni ricevute, diventeranno un popolo particolare, degno della ricompensa. Gesù parlò di coloro, che soffrono a causa del Suo nome, perché essi riceveranno quella ricompensa nel regno dei cieli. Egli si esprimeva con dignità sull’illimitata autorità del Padre, Colui che ha la potenza di elargire le benedizioni a coloro che accettano Cristo come proprio Salvatore. Gli uomini possono usurpare l’autorità di grandezza in questo mondo, ma Cristo non li riconoscerà come Suoi, perché sono degli usurpatori.7ACB 20.2

    Ci sono state occasioni in cui Cristo parlava con autorità e con irresistibile forza. Egli, in confronto alle agenzie umane, come oratore, aveva spiccato senso di grandezza. I Suoi ascoltatori erano stati profondamente commossi, le loro menti erano rimaste colpite dalla potenza della Sua voce e dalla gloria che emanava da Lui. Quando Egli chiamò il mondo ad ascoltarlo, tutti lo ascoltavano come incantati e furono convinti nei loro cuori. Gli uditori avevano creduto ad ogni Sua parola senza alcuna resistenza. Ogni parola che Gesù pronunciava era percepita dalla gente come la Vita che emanava da Dio. Egli dava prova di essere la Luce del mondo, di essere l’autorità della chiesa, confermando così la superiorità su tutti loro. (MS 118, 1905)7ACB 20.3

    13,14 - Uomini umili sono il sale della terra - (cap. 15,9; 22:29)7ACB 20.4

    Nei Suoi insegnamenti, Cristo paragona i discepoli a dei soggetti a Lui tanto familiari. Li paragona al sale e alla luce dicendo: Voi siete il sale della terra; Voi siete la luce del mondo. Queste straordinarie parole sono state pronunciate a dei poveri e umili pescatori. I sacerdoti e i rabbini facevano parte degli ascoltatori ma, non erano i destinatari. Con tutta la loro sapienza, con tutta l’istruzione, con tutte le loro pretese di conoscere Dio dovettero ammettere di non conoscere Cristo. A quei leader erano stati affidati gli oracoli di Dio, ma Cristo li chiamò insegnanti pericolosi. Egli disse loro: Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, voi errate perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio. Poi, tornando dai pescatori, disse loro: Voi siete il sale della terra. (RH Aug. 22, 1899)7ACB 20.5

    La Luce non si origina da sé7ACB 21.1

    La luce che brilla da coloro che ricevono Cristo non si genera da sé. La Luce e la Vita provengono da Dio. Egli accende questa luce, come accende il fuoco che serve per fare la Sua opera. Cristo è la Luce, la Vita, la Santificazione di tutti i credenti e la Sua luce è impartita in tutte le opere buone. La Sua grazia agisce in molti modi, come agisce il sale della terra dovunque esso si trovi: sia sulla strada, sia nelle case o nelle comunità. Essa ha un potere conservatore per salvare tutto ciò che è buono e distrugge tutto ciò che è male. (RH Aug. 22, 1899).7ACB 21.2

    Minimo tra gli uomini - (Matteo 5:17-19)7ACB 21.3

    Questa è la sentenza pronunciata nel regno dei cieli. Alcuni pensano che se hanno violato solo uno dei più piccoli comandamenti, troveranno un posto nel cielo. Ma non è così. I peccatori non entreranno nella dimora di beatitudine. Coloro che trasgrediscono i comandamenti e in più insegnano che non vi è alcuna differenza tra chi viola la legge e chi la osserva, saranno considerati minimi sia per gli uomini stessi, sia in tutto l’universo. Questo avverrà non solo perché sono stati sleali verso sé stessi, ma perché hanno insegnato agli altri a violare la legge di Dio. Cristo pronuncia il giudizio su coloro che pretendono di avere una conoscenza della legge ma che, con i loro precetti ed esempi, conducono le anime nella confusione e nelle tenebre. (RH Nov. 15, 1898)7ACB 21.4

    Caratteristiche dei caratteri iscritti nei libri del cielo — (21, 22, 27, 28 (Apocalisse 20:12)7ACB 22.1

    Poi vidi i morti, grandi e piccoli, ritti davanti al trono. Furono aperti dei libri. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati in base a ciò che era scritto in quei libri, ciascuno secondo le sue opere.7ACB 22.2

    La legge di Dio deve raggiungere i sentimenti e le motivazioni, così come gli atti esteriori. Essa rivela i segreti più nascosti del cuore umano. Dio conosce ogni pensiero, ogni scopo, ogni nostro piano, ogni motivo. Nei libri dei cieli sono registrati i peccati che sarebbero stati commessi se ci fosse stata occasione. Dio porterà in giudizio ogni opera, ogni segreto. Egli giudica il carattere dell’uomo con la Sua legge. Come un artista trasferisce sulla tela i tratti del viso, in modo che le caratteristiche del personaggio vengano individuate, nello stesso modo le caratteristiche di ogni individuo saranno trasferite nei libri del cielo. Il Signore ha una fotografia perfetta di ciascun uomo e questa fotografia sarà confrontata alla luce della Sua legge. Egli rivela all’uomo i suoi difetti che guastano la vita e quindi lo invita a pentirsi e ad abbandonare il peccato. (ST, July 31, 1901)7ACB 22.3

    48 - Perfezione nella costruzione del carattere7ACB 22.4

    Il Signore richiede la perfezione dalla sua famiglia redenta. Egli ci chiama a correggere i nostri caratteri. I genitori in particolare hanno bisogno di comprendere i migliori metodi di educazione dei figli, e per questo dovrebbero cooperare con il Signore. Uomini e donne, bambini e giovani, sono misurati con la scala del cielo in base a ciò che succede nella loro vita domestica. Un cristiano in casa è anche un cristiano fuori di essa. La religione che è stata portata a casa, esercita un’influenza che non può essere misurata. (MS 34, 1899)7ACB 22.5

    La vita di un uomo perfetto7ACB 22.6

    Il nostro Salvatore, quale Figlio di Dio vuole la vera relazione con gli esseri umani. Tutti siamo figli e figlie di Dio. Per sapere come comportarci, dobbiamo seguire l’esempio di Cristo. Durante trent’anni della sua vita, Egli ha vissuto una vita più che perfetta. (Letter 69, 1897).7ACB 22.7

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